di Redazione, 28-01-2025 ore 11:00 |
Gli ultimi aggiornamenti dei modelli matematici lasciano intravedere uno scenario da manuale per gli appassionati di meteorologia: a partire dal 3 febbraio, una massa d’aria gelida potrebbe partire dalla Siberia e dirigersi verso il cuore dell’Europa, abbracciando anche l’Italia. Secondo alcune simulazioni, questa massa gelida potrebbe non limitarsi a un breve passaggio, ma attardarsi e soggiornare sul Mediterraneo, riportandoci indietro nel tempo agli inverni più rigidi della nostra storia recente, come quello del 1956. Un quadro che, se confermato, avrebbe implicazioni importanti per tutto il nostro Paese. Il 1956 è ricordato come uno degli inverni più freddi e nevosi del XX secolo, quando un’imponente massa d’aria gelida si riversò sull’Europa, portando nevicate eccezionali persino in zone dove il fenomeno era raramente osservato. Roma, Napoli e persino alcune città del sud Italia furono imbiancate in modo spettacolare, mentre il nord e il versante adriatico vissero giorni di gelo estremo con accumuli record. Oggi, i modelli GEM, ECMWF e GFS mostrano una configurazione che richiama proprio quell’evento, con un blocco anticiclonico posizionato sull’Atlantico e un ponte di Weikoff pronto ad agganciare l’aria siberiana e trascinarla fino al Mediterraneo. Le prime proiezioni indicano che il freddo potrebbe interessare l’Italia già a partire dai giorni successivi al 3 febbraio, con un coinvolgimento iniziale delle regioni del nord-est e del versante adriatico. Qui, il connubio tra l’aria gelida in arrivo e l’umidità presente potrebbe generare nevicate a bassa quota, con accumuli importanti in pianura. Le città più esposte, come Trieste, Venezia, Bologna e Ancona, potrebbero sperimentare un ritorno alla magia degli inverni di un tempo. Tuttavia, la vera sorpresa potrebbe arrivare nei giorni successivi, quando l’aria fredda, spinta da venti impetuosi, riuscirebbe a penetrare anche verso il Tirreno e il sud Italia. Un elemento interessante è la possibilità che questa massa d’aria gelida possa rimanere intrappolata sul Mediterraneo per più giorni, dando origine a una situazione di gelo persistente. Questo “soggiorno prolungato” aumenterebbe la probabilità di fenomeni nevosi anche in aree meno usuali. Napoli, Bari e persino Palermo potrebbero vedere scendere fiocchi di neve, un evento che ricorderebbe da vicino ciò che accadde nel 1956. In quell’anno, le condizioni furono ideali per la formazione di intense perturbazioni nevose, che trasformarono intere città in paesaggi fiabeschi. Non è escluso che, se la configurazione attuale dovesse concretizzarsi, potremmo assistere a qualcosa di simile. Va detto, però, che i dettagli restano ancora da definire. La traiettoria esatta del nucleo gelido, così come l’interazione con le correnti atlantiche, sarà determinante per stabilire quali zone saranno maggiormente coinvolte. Al momento, le regioni adriatiche sembrano le più favorite per le nevicate, ma non si esclude che il freddo possa spingersi fino al Tirreno e coinvolgere anche il nord-ovest, dove città come Torino e Milano potrebbero finalmente vivere un inverno degno di questo nome. Se il 1956 è stato un anno che ha segnato la memoria collettiva, non si può negare che eventi simili siano diventati sempre più rari negli ultimi decenni. Il cambiamento climatico ha portato a inverni più miti e nevicate meno frequenti, soprattutto in pianura. Tuttavia, come dimostrano gli attuali modelli matematici, la natura riesce ancora a sorprenderci. Se queste proiezioni saranno confermate, potremmo trovarci di fronte a un febbraio che entrerà negli annali come uno dei più freddi e nevosi degli ultimi decenni. La meteorologia, come sempre, richiede cautela. Le configurazioni atmosferiche sono dinamiche e possono subire variazioni significative anche a breve termine. Nonostante i modelli più performanti, come ECMWF e GEM, indichino un’elevata probabilità di gelo e neve, è fondamentale attendere ulteriori aggiornamenti per avere un quadro più preciso. Resta comunque il fatto che l’ipotesi di un febbraio dal sapore del 1956 è più viva che mai e merita di essere monitorata con attenzione. In definitiva, il mese più corto dell’anno potrebbe riservare il colpo di scena che molti appassionati attendono. La “follia nevosa” che si prospetta per l’Italia, con gelo e nevicate diffuse, ci ricorda quanto la natura possa ancora sorprenderci, regalandoci spettacoli degni degli inverni più epici del passato. Se tutto andrà come previsto, prepariamoci a vivere un febbraio da incorniciare. Leggi anche: GELO in PUGLIA, quando? Leggi anche: Tempeste di NEVE da Milano a Lecce, ci sono possibilità? Ecco perchè Leggi anche: Neve in PUGLIA Bis 1987, ecco il motivo Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI