VORTICE FURIOSO di NEVE, quando il GELO fa sul SERIO e COLPISCE tutta l'ITALIA


di  Redazione, 16-12-2022 ore 11:20      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Si, proprio così, quando il gelo fa davvero sul serio e colpisce indistintamente da Nord a Sud. Un vortice di neve furioso. Probabilmente viene ricordato come uno degli inverni più rigidi degli ultimi 70 anni, quando appunto parliamo del febbraio 1956. Rappresentò davvero un evento unico ed eccezionale, paragonabile solo al febbraio del 1929 o al gennaio del 1985, quando l'Italia fu letteralmente avvolta da gelo e neve davvero intensi e duraturi. Proprio per questo motivo vengono annoverati come anni da record storici, anche per la difficoltà di realizzazione non propriamente comune, tantomeno così usuale. D'altronde, sappiamo bene che la posizione dell'Italia nel contesto climatico del mediterraneo, non garantisce praticamente mai ondate fredde di questa portata.

Iniziò tutto con una disposizione barica davvero di difficile percentuale di realizzazione. Basti considerare che il gennaio precedente trascorse senza colpo ferire, con correnti zonali prevalenti e temperature più o meno in media con il periodo, tanto da non lasciare nemmeno lontanamente immaginare una continuazione dell'inverno da successivo gelo storico. Bisogna pur ammettere che il vortice polare all'epoca era già in precedenza molto disturbato, anche se questo non deponeva ovviamente a favore di un attacco gelido certo per l'Europa meridionale.

Sin a partire dalla fine di gennaio del 1956 però, un aumento della pressione sul comparto scandinavo, favorì anzitutto una discesa di correnti fredde dalla Russia in moto retrogrado. Il resto lo fece anche un anticiclone russo-siberiano in grande spolvero, agganciandosi al collega scandinavo e creando un ponte diretto di aria siberiana in viaggio verso sud-ovest. Sin dai primi giorni di febbraio quindi, termiche davvero gelide colpirono dapprima il Nord Italia e parte del Centro, con valori intorno ai -20°C ad 850hpa e di -40°C a 500hpa, supportati da geopotenziali bassissimi (intorno ai 510dam). Davvero un pezzo di polo alle nostre latitudini. Un aumento dinamico di pressione anche sul comparto spagnolo poi, fece il resto, bloccando di fatto totalmente le correnti oceaniche, che trovarono un muro invalicabile. LEGGI anche: METEO NATALE e TENDENZA dei GIORNI SEGUENTI(CLICCA QUI)

Nell'immagine sottostante la disposizione barica e termica

 

Le prime bufere di neve cominciarono sin dal primo giorno di febbraio, quando tutto il Nord, la Toscana, l'Emilia Romagna, la Sardegna, L'umbria, le Marche, l'Abruzzo e il Lazio furono colpite pesantemente. Anche Roma fu interessata da una nevicata intensa. I giorni a seguire anche il resto d'Italia ebbe a che fare con nevicate e gelo. La neve cadde aabondante e a fasi alterne praticamente su tutte le città del Paese, dalla Sicilia al Piemonte, con centimetri al suolo che raggiunsero oltre mezzo metro in alcune città del Nord e del Centro. Furono registrate anche temperature davvero gelide, tipo quella di Anzola dell'Emilia (località di pianura) dove il termometro toccò i -26.2 °C il 15 febbraio, un valore ancora oggi storico, perchè ufficialmente il più basso mai registrato in una località di pianura. Ovviamente le località montane fecero registrare valori di oltre -30 °C, come ad esempio il Monte Rosa.

Soltanto dopo il 22 febbraio l'Italia fu liberata da quella che ancora oggi viene ricordata come un'ondata di gelo e neve eccezionale, probabilmente difficilmente ripetibile per valori e magnitudo. Sicuramente negli anni seguenti, abbiamo avuto altre ondate fredde sull'Italia, nel trentennio tra il 60' e il 90', come il marzo del 1987 specie per le regioni del medio-basso adriatico, dove per intensità di nevicate si eguagliò in alcune località anche il febbraio del 1956. Di certo però, il febbraio del 1956 verrà per sempre ricordato come il mese più freddo dal 1950 ancora ad oggi.

ECCO alcune immagini dell'epoca.

             




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