Meteo:ripiomba generale inverno, piogge, temporali, vento, gelo e neve anche in pianura su queste regioni


di  Redazione, 28-01-2025 ore 08:20      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Dopo un periodo insolitamente mite, con temperature che in molte zone hanno superato di oltre 7 gradi le medie stagionali, l’inverno sembra finalmente deciso a farsi sentire. L’eccezionale mitezza che ha dominato gran parte dell’Europa, compresa l’Italia, è destinata a lasciare spazio a un cambio di rotta sostanziale: a partire dai primi giorni di febbraio (indicativamente intorno al 3-4 del mese) si delineerà uno scenario più tipicamente invernale. Pioggia, temporali, calo termico significativo e perfino neve a quote basse, soprattutto sul versante adriatico, potrebbero caratterizzare questa nuova fase.
Tuttavia, la complessa interazione tra le masse d’aria in gioco e la presenza di una zonalità ancora piuttosto marcata – ovvero correnti atlantiche tese da ovest verso est – rende non del tutto semplice la previsione della traiettoria esatta delle perturbazioni. Nonostante ciò, diversi modelli numerici concordano nel segnalare che l’alta pressione si ritirerà gradualmente, consentendo l’afflusso di masse d’aria più fredde provenienti da nord o nord-est.


Il contesto: un lungo periodo mite e anomalo

Nelle ultime settimane, gran parte della Penisola ha sperimentato temperature ben al di sopra dei valori medi stagionali, con massime che hanno sfiorato (e talvolta superato) i 15-18°C in alcune località. Questa fase “quasi primaverile” è stata supportata dalla persistenza di un’alta pressione estesa dal vicino Atlantico fin verso l’Europa centrale, la quale ha mantenuto le correnti perturbate lontane dall’Italia.

Le conseguenze di questa configurazione si sono manifestate sia in termini di siccità – soprattutto al Nord, dove le precipitazioni scarseggiano da diverse settimane – sia in termini di anomalia termica, con alcuni record di caldo per il periodo. L’apparente assenza dell’inverno ha fatto sì che le nevicate sulle Alpi siano risultate ridotte rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare a metà stagione, mentre gli Appennini, soprattutto quelli centro-meridionali, hanno beneficiato di qualche spolverata in più, sebbene siano mancati episodi davvero eclatanti.


La dinamica atmosferica: il tentativo di blocco a “bicella” e l’espansione dell’anticiclone russo

Le prossime settimane saranno probabilmente contrassegnate da un’evoluzione meteorologica più dinamica. Un ruolo chiave verrà giocato dalla formazione di un possibile blocco a “bicella”, una particolare configurazione barica in cui un potente anticiclone tende a espandersi in area euroasiatica, contrastando l’avanzata delle correnti atlantiche.
Contemporaneamente, l’anticiclone russo – noto anche come anticiclone termico siberiano – tenderà a rafforzarsi. Questa struttura di alta pressione, alimentata dal raffreddamento radiativo delle vaste pianure della Russia, può fungere da vero e proprio “serbatoio di aria gelida”. Se si consoliderà ulteriormente nelle prossime settimane, come i modelli numerici lasciano intendere, potrà opporsi in modo più efficace alle correnti miti e umide in arrivo dall’Atlantico, favorendo la discesa di masse d’aria molto fredde verso l’Europa orientale e, in seconda battuta, potenzialmente anche verso l’Italia.

Va sottolineato che la zonalità, sebbene in lieve riduzione, resta ancora viva sull’Europa centro-occidentale. Ciò significa che il flusso perturbato atlantico è tutt’altro che scomparso e potrebbe ancora interferire con la formazione di un blocco anticiclonico stabile e duraturo. In pratica, il “muro” anticiclonico che tenterà di erigersi a est potrebbe non risultare subito impenetrabile, generando così una situazione “ibrida” in cui aria mite e umida da ovest si scontra con l’aria fredda in arrivo da nord-est. Da qui la complessità delle previsioni: le precipitazioni e l’entità del freddo dipenderanno dalle dimensioni e dalla posizione di questo “serbatoio gelido” e dalla forza con cui l’anticiclone russo riuscirà a costruire un blocco stabile.


