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Marzo prosegue con un profilo climatico molto dinamico e nei prossimi 15 giorni la situazione potrebbe cambiare radicalmente. Se i primi giorni del mese hanno visto una predominanza di temperature miti e un contesto generalmente più primaverile che invernale, tutto potrebbe essere stravolto dopo il 12 marzo, quando l’arrivo di un’ondata di gelo tardivo potrebbe colpire diverse regioni del Centro-Sud, con Abruzzo, Basilicata, Molise e Puglia particolarmente esposte al rischio di neve e temperature in picchiata. Uno scenario in evoluzione: tra gelo e neve tardiva Le ultime proiezioni modellistiche indicano che, a partire dalla seconda metà di marzo, l’atmosfera potrebbe subire un forte scossone a causa degli effetti dello stratwarming che si è sviluppato nei primi giorni del mese. Questo riscaldamento anomalo della stratosfera sta già influenzando la circolazione atmosferica e potrebbe portare a un cambiamento radicale del meteo. Se la massa d’aria gelida in formazione sulla Russia dovesse riuscire a scendere con traiettoria favorevole verso l’Europa centro-orientale, l’Italia potrebbe essere direttamente coinvolta in una fase di maltempo invernale fuori stagione, con un ritorno della neve fino a bassa quota. Quali regioni rischiano di più? Al momento, le regioni più esposte al rischio di un’ondata fredda e di nevicate tardive sembrano essere: Le zone costiere potrebbero restare ai margini, ma la presenza di forti contrasti termici potrebbe favorire la formazione di temporali, anche grandinigeni. Quando potrebbe arrivare il gelo? L’attuale proiezione prevede che un primo cambio di rotta possa avvenire attorno al 12-13 marzo, con un progressivo abbassamento delle temperature. Tuttavia, l’apice del freddo potrebbe arrivare tra il 15 e il 20 marzo, momento in cui le masse d’aria gelida potrebbero impattare con più decisione sull’Italia. Se il vortice polare dovesse davvero cedere come indicano alcuni modelli, si potrebbero verificare condizioni meteo molto fredde per il periodo, con un possibile ritorno della neve tardiva su alcune zone dell’Appennino e, in caso di configurazione favorevole, persino sulle pianure interne del Centro-Sud. Possibile neve a bassa quota? Ecco gli elementi da considerare Perché la neve possa raggiungere le quote basse servono tre ingredienti fondamentali: Le incognite del meteo di marzo: tutto da verificare Nonostante il rischio di gelo e neve sia in aumento, è fondamentale ricordare che le proiezioni a lungo termine devono essere confermate dai prossimi aggiornamenti modellistici. Gli scenari potrebbero subire variazioni e tutto dipenderà dalla traiettoria della massa d’aria fredda. Se il nucleo gelido dovesse scendere più ad est, l’Italia potrebbe rimanere ai margini e subire solo un calo termico senza fenomeni rilevanti. Se invece la traiettoria dovesse favorire un afflusso diretto di aria gelida sul Mediterraneo, allora ci troveremmo di fronte a un evento di freddo tardivo con potenziali nevicate anche a bassa quota. Conclusione: rischio neve in Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata La situazione resta altamente dinamica, con un marzo che potrebbe mostrare il suo volto più estremo nella seconda parte del mese. Se la tendenza venisse confermata, il freddo e la neve potrebbero sorprendere molte regioni italiane, specialmente tra il 12 e il 20 marzo. Nei prossimi giorni sarà fondamentale seguire gli aggiornamenti dei modelli per capire quanto sarà incisivo questo possibile affondo gelido e quali zone potrebbero essere più colpite. Se gli elementi si incastreranno nel modo giusto, il freddo potrebbe tornare a prendere il sopravvento, lasciando alle spalle il caldo anomalo di inizio mese. Leggi anche: Puglia, Neve a marzo come il 1987? Non sarebbe una novità Leggi anche: Stratwarming? Rischio di Gelo e Neve sull'Italia Leggi anche: Aria africana ad aprile? Pasqua bollente? La tendenza Trovaci anche sul canale WHATSAPP! CLICCA QUI siamo anche su Facebook e Instagram - cerca METEO PUGLIA Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI
• Abruzzo: rischio neve su aree interne e collinari, possibili accumuli a quote medie, ma con possibilità di fiocchi fino a quote basse in caso di irruzione fredda intensa.
• Molise: scenario simile all’Abruzzo, con rischio neve in collina e occasionalmente anche più in basso.
• Basilicata: possibile coinvolgimento delle zone interne, in particolare sulle aree appenniniche.
• Puglia: se il freddo dovesse risultare abbastanza intenso, non si esclude neve fino alle Murge e al Subappennino Dauno, con possibilità di rovesci nevosi anche nel foggiano e nell’entroterra barese.
1. Aria gelida in quota: se l’irruzione fredda sarà sufficientemente intensa, il crollo termico potrebbe favorire precipitazioni nevose.
2. Contrasti termici: il periodo di marzo è caratterizzato da sbalzi termici significativi. Se il freddo dovesse irrompere con decisione, potrebbe scatenare temporali nevosi.
3. Umidità e precipitazioni: la presenza di un minimo depressionario sul Mediterraneo potrebbe garantire un buon apporto di precipitazioni, trasformando la pioggia in neve se le temperature saranno favorevoli.