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Le condizioni meteo sulla Puglia continuano a oscillare tra periodi miti e fasi più fredde, in un marzo che si sta rivelando particolarmente dinamico e imprevedibile. Dopo un inizio di mese caratterizzato da temperature superiori alla media e giornate dal sapore primaverile, la situazione potrebbe subire un drastico cambiamento dopo il 17/18 marzo. Gli ultimi aggiornamenti dei modelli matematici indicano la possibilità di un ritorno dell’inverno con il rischio di neve a quote basse, forse persino in pianura su alcune zone della Puglia. Marzo instabile: il Final Warming potrebbe cambiare tutto Negli ultimi giorni, gli esperti stanno monitorando attentamente gli sviluppi dello stratwarming, un fenomeno che ha già modificato la circolazione atmosferica in stratosfera e che ora potrebbe estendere i suoi effetti alla troposfera. Le città pugliesi più esposte al rischio neve dopo il 17/18 marzo Se questa configurazione atmosferica dovesse concretizzarsi, le province più esposte a un possibile ritorno dell’inverno sarebbero proprio Foggia, Taranto, Bari, Lecce e Brindisi. I giorni più critici: quando potrebbe arrivare il freddo più intenso I modelli matematici evidenziano una finestra temporale critica tra il 18 e il 23 marzo, quando l’aria fredda potrebbe raggiungere l’Adriatico e interagire con le perturbazioni in arrivo dall’Atlantico. Perché il rischio neve è reale anche a fine marzo? Molti potrebbero pensare che la neve in Puglia a fine marzo sia un evento poco probabile, ma la storia meteo insegna che episodi di gelo tardivo non sono così rari. Possibile evoluzione dopo il 23 marzo: freddo prolungato o ritorno del caldo? Dopo questa ondata fredda, gli scenari rimangono incerti. Due le possibilità principali: Entrambi gli scenari sono ancora possibili, ed è per questo che sarà fondamentale seguire attentamente i prossimi aggiornamenti. Conclusione: una primavera che non convince, Puglia tra gelo e caldo improvviso Marzo 2025 sembra destinato a rimanere uno dei mesi più instabili degli ultimi anni, con continui cambi di scenario. L’ipotesi di neve tardiva in Puglia dopo il 17/18 marzo resta una possibilità concreta, ma ancora da confermare nei dettagli. Se lo stratwarming darà i suoi effetti nel modo più drastico, la primavera potrebbe iniziare con un colpo di coda invernale importante, prima di lasciare spazio alle prime ondate di caldo africano. Una cosa è certa: il meteo di marzo non smette mai di sorprendere. Leggi anche: Puglia, Neve a marzo come il 1987? Non sarebbe una novità Leggi anche: Stratwarming? Rischio di Gelo e Neve sull'Italia Leggi anche: Aria africana ad aprile? Pasqua bollente? La tendenza Trovaci anche sul canale WHATSAPP! CLICCA QUI siamo anche su Facebook e Instagram - cerca METEO PUGLIA Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI
• Lo stratwarming in atto potrebbe portare alla definitiva rottura del vortice polare con conseguenze imprevedibili sulle latitudini mediterranee.
• L’aria fredda in accumulo sull’Europa dell’Est potrebbe spingersi verso l’Italia, con un possibile affondo artico che colpirebbe in pieno il settore adriatico.
• Gli effetti in Puglia potrebbero tradursi in un netto calo termico e, in presenza di precipitazioni, in possibili nevicate fino a quote basse.
• Foggia e l’entroterra del Tavoliere potrebbero assistere a rovesci di neve o graupel con temperature in forte calo.
• Bari e il suo entroterra potrebbero vedere fiocchi misti a pioggia, specialmente nelle ore notturne, quando le temperature si abbassano.
• Taranto e Brindisi potrebbero sperimentare instabilità con possibili grandinate, segno di un contrasto termico elevato.
• Lecce e il Salento, con il contributo dell’aria fredda in arrivo dai Balcani, potrebbero avere rovesci temporaleschi in un contesto invernale.
• 18-19 marzo: primi segnali di cambiamento, con un calo termico progressivo e aumento dell’instabilità atmosferica.
• 20-21 marzo: fase più critica, con possibili nevicate a quote collinari e fenomeni intensi nelle zone interne.
• 22-23 marzo: ancora incerto l’epilogo, ma il rischio freddo potrebbe protrarsi, con una lenta ripresa delle temperature.
• Nel marzo 1987 una delle nevicate più intense colpì il Sud Italia, con accumuli anche nelle zone costiere.
• Nel 2018 il famoso Burian tardivo portò neve fino in pianura tra il 17 e il 23 marzo, lasciando senza parole molti meteorologi.
• Anche nel 2022 ci furono episodi nevosi fino a quote basse tra metà e fine marzo, segno che il mese può ancora riservare sorprese.
1. Persistenza del freddo: se il vortice polare collassasse definitivamente, potremmo assistere a un prolungamento dell’instabilità fino a fine mese.
2. Ritorno del caldo: nel caso in cui il freddo non dovesse affondare in modo deciso, potremmo invece assistere a un rapido rimbalzo delle temperature, con una risalita di aria più mite dall’Africa.