Meteo: punti critici nel proseguo di marzo. Grosse novità in vista


di  Redazione, 07-03-2025 ore 20:30      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Marzo è sempre stato un mese di transizione, in grado di alternare sprazzi primaverili a colpi di coda invernali improvvisi. Quest’anno, però, la situazione sembra ancora più delicata, con possibili sorprese gelide e nevose nella seconda parte del mese.

I modelli numerici stanno iniziando a individuare segnali di un ritorno del freddo, grazie agli effetti di un stratwarming ancora in evoluzione. Questo potrebbe portare a scenari meteo radicalmente diversi rispetto a quanto visto nei primi giorni di marzo, con la concreta possibilità di gelo tardivo e neve a quote basse.

L’instabilità domina: cosa aspettarsi nelle prossime settimane?

Dopo una prima parte del mese caratterizzata da un clima relativamente mite su molte regioni, i centri di calcolo meteorologico iniziano a evidenziare un’importante svolta atmosferica. Gli ultimi aggiornamenti mostrano dinamiche che potrebbero riportare l’inverno in primo piano, soprattutto dopo il 12-15 marzo.

Gli scenari sono ancora in evoluzione, ma alcune proiezioni suggeriscono:
    •    Un nuovo affondo di aria artica o continentale in discesa verso il Mediterraneo, capace di generare un netto abbassamento delle temperature.
    •    Possibili nevicate fino a bassa quota, specialmente su alcune regioni del Centro-Sud e delle aree interne del Nord.
    •    Gelo tardivo che potrebbe creare problemi alle colture già risvegliate dal primo tepore primaverile.

Tutti questi elementi potrebbero modificarsi nei prossimi giorni, ma l’attenzione è massima perché i cambiamenti nei modelli possono arrivare anche all’ultimo momento, creando scenari inaspettati e sorprendenti.

Perché marzo potrebbe tornare gelido? Il ruolo dello stratwarming

Il principale protagonista di questa possibile svolta meteo è lo stratwarming, ovvero il forte riscaldamento della stratosfera che avviene sopra il Polo Nord. Questo fenomeno può portare alla rottura del vortice polare, con conseguenze che si manifestano anche in troposfera dopo alcune settimane.

Gli effetti del recente stratwarming sono ancora in fase di definizione, ma la possibilità di una discesa fredda sull’Europa meridionale non è affatto esclusa. Alcuni elementi da tenere d’occhio nei prossimi aggiornamenti:
    •    La traiettoria della massa gelida: se si orienterà verso il Mediterraneo, allora il freddo tardivo potrebbe colpire con forza.
    •    Il ruolo delle depressioni atlantiche: eventuali interferenze da parte di perturbazioni umide potrebbero esaltare il rischio di nevicate.
    •    La durata dell’evento: se il freddo si incanalerà stabilmente sull’Europa, potremmo vivere una fase invernale tardiva molto intensa.

Quali regioni potrebbero essere colpite dal gelo e dalla neve?

Se lo scenario freddo dovesse concretizzarsi, alcune zone d’Italia sarebbero più esposte rispetto ad altre. Ecco dove si potrebbero registrare i cambiamenti più significativi:
    •    Nord Italia: rischio neve anche a quote collinari, specie se il freddo sarà accompagnato da umidità sufficiente.
    •    Centro Italia: attenzione alle zone appenniniche, che potrebbero ritrovarsi sotto nuove nevicate, con fiocchi anche fino a quote basse in caso di una discesa artica più incisiva.
    •    Sud Italia: anche qui non si escludono sorprese, con regioni come Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia che potrebbero essere coinvolte da precipitazioni nevose fuori stagione.

Tutto dipenderà dall’evoluzione del vortice polare, che potrebbe sorprendere con variazioni improvvise nei prossimi giorni.

Quando potrebbe arrivare il gelo tardivo?

La finestra temporale più a rischio per un nuovo affondo freddo sembra collocarsi tra il 12 e il 20 marzo, con un possibile picco intorno alla metà del mese. Se i modelli confermeranno questa tendenza, potremmo assistere a una fase meteorologica molto movimentata, con cambiamenti bruschi e repentini.

Le proiezioni attuali indicano che il freddo potrebbe durare per diversi giorni, ma molto dipenderà dall’evoluzione delle correnti atmosferiche. In caso di conferme, l’Italia potrebbe trovarsi davanti a una delle fasi invernali più tardive degli ultimi anni.

Attenzione agli aggiornamenti meteo: cosa potrebbe cambiare?

Va sottolineato che, essendo previsioni a medio termine, gli scenari potrebbero variare rapidamente. I modelli numerici spesso rivedono le loro proiezioni man mano che nuovi dati vengono elaborati.

Ecco alcuni fattori da monitorare nei prossimi giorni:
    •    L’evoluzione dello stratwarming: se dovesse rafforzarsi, aumenterebbe il rischio di un’ondata di freddo più intensa.
    •    La posizione dell’anticiclone: se si sposterà troppo a ovest, il freddo potrebbe dirigersi verso altre aree d’Europa, lasciando l’Italia fuori dal peggioramento.
    •    Le perturbazioni atlantiche: in caso di scontri tra aria fredda e umida, il rischio di nevicate potrebbe aumentare notevolmente.

Conclusione: marzo potrebbe ancora sorprendere con neve e gelo tardivo

Le condizioni atmosferiche sono in continua evoluzione e le sorprese potrebbero non essere finite. Se le ultime tendenze venissero confermate, l’Italia potrebbe trovarsi davanti a una fase invernale del tutto inaspettata, con freddo e neve a bassa quota.

Le prossime giornate saranno cruciali per comprendere se il mese di marzo chiuderà con un colpo di coda invernale oppure se la primavera riuscirà a prendere definitivamente il sopravvento. L’unica certezza è che gli aggiornamenti meteo saranno fondamentali per seguire l’evoluzione di questo scenario potenzialmente molto interessante.

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