Marzo 2025 potrebbe riservare un colpo di scena inaspettato sul fronte meteorologico. L’attenzione è tutta puntata sul Final Warming, il riscaldamento stratosferico che segna la fine della stagione invernale e che, in alcune circostanze, può avere conseguenze importanti sul meteo. In particolare, dopo il 17-18 marzo, la circolazione atmosferica potrebbe subire un ribaltamento con possibili incursioni di aria gelida e neve sull’Italia. Cos’è il Final Warming e perché può sconvolgere il meteo? Il Final Warming è il processo di riscaldamento stratosferico che porta alla dissoluzione definitiva del vortice polare stratosferico. A differenza degli stratwarming improvvisi che si verificano nel cuore dell’inverno e possono provocare ondate di gelo su vasta scala, il Final Warming è un fenomeno stagionale che indica la transizione verso l’estate boreale. Tuttavia, in alcuni casi, le conseguenze possono essere estreme anche sul meteo a livello troposferico, ovvero nelle condizioni atmosferiche che influenzano direttamente il clima in superficie. Quest’anno, il Final Warming potrebbe risultare più incisivo del normale, destabilizzando l’intera circolazione atmosferica. Cosa potrebbe accadere dopo il 17-18 marzo? Se il Final Warming avrà un impatto diretto sulla troposfera, allora: Al momento, i modelli meteorologici evidenziano un rischio crescente di una fase instabile tra il 20 e il 25 marzo, con il ritorno di condizioni marcatamente invernali. Quali regioni rischiano di più? Se il Final Warming riuscirà a influenzare la troposfera, le regioni più esposte al maltempo e al possibile ritorno della neve potrebbero essere: L’ipotesi di un brusco calo delle temperature è supportata dalle ultime tendenze modellistiche, che vedono l’anticiclone delle Azzorre posizionarsi in Atlantico, lasciando spazio all’ingresso di correnti fredde dal nord-est europeo. Final Warming: solo freddo o anche maltempo? Se il Final Warming riuscirà a deviare il flusso polare verso sud, allora potremmo assistere a una configurazione sinottica che favorisce: La situazione resta molto incerta, e tutto dipenderà da quanto il Final Warming riuscirà a condizionare la troposfera. In alcuni casi, questi eventi si traducono in un rafforzamento dell’anticiclone con stabilità e temperature in aumento, mentre in altri portano all’ultima offensiva invernale della stagione. Conclusione: il meteo resterà imprevedibile fino alla fine di marzo? Tutte le proiezioni indicano che il Final Warming di metà marzo potrebbe risultare uno degli eventi più influenti sulla seconda parte del mese. Il rischio di gelo tardivo e neve è reale, anche se la traiettoria delle masse d’aria fredde sarà decisiva per determinare se e quando l’Italia verrà coinvolta. Sarà fondamentale seguire gli aggiornamenti nei prossimi giorni, perché il meteo potrebbe subire cambiamenti rapidi e inattesi. Le incertezze sono ancora molte, ma una cosa è chiara: marzo non ha ancora finito di sorprendere. Leggi anche: Puglia, Neve a marzo come il 1987? Non sarebbe una novità Leggi anche: Stratwarming? Rischio di Gelo e Neve sull'Italia Leggi anche: Aria africana ad aprile? Pasqua bollente? La tendenza Trovaci anche sul canale WHATSAPP! CLICCA QUI siamo anche su Facebook e Instagram - cerca METEO PUGLIA Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI
• L’Europa potrebbe essere investita da un’ondata di freddo tardiva, con temperature in picchiata.
• L’Italia potrebbe finire sotto l’influenza di masse d’aria gelida, capaci di riportare la neve anche a bassa quota.
• Le precipitazioni potrebbero assumere carattere nevoso non solo sui rilievi, ma localmente anche in pianura, specie al Nord e lungo il versante adriatico.
• Nord Italia: soprattutto tra Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, con possibili fiocchi fino a quote collinari e localmente in pianura.
• Centro Italia: in particolare lungo il versante adriatico, dove l’aria fredda in arrivo potrebbe generare nevicate tra Marche, Abruzzo e Molise.
• Sud Italia: minori probabilità di neve, ma non sono escluse sorprese sui rilievi appenninici di Campania, Basilicata e Puglia.
• Freddo tardivo con gelate notturne, particolarmente pericolose per l’agricoltura in fase di ripresa vegetativa.
• Nevicate su diverse aree d’Europa, compresa l’Italia, in caso di interazione con perturbazioni atlantiche.
• Contrasti termici forti, con possibilità di temporali e grandinate nelle zone di confine tra aria fredda e masse più miti.