L’effetto sullo Stivale: tra piogge, temporali e neve a bassa quota

Se le attuali proiezioni modellistiche troveranno riscontro, già a partire dal 3-4 febbraio avremo un primo peggioramento delle condizioni atmosferiche. Le correnti settentrionali e nordorientali potranno portare un calo termico sensibile, con ritorno di valori termici più consoni alla stagione invernale. Sulle regioni adriatiche, in particolare, non sono da escludere nevicate a quote collinari o localmente più basse, specialmente in presenza di rovesci più intensi.
Nelle regioni tirreniche, invece, la neve potrebbe comparire più sporadicamente e per lo più sui rilievi. Tuttavia, non è da escludere del tutto la possibilità di qualche fiocco a bassa quota se l’aria fredda riuscirà a penetrare con sufficiente incisività.

In questo contesto, il contrasto tra l’aria mite preesistente e l’aria fredda in arrivo potrebbe favorire la nascita di fenomeni temporaleschi, soprattutto nelle fasi iniziali del peggioramento. Rovesci di moderata o forte intensità potrebbero dunque interessare diverse aree della Penisola, riportando (almeno in parte) un po’ di precipitazioni nelle zone rimaste a secco nelle ultime settimane.


Uno sguardo alle prossime settimane: l’inverno in arrivo

I segnali di un ritorno dell’inverno sono quindi numerosi, sostenuti da un progressivo cedimento dell’alta pressione che ci ha accompagnato finora e dalla crescita dell’anticiclone russo a est. Questo assetto barico potrebbe, nel medio e lungo termine, consentire l’afflusso di correnti artiche o continentali verso il bacino del Mediterraneo. Di fatto, l’Europa dell’Est rischia di piombare in un periodo di gelo particolarmente intenso, con possibili ripercussioni anche sull’Italia.

È importante ribadire che le previsioni a medio e lungo termine rimangono soggette a incertezze, legate principalmente alla tenuta del blocco a “bicella” e all’effettiva espansione dell’anticiclone russo. Se questo “muro” d’aria fredda si consoliderà, le temperature potranno scendere in modo significativo anche sulle nostre regioni, innescando fasi di maltempo invernale con nevicate a quote basse. Se invece la zonalità dovesse riconquistare terreno, il freddo potrebbe limitarsi all’Europa orientale, lasciando il Mediterraneo centrale in una situazione più variabile e meno incisiva sul fronte delle temperature.


Consigli pratici e conclusioni

  1. Prevenire danni da gelo: con l’arrivo di un possibile brusco calo termico, è prudente proteggere piante e tubature esterne, specie nelle aree che potrebbero sperimentare gelate notturne.
  2. Attenzione alla viabilità: le strade potrebbero ghiacciarsi o imbiancarsi in poche ore, soprattutto sulle regioni interne appenniniche e nelle zone collinari esposte ai venti freddi.
  3. Monitorare gli aggiornamenti: data l’evoluzione ancora incerta, è consigliabile seguire i bollettini meteorologici dei prossimi giorni per eventuali allerte su precipitazioni intense, temporali o nevicate a bassa quota.
  4. Beneficio per i bacini idrici: se arriveranno precipitazioni significative, sarà una buona notizia per le aree che soffrono la siccità, soprattutto al Nord. La neve in montagna, inoltre, costituisce una riserva d’acqua fondamentale per i mesi successivi.

Il clima “primaverile” delle ultime settimane, dunque, pare avviarsi alla conclusione. Se le proiezioni verranno confermate, assisteremo a un deciso cambio di scenario: l’inverno riprenderà il suo naturale ruolo, portando con sé freddo, piogge, nevicate e un generale ristoro per le aree assetate. Il “muro” anticiclonico russo giocherà un ruolo cruciale in questa fase, alimentando un possibile serbatoio di aria gelida e ostacolando le correnti atlantiche. Insomma, l’Europa si prepara a un periodo meteorologicamente molto movimentato, in cui l’Italia potrà sperimentare, con qualche settimana di ritardo, quella che si può definire la vera stagione invernale.

 

Ecco le previsioni nel dettaglio delle principali città della Puglia:

 




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