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Le ultime proiezioni meteo delineano uno scenario sempre più complesso per la seconda metà di marzo, con la possibilità che un’ondata di gelo tardivo e nevicate fino in pianura possano caratterizzare l’ultima parte dell’inverno meteorologico. Il fenomeno che sta catalizzando l’attenzione dei meteorologi è lo stratwarming, un riscaldamento anomalo della stratosfera che potrebbe avere effetti significativi sulla troposfera, innescando un brusco raffreddamento su vasta scala. Se questi elementi troveranno conferma nei prossimi aggiornamenti, l’Europa e anche l’Italia potrebbero essere investite da un colpo di coda invernale con temperature sotto la media stagionale e nevicate sorprendenti. Gelo tardivo e neve in pianura: il ruolo dello stratwarming La chiave di questa possibile svolta fredda risiede nello stratwarming in atto, che nei prossimi giorni potrebbe trasformarsi in un final warming. Quando si verifica un forte riscaldamento nella stratosfera, il vortice polare può subire alterazioni tali da determinare la discesa di aria gelida verso latitudini più basse, influenzando il meteo sull’Europa e sul Mediterraneo. Dopo metà marzo, gli effetti in troposfera potrebbero manifestarsi con due scenari principali: L’Italia si trova al centro di una dinamica incerta, ma i modelli stanno iniziando a convergere su una possibile fase climatica piuttosto estrema dopo metà mese. Quali regioni italiane potrebbero essere colpite dal gelo tardivo? Gli aggiornamenti attuali suggeriscono che l’ondata di freddo potrebbe colpire prevalentemente le regioni del centro-sud e del versante adriatico, con maggiore coinvolgimento di: Quando potrebbe arrivare l’ondata di gelo e neve? I modelli matematici individuano una finestra critica tra il 15 e il 22 marzo, quando l’effetto dello stratwarming si farà sentire anche nella troposfera. Se la colata gelida prenderà la giusta traiettoria, il nostro Paese potrebbe ritrovarsi immerso in una situazione quasi invernale, con temperature in netto calo e fenomeni di instabilità. Le ipotesi più estreme parlano addirittura di nevicate fino a quote molto basse, soprattutto lungo le regioni adriatiche e le zone interne del centro-sud. Gli effetti di un’ondata di gelo tardivo Un ritorno del freddo in pieno marzo non è una novità assoluta, ma in questo caso le conseguenze potrebbero essere particolarmente significative: Conclusione: gelo e neve tardivi, tutto da confermare Sebbene l’ipotesi di un’ondata di freddo tardivo con neve in pianura stia prendendo sempre più forma, è ancora necessario attendere ulteriori conferme dai prossimi aggiornamenti modellistici. L’Italia si trova esattamente sul confine tra un possibile affondo gelido e una circolazione più mite, per cui ogni variazione nella configurazione atmosferica potrebbe ribaltare completamente lo scenario. Gli occhi restano puntati sullo stratwarming e sulla sua evoluzione, perché se il vortice polare dovesse effettivamente frammentarsi, le ripercussioni potrebbero essere sorprendenti. Leggi anche: Puglia, Neve a marzo come il 1987? Non sarebbe una novità Leggi anche: Stratwarming? Rischio di Gelo e Neve sull'Italia Leggi anche: Aria africana ad aprile? Pasqua bollente? La tendenza Trovaci anche sul canale WHATSAPP! CLICCA QUI siamo anche su Facebook e Instagram - cerca METEO PUGLIA Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI
• Un’ondata di gelo tardivo con temperature abbondantemente sotto la media stagionale, soprattutto sull’Europa centro-orientale e sulle regioni adriatiche italiane.
• Nevicate fino in pianura, specialmente se si formeranno condizioni favorevoli all’interazione tra aria fredda e perturbazioni atlantiche.
• Abruzzo, Marche, Molise e Puglia, dove le temperature potrebbero scendere ben al di sotto della media stagionale.
• Basilicata e Campania, con un possibile calo termico e precipitazioni nevose anche a quote basse.
• Nord Italia, in particolare sulla Val Padana, con un rischio non trascurabile di gelate tardive pericolose per l’agricoltura.
• Rischio per l’agricoltura: le gelate tardive, soprattutto dopo una fase mite, potrebbero compromettere le colture in fase di fioritura, come alberi da frutto e vigneti.
• Forti contrasti termici: il mese di marzo è già caratterizzato da oscillazioni di temperatura, ma un’ondata di gelo improvvisa potrebbe generare eventi estremi come temporali nevosi e forti raffiche di vento.
• Possibile neve a bassa quota: se il freddo tardivo si incastrerà con perturbazioni atlantiche, la neve potrebbe tornare a sorpresa anche in pianura in alcune regioni del centro e del sud.