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Il mese di marzo è entrato in una fase cruciale, e gli ultimi aggiornamenti confermano che lo stratwarming è ormai in piena azione. Proprio tra ieri e oggi, il riscaldamento stratosferico ha raggiunto il suo primo culmine sull’asse siberiano, un evento che potrebbe stravolgere la configurazione meteo delle prossime settimane. I modelli numerici, infatti, stanno già mostrando segni di forte instabilità, e da qui in avanti ogni aggiornamento potrebbe rimescolare completamente le carte in gioco. Cos’è lo stratwarming e perché è così importante per il meteo di marzo? Lo stratwarming, o riscaldamento stratosferico improvviso, è un fenomeno che coinvolge gli strati alti dell’atmosfera, in particolare la stratosfera, dove le temperature possono aumentare di decine di gradi in pochissimi giorni. Questo fenomeno ha un impatto diretto sul Vortice Polare, che si trova letteralmente sotto attacco. Quando il Vortice Polare si indebolisce o addirittura si divide (split), l’aria gelida solitamente confinata nell’Artico può scendere di latitudine, provocando ondate di freddo fino alle medie e basse latitudini. In altre parole, lo stratwarming è il motore principale delle ondate di freddo tardive, e in questo momento si trova in una fase molto attiva. Modelli numerici in difficoltà, tutto può cambiare Il forte riscaldamento stratosferico in atto ha un effetto dirompente sulla troposfera, ovvero lo strato atmosferico che determina il meteo che viviamo ogni giorno. In questi casi, i modelli numerici incontrano notevoli difficoltà nel leggere con precisione l’evoluzione della circolazione atmosferica. Ci sono due possibili scenari: La cosa certa è che nei prossimi giorni vedremo i modelli ricalibrare completamente le loro previsioni. Sarà un periodo molto dinamico e imprevedibile, in cui ogni aggiornamento potrebbe cambiare radicalmente lo scenario per la seconda metà di marzo. Quali conseguenze per il meteo di marzo? Con lo stratwarming ormai in fase avanzata, il meteo di marzo potrebbe diventare estremamente dinamico. Ci sono alcune possibili conseguenze da tenere d’occhio: Quando potrebbero arrivare gli effetti dello stratwarming? Gli effetti più concreti dello stratwarming potrebbero iniziare a manifestarsi dopo il 12-14 marzo, quando la troposfera inizierà ad assorbire completamente l’onda d’urto del riscaldamento stratosferico. Da lì in poi, ci sarà da monitorare attentamente l’evoluzione delle correnti per capire quale scenario prenderà il sopravvento. Conclusione: il meteo di marzo è un rebus tutto da decifrare Lo stratwarming ha ormai raggiunto il suo primo culmine, e questo significa che la circolazione atmosferica potrebbe subire cambiamenti improvvisi e radicali. I modelli numerici saranno messi alla prova nei prossimi giorni, e potremmo assistere a una delle evoluzioni più imprevedibili degli ultimi anni. Il meteo di marzo è quindi in bilico tra due scenari estremi: da una parte il rischio di una forte ondata di freddo tardiva, dall’altra la possibilità di un periodo perturbato e instabile. Tutto dipenderà da come il riscaldamento stratosferico verrà assorbito dalla troposfera. Seguire gli aggiornamenti nei prossimi giorni sarà fondamentale per capire quale piega prenderà questo mese già carico di incertezze. Leggi anche: Puglia, Neve a marzo come il 1987? Non sarebbe una novità Leggi anche: Stratwarming? Rischio di Gelo e Neve sull'Italia Leggi anche: Aria africana ad aprile? Pasqua bollente? La tendenza Trovaci anche sul canale WHATSAPP! CLICCA QUI siamo anche su Facebook e Instagram - cerca METEO PUGLIA Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI
• Se il Vortice Polare non riesce a ricompattarsi, allora il freddo potrebbe scendere con forza sull’Europa e sull’Italia
• Se invece il riscaldamento stratosferico resta parziale, allora il Mediterraneo potrebbe trovarsi sotto il tiro di perturbazioni atlantiche, con piogge abbondanti e instabilità
• Calo drastico delle temperature: in caso di un forte impatto troposferico, il freddo potrebbe scendere con decisione su gran parte dell’Europa
• Neve tardiva: le regioni più esposte a possibili nevicate sarebbero quelle adriatiche e del Sud Italia, come Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Campania
• Forti contrasti termici: il Mediterraneo potrebbe trovarsi nel mezzo tra aria fredda artica e correnti più miti africane, generando temporali violenti e precipitazioni intense
• 12-14 marzo: primi segnali di cambiamento nei modelli, possibile crollo delle temperature
• 16-18 marzo: fase critica, con alta probabilità di configurazioni estreme tra freddo e perturbazioni
• 20-22 marzo: evoluzione ancora da definire, ma rischio di meteo molto instabile su tutta Italia