Temporali di Neve su Bari, Foggia, Brindisi, Taranto e Lecce? Ghiaccio possibile


di  Redazione, 05-03-2025 ore 17:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Marzo è un mese di transizione, dove i contrasti termici tra l’inverno che cerca di resistere e la primavera che avanza possono generare situazioni estreme e imprevedibili. Proprio quest’anno, le dinamiche atmosferiche stanno assumendo caratteristiche molto particolari, con un forte stratwarming in corso che potrebbe condizionare la circolazione atmosferica nelle prossime settimane. Tra le conseguenze più interessanti di questa evoluzione troviamo l’ipotesi di temporali nevosi su Bari, Foggia, Brindisi, Taranto e Lecce, un fenomeno raro ma non impossibile nel mese di marzo.

Perché potrebbe nevicare con i temporali?

Il fenomeno dei temporali di neve si verifica quando masse d’aria molto fredde entrano in contatto con un’atmosfera più mite e ricca di umidità. In presenza di forti contrasti termici, tipici della stagione primaverile, si possono generare imponenti nubi temporalesche, con rovesci che anziché trasformarsi in pioggia, cadono sotto forma di neve. Questo accade soprattutto quando il freddo riesce a penetrare con decisione nei bassi strati, mantenendo le temperature sotto zero fino al suolo.

Nel caso specifico, il forte stratwarming in atto nelle regioni polari potrebbe sconvolgere l’assetto del vortice polare, provocando un’ondata di freddo tardiva che potrebbe interessare l’Italia dopo il 12/13 marzo. Se questa dinamica dovesse concretizzarsi, la Puglia si troverebbe in una situazione ideale per lo sviluppo di rovesci nevosi, soprattutto in presenza di venti umidi da nord-est capaci di esaltare i contrasti termici.

Le città più a rischio per i temporali nevosi

Se l’ipotesi di un’irruzione fredda troverà conferma nei prossimi aggiornamenti, le zone che potrebbero essere più colpite dai temporali di neve includono:
    •    Bari e il litorale adriatico, dove le infiltrazioni fredde in quota potrebbero innescare rovesci nevosi improvvisi
    •    Foggia e le zone interne della Capitanata, maggiormente esposte a gelate e possibili accumuli nevosi
    •    Brindisi e Taranto, dove la combinazione tra umidità e aria fredda potrebbe generare fiocchi fino in pianura
    •    Lecce e il Salento, con la possibilità di nevicate coreografiche anche sulle coste, fenomeno raro ma già documentato in passato

Ghiaccio e disagi: cosa potrebbe succedere?

Se il freddo dovesse colpire con la giusta intensità, le conseguenze non si limiterebbero alla neve, ma includerebbero anche la formazione di ghiaccio sulle strade, un problema che potrebbe causare notevoli disagi alla circolazione. Questo rischio aumenterebbe soprattutto nelle ore notturne e nelle prime ore del mattino, quando le temperature potrebbero scendere sotto lo zero.

Le gelate tardive rappresentano inoltre un pericolo per l’agricoltura pugliese, in particolare per le coltivazioni di ulivi, vigneti e alberi da frutto, già in fase di ripresa vegetativa con l’aumento delle temperature diurne. Un eventuale abbassamento repentino delle temperature potrebbe quindi causare danni ai raccolti, come già accaduto in passato in situazioni simili.

Le dinamiche atmosferiche da monitorare

Per capire se e quando questi temporali di neve potrebbero verificarsi, bisognerà osservare l’evoluzione di alcuni elementi chiave nei prossimi giorni:
    •    Il posizionamento del vortice polare, che potrebbe subire uno split e favorire la discesa di aria gelida sull’Europa
    •    L’interazione tra l’anticiclone atlantico e l’aria artica, determinante per l’arrivo del freddo sul Mediterraneo
    •    Il ruolo del Mar Adriatico, che con le sue temperature ancora relativamente alte potrebbe innescare fenomeni intensi a contatto con il freddo

Conclusione: ipotesi realistica o scenario improbabile?

Al momento, gli indizi di un ritorno del freddo dopo il 12/13 marzo ci sono tutti, ma per capire se la neve cadrà davvero su Bari, Foggia, Brindisi, Taranto e Lecce sarà fondamentale monitorare gli aggiornamenti dei modelli meteorologici nei prossimi giorni. Se l’aria gelida riuscirà a imporsi, potremmo trovarci di fronte a un marzo che somiglia più a gennaio, con l’eccezionalità di temporali nevosi e accumuli in pianura. Ovviamente, trattandosi di una tendenza a medio termine, è tutto da verificare.

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