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Colpo di scena meteo: il freddo potrebbe tornare dopo il 13/14 marzo Marzo è un mese di transizione, spesso caratterizzato da forti contrasti termici tra l’aria fredda in ritirata e le prime incursioni più miti. Tuttavia, le ultime proiezioni indicano un rischio concreto di un’ondata fredda storica, con un possibile affondo di aria gelida verso l’Italia nella seconda metà del mese. La causa principale di questo scenario potrebbe essere lo stratwarming che ha preso forma nei primi giorni di marzo e che potrebbe sconvolgere la circolazione atmosferica nelle prossime settimane. Perché cresce il rischio di un’ondata fredda tardiva? L’elemento chiave è lo stratwarming, ovvero il forte riscaldamento della stratosfera che sta già mostrando i suoi effetti. Questo fenomeno tende a disgregare o spostare il vortice polare, permettendo all’aria fredda di scendere verso le medie latitudini. Le ultime simulazioni meteo mostrano la possibilità di un intenso afflusso gelido dopo il 13/14 marzo, con una configurazione simile a quella delle ondate fredde più tardive degli ultimi decenni. Le dinamiche principali che potrebbero portare all’ondata fredda sono: Quali regioni potrebbero essere colpite dal gelo? Se lo scenario dovesse realizzarsi, le regioni più esposte all’ondata fredda potrebbero essere: Le temperature potrebbero scendere ben al di sotto delle medie stagionali, con valori vicini o sottozero al primo mattino anche nelle aree interne del Centro-Sud. Se il freddo dovesse essere accompagnato da un minimo depressionario, potrebbero verificarsi nevicate fino in pianura, specie lungo il versante adriatico. Un’ondata fredda da record? I precedenti storici Non sarebbe la prima volta che il mese di marzo regala episodi gelidi degni di nota. Alcuni eventi del passato: Se le proiezioni attuali dovessero confermarsi, il marzo 2025 potrebbe rientrare tra questi eventi storici, con un episodio di gelo inusuale per la seconda metà del mese. Le conseguