Gelo Russo alle porte del Mediterraneo, tempeste di neve in arrivo. Allerta Meteo Buran


di  Redazione, 29-01-2025 ore 06:55      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


L’inverno ha deciso di mostrare i muscoli e lo farà senza mezzi termini. Dai primi giorni di febbraio, il gelo russo si metterà in marcia, pronto a investire dapprima i Paesi dell’Est Europa con tempeste di neve violente, per poi puntare dritto verso il Mediterraneo orientale. Le prime a fare i conti con questa colata gelida saranno nazioni come Polonia, Romania, Ungheria e Ucraina, dove le temperature crolleranno di colpo e le nevicate potranno risultare abbondanti. Non sarà da meno la Turchia, dove le correnti siberiane si scontreranno con l’aria più umida del Mediterraneo, generando blizzard e bufere anche sulle coste.

Il freddo arriverà in Italia? Ecco cosa dicono i modelli

E l’Italia? Al momento la situazione appare incerta, con i modelli matematici che continuano a proporre scenari contrastanti. Alcuni vedono il nostro Paese colpito solo di striscio da questa ondata, con un primo afflusso freddo tra il 3 e il 5 febbraio di intensità minore, mentre altri mostrano una seconda fase ben più intensa dopo il 5/6 febbraio, quando l’aria gelida potrebbe sfondare con decisione fin sulle coste.

 

L’elemento chiave sarà la resistenza dell’anticiclone delle Azzorre, che al momento sembra intenzionato a spostarsi verso nord lasciando campo libero alle correnti continentali. Se questa manovra dovesse concretizzarsi, la porta del gelo si spalancherebbe definitivamente anche per l’Italia, con il rischio di un coinvolgimento molto più forte di quanto previsto inizialmente.

Tempeste di neve sulle coste? Possibile escalation dopo il 6 febbraio

Nel caso in cui la discesa gelida trovi strada libera verso il Mediterraneo, ci troveremmo di fronte a un evento di grande portata, capace di riportare la neve anche sulle coste e in pianura. Le regioni più a rischio sarebbero quelle esposte ai venti da nord-est, ovvero l’Adriatico centrale e meridionale: Marche, Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia potrebbero essere le prime a imbiancarsi, con accumuli che potrebbero risultare significativi se le condizioni dovessero incastrarsi alla perfezione.

Ma attenzione, perché le ultime emissioni modellistiche mostrano anche il possibile coinvolgimento del Nord Italia. Qui la dinamica sarebbe diversa: l’aria fredda accumulata potrebbe interagire con un impulso umido di origine atlantica, dando vita alla classica nevicata perfetta sulla Val Padana, da Torino a Milano fino all’Emilia-Romagna. In pratica, uno scenario da manuale per chi attende la neve da anni.

Freddo duraturo o episodio breve? Il punto sulla durata

Se c’è una cosa che sembra emergere con sempre più convinzione è che il freddo non sarà una toccata e fuga. Il gelo potrebbe avere una lunga durata, con rinnovate occasioni per il ritorno della neve anche nelle settimane successive. Questo perché la struttura del vortice polare sta subendo continue sollecitazioni, favorendo la discesa di masse d’aria gelide fino a latitudini più basse.

Non è un caso che alcuni modelli vedano una nuova spinta fredda anche dopo il 10 febbraio, con il rischio che il cuore dell’inverno si sviluppi proprio nel mese più corto dell’anno. Se così fosse, potremmo trovarci davanti a una situazione davvero simile a quella del febbraio 2012 o addirittura del 1956, con ripetuti afflussi gelidi e neve diffusa su buona parte dell’Italia.

Conclusioni: siamo alla vigilia di un evento importante?

Dunque, il gelo russo è pronto a mettere sotto scacco gran parte dell’Europa e a lambire il Mediterraneo. Per l’Italia la partita è ancora aperta, ma ci sono segnali che lasciano pensare che l’inverno voglia colpire con forza dopo il 5/6 febbraio. La neve sulle coste resta un’ipotesi concreta, ma dipenderà tutto da quanto in profondità riuscirà a spingersi il freddo continentale.

 

Ciò che è certo è che nei prossimi giorni la situazione andrà monitorata con estrema attenzione, perché potremmo essere alle porte di un evento che segnerà il cuore della stagione invernale. Gli aggiornamenti continueranno a delineare i dettagli, ma la sensazione è che l’inverno abbia deciso di risvegliarsi nel modo più clamoroso possibile.

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