Meteo: Terremoti modellistici molto vicini. Lo stratwarming crea scompiglio di Gelo


di  Redazione, 06-03-2025 ore 11:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Lo scenario meteorologico per le prossime settimane si fa sempre più incerto e ricco di colpi di scena, con lo stratwarming che potrebbe scompaginare i modelli numerici e portare a scenari imprevisti e potenzialmente estremi. Il condizionamento della troposfera da parte di questo potente riscaldamento stratosferico è ormai certo, ma ciò che ancora sfugge è l’esatta modalità con cui il freddo potrà colpire l’Europa e l’Italia.

Cosa sta accadendo con lo stratwarming?

Lo stratwarming in atto ha già compromesso la stabilità del Vortice Polare, che si sta gradualmente indebolendo. Questo significa che nel giro di pochi giorni la troposfera dovrà rispondere a queste modifiche, ma le modalità con cui lo farà restano ancora un’incognita. Se il Vortice Polare dovesse subire un ulteriore indebolimento con uno split definitivo, le conseguenze sarebbero pesanti e potrebbero portare a un’ondata di gelo tardiva sulla nostra penisola.

Terremoti modellistici: ecco cosa significa

Gli effetti dello stratwarming non si possono prevedere con largo anticipo, perché la loro propagazione in troposfera è un processo estremamente caotico. Per questo motivo, andare oltre le 144 ore di proiezione con i modelli numerici risulta poco affidabile, in quanto ogni aggiornamento potrebbe completamente ribaltare lo scenario previsto in precedenza. Questo fenomeno viene chiamato in gergo terremoto modellistico e si verifica proprio quando la previsione è fortemente condizionata da dinamiche stratosferiche difficili da modellare.

Perché i modelli stanno impazzendo?

Quando si verifica un forte stratwarming, le previsioni a lungo termine iniziano a subire continue oscillazioni, con rincorse modellistiche che passano da scenari miti a scenari gelidi nel giro di poche emissioni. Questo accade perché i modelli stanno cercando di assimilare un’anomalia stratosferica, che non è un evento statico, ma un processo in evoluzione. In sostanza, la mappa prevista oggi per la prossima settimana potrebbe cambiare completamente nel giro di 24 ore.

Cosa potrebbe accadere a metà marzo?

L’incertezza è elevata, ma alcuni scenari iniziano a delinearsi:
    •    Possibilità di ondata di gelo tardiva: se la rottura del Vortice Polare sarà netta, masse d’aria gelida potranno riversarsi sull’Europa, con effetti anche sull’Italia.
    •    Freddo e neve tardivi?: le regioni più a rischio sarebbero quelle adriatiche e meridionali, che potrebbero subire il ritorno dell’inverno nel cuore di marzo.
    •    Oppure una fase di transizione?: nel caso in cui il freddo restasse confinato più a nord, in Italia si potrebbe assistere a un periodo di forte instabilità atmosferica, con perturbazioni e contrasti termici accentuati.

Tutto dipenderà dai prossimi aggiornamenti

Il consiglio principale è seguire con attenzione i prossimi aggiornamenti modellistici, senza dare nulla per scontato. I terremoti modellistici sono ormai dietro l’angolo e le certezze attuali potrebbero essere sconvolte da un’ennesima rielaborazione dei dati atmosferici. Se questa tendenza verrà confermata, allora il mese di marzo potrebbe regalare una delle fasi meteorologiche più imprevedibili degli ultimi anni, con alternanze tra periodi miti e improvvise discese fredde.

La sfida tra il gelo e la primavera è appena iniziata, ma con uno stratwarming così potente in corso, nulla può essere escluso.

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