Meteo: l’inverno non molla. Neve storica dopo metà febbraio. Parola al Burian siberiano


di  Redazione, 07-02-2025 ore 09:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Siamo ormai entrati nella seconda parte dell’inverno e, nonostante alcune pause più miti, l’inverno non molla la presa. Le ultime proiezioni meteorologiche lasciano aperta una finestra molto interessante per una neve storica dopo metà febbraio, con il possibile intervento del Burian siberiano. Tuttavia, al momento, le elaborazioni modellistiche non sembrano ancora del tutto concordi, e le variabili in gioco sono molte.

L’ipotesi di una nuova ondata di gelo siberiano sta prendendo forma, ma resta ancora da definire l’effettiva traiettoria del Burian e l’eventuale coinvolgimento dell’Italia. Ciò che è certo è che il vortice polare sta mostrando segnali di forte destabilizzazione, un fenomeno che spesso anticipa ondate di gelo tardive sull’Europa e sul Mediterraneo.

Burian siberiano in arrivo? Ecco cosa dicono i modelli

Negli ultimi giorni, i principali modelli matematici stanno tracciando scenari piuttosto contrastanti. Da un lato, alcune elaborazioni vedono la formazione di un imponente anticiclone russo-siberiano, capace di spingere masse d’aria gelida verso l’Europa centrale e il Mediterraneo. Dall’altro, alcune proiezioni tendono a ritardare o deviare questa irruzione fredda, facendo slittare l’evento più avanti nel tempo o riducendone la portata.

Ciò che possiamo dire con una buona dose di certezza è che il Burian siberiano non è escluso e potrebbe irrompere in modo prepotente nella seconda metà di febbraio. La data chiave sembra essere tra il 15 e il 22 febbraio, un periodo che potrebbe segnare un autentico colpo di coda invernale su molte zone d’Italia.

Dove potrebbe arrivare la neve storica?

Se il Burian dovesse puntare dritto verso l’Italia, come ipotizzato da alcuni modelli, potremmo assistere a nevicate storiche su diverse regioni. Le zone più esposte sarebbero:
    •    Nord Italia: Se il gelo siberiano incontrasse una perturbazione atlantica, si potrebbero creare le condizioni per una nevicata di portata significativa, soprattutto in Val Padana.
    •    Versante Adriatico: Marche, Abruzzo, Molise e Puglia sarebbero tra le prime regioni a essere colpite, con neve anche in pianura e sulle coste.
    •    Centro Italia: Con un afflusso di aria gelida adeguato, città come Roma e Firenze potrebbero ritrovarsi sotto una coltre bianca, con scenari rarissimi per il periodo.
    •    Sud Italia: Anche il Meridione potrebbe vedere la neve a quote molto basse, specie su Basilicata, Calabria e zone interne della Campania.

Modelli in disaccordo: quanto è reale questa possibilità?

Come spesso accade con eventi di gelo tardivo, i modelli meteorologici faticano a trovare un accordo sulle dinamiche precise. Alcune elaborazioni mostrano uno scenario più moderato, con un raffreddamento più contenuto e meno incisivo per l’Italia. Altri, invece, ipotizzano un vero e proprio evento storico, con temperature di molti gradi sotto lo zero e nevicate estese anche sulle pianure e sulle coste.

Questo significa che dobbiamo ancora attendere conferme più solide nei prossimi aggiornamenti, ma il fatto che il Burian venga ripetutamente inquadrato dai modelli non è un caso. Le probabilità di un’irruzione fredda dopo metà febbraio sono in crescita, e la possibilità che l’inverno ci regali un ultimo grande spettacolo nevoso non è affatto remota.

Possibile replica del 2012 o del 1956?

In molti si chiedono se il freddo in arrivo possa ricordare eventi storici come il febbraio 2012 o addirittura il 1956. Al momento, è difficile fare un paragone diretto, ma alcune condizioni atmosferiche ricordano quei grandi eventi:
    •    Possibile split del vortice polare, fenomeno che spesso precede le irruzioni più violente di gelo siberiano.
    •    Anticiclone russo-siberiano molto forte, che potrebbe spingere l’aria fredda verso l’Europa con più facilità.
    •    Freddo già presente su tutta l’Europa orientale, condizione necessaria per un’ondata di gelo intensa.

Se le prossime uscite modellistiche dovessero confermare questa dinamica, potremmo davvero trovarci di fronte a un evento eccezionale, capace di lasciare il segno nella storia meteorologica del nostro Paese.

L’inverno non molla: cosa aspettarsi nei prossimi giorni?

Nonostante qualche giorno di relativa tregua, l’inverno non sembra intenzionato a lasciarci. La seconda metà di febbraio potrebbe essere molto movimentata, con un nuovo possibile attacco gelido capace di portare neve e temperature sotto la media su gran parte del Paese.

Gli aggiornamenti delle prossime 48-72 ore saranno fondamentali per capire l’evoluzione del Burian siberiano e delle possibili nevicate storiche. La parola finale spetterà alla natura, ma gli indizi per un finale d’inverno tutto da seguire ci sono tutti.

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