di Redazione, 09-02-2023 ore 16:00 |
Non possiamo di certo lanciare la monetina e provare ad indovinare il clima che dovrebbe in qualche maniera condizionare il mese di marzo. Però, attraverso lo studio degli indici teleconnettivi e dei parametri atmosferici di riferimento, possiamo generalmente inquadrare il possibile andamento del mese che dovrebbe traghettarci e rappresentare il passaggio dall'inverno alla primavera, ma che in molti casi tende a restare più ancorato a fasi fredde piuttosto che calde.
Anche questa non è una regola, ma abbiamo imparato che in Italia, marzo, ha spesso saputo cogliere di sorpresa anche i più ottimisti. Il freddo e la neve, diciamocelo, non hanno grandissima difficoltà a presentarsi in questo periodo particolare dell'anno, anche se allo stesso modo, fasi più temperate tendono di sovente a risalire la china e a mostrare scenari molto più tiepidi.
Per poter individuare una possibile tendenza mensile a scadenza più ampia, bisogna rifarsi ad un concreto studio analitico dei vari indici meteorologici, come detto in precedenza. Una valenza importante in questa fase della stagione è rappresentata dalla MJO, ovvero quell'indice di accoppiamento a grande scala tra circolazione atmosferica e convezione tropicale, molto utile a valutare l'attività convettiva dei tropici. Sembrerebbe di poca importanza, ma risulta invece di notevole impatto emisferico. Scopri anche: LA TENDENZA DI FEBBRAIO
Ebbene, le proiezioni della MJO vedono in febbraio un uscita in fase 7, già di per se utile a cambiare la circolazione troposferica sulla parte del nostro emisfero, condizionando l'azione configurativa e indirizzandola verso dei blocchi atlantici e discese di aria fredda artico marittima anche a latitudini inferiori.
Possiamo notare infatti cosa significhi in termini di anomalie dalla mappe sottostante una fase della MJO di tipo 7
Ma c'è di più. La nostra analisi valutativa si concentra come dicevamo sul mese di marzo, dove se dovessimo valutare la MJO di riferimento, dovremmo di certo non buttare l'occhio su una fase tendenzialmente rivolta all'arrivo del gelo dalla Russia e dalla Siberia. Il Burian, come abbiamo imparato, non è un vento delle nostre parti, ma non disdegna di percorrere migliaia di chilometri e farci visita in determinate condizioni. La MJO (che ribadiamo non essere l'unico indice di rilievo per il freddo) dovrebbe ripercorrere la sua rincorsa verso una fase di tipo 8 con ripercussioni pesanti anche sull'Italia.
Dalla mappa sottostante possiamo notare le anomalie di riferimento nella fase 8 della MJO
In sunto, potremmo affermare che se questo indice davvero dovesse ripercorrere le fasi precedentemente menzionate, non sarebbe di certo inopportuno parlare di Burian. Come già detto infatti, la fase 8 della MJO vedrebbe una dinamica di freddo e neve a ripetizione nel mese di marzo. Queste infatti risultano essere le prime proiezioni configurative, dovessimo dar retta a questo importante ma non unico fattore teleconnettivo. Ad ogni modo, in queste condizioni, sicuramente, un'ondata gelida poi avrebbe molte più possibilità di colpire l'Italia. Leggi: VORTICE di GELO, ECCO cosa ACCADE sull'ITALIA quando ci COLPISCE
Potremmo anche aggiungere che un riscaldamento stratosferico nel mese di febbraio, potrebbe non poco complicare l'assetto del vortice polare, che vedrebbe una destabilizzazione prepotente dalla sua sede naturale con ripercussioni anche nel mese di marzo. Se ci mettiamo quindi già questi due fattori importanti, le conclusioni diventerebbero semplici, ma si sa, la meteorologia tratta l'atmosfera, pertanto difficilmente così quieta da poter essere inquadrata con certezza a lungo termine. I fatti comunque ci dicono questo e ci atteniamo ad essi facendovene esposizione e quindi le prime proiezioni dell'andamento climatico di marzo, portano nella direzione del gelo. Seguite i prossimi aggiornamenti.
Ecco le mappe solo da prendere come quadro generale configurativo da ciò che ci aspettiamo per il mese di marzo