Meteo: Il GELO molla la PRESA. Ma il BURIAN ha l'asso nella MANICA. L'inverno non è FINITO. ECCO perchè


di  Redazione, 08-02-2023 ore 10:30      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Il freddo di questi giorni che ha abbracciato tutto il nostro Paese ma specialmente il Centro-Sud, sta per mollare un pò la presa. Con questo non significa che le temperature saliranno immediatamente, anzi, continueremo ad avere valori termici che solo pian piano rientreranno nella media del periodo.

Prima però un vortice depressionario (LEGGI QUI I DETTAGLI) contribuirà ad apportare in questi giorni molte precipitazioni tra Calabria e Sicilia, con nevicate anche a quote piuttosto basse. Si ipotizza che a fine evento molte località calabresi già a partire dai 400 metri ed altrettanto località della Sicilia dai 600 metri in su, vedranno accumuli davvero consistenti, con la coltre di neve che in alcuni casi supererà i 50cm ed oltre come sulla sila, l'aspromonte e l'etna.

Dopo questa fase, l'alta pressione tenderà gradualmente ad impossessarsi del bacino dell'Europa centrale e del mediterraneo. Il Burian quindi tenderà a lasciare per un pò di tempo il nostro Paese.

Ma come proseguirà febbraio?

Ebbene, secondo le nostre analisi che si annoverano nel campo della tendenza, possiamo ipotizzare che la configurazione a larga scala, vedrà un riaccentramento del vortice polare, con un riaccorpamento quindi delle sue vorticità ed inibizione temporanea delle onde planetarie. Questo ovviamente comporta la poca possibilità di avere sortite fredde a latitudini inferiori. Difatti quando le onde sono poco intrusive, il freddo non ha modo di scendere al di sotto della sua sede principale.

 

Ma l'inverno non è finito. Il Burian ha l'asso nella manica. Perchè?

I continui attriti che provocano riscaldamenti stratosferici, contribuiranno ad imprimere una rotazione della massa polare, che gradualmente tenderà dapprima a sbilanciarsi verso la verticale siberiana e successivamente ritornerà in maniera più predominante sull'asse canadese. Nel frattempo l'onda atlantica proverà a rilanciare un'azione verso nord, disclocando un pò la massa artica anche sulla Russia, ma questo primo tentativo probabilmente non andrà a buon fine.

Quello che ci aspettiamo invece come colpo di grazia, dovrebbe verificarsi tra il 20 e il 27 febbraio (come abbiamo precedentemente affermato in un altro editoriale che puoi leggere CLICCANDO QUI), quando cioè la rotazione del vortice polare diventerà più barocentrica, permettendo all'alta pressione atlantica di risalire prepotentemente verso nord, coadiuvata anche da una rediviva onda pacifica. Questo movimento tenderà quasi a suddividere in due parti il vortice polare e verificherà un rientro continentale di una massa d'aria molto fredda in direzione dell'Europa non appena l'alta pressione atlantica compirà poi la sua rotazione e il suo slanciamento verso nord-est.

Immaginiamo che sia possibile proprio nella data ipotizzata di febbraio, la realizzazione del ponte di Voejkovù (o Woeikoff), con un canale diretto quindi del gelo dalla Siberia verso l'Europa in retrogressione. Il Burian quindi proverà a riproporre la sua azione gelida. Verificheremo questa possibile dinamica con i prossimi aggiornamenti, tenendo presente che ci aspettiamo comunque condizioni invernali anche durante il mese di marzo, sia per la disposizione che tenderà ad assumere poi il vortice polare che per la sua decadenza stagionale.

Ecco le mappe che mostrano l'inizio della disposizione configurativa utile all'arrivo di masse d'aria gelida dalla Siberia




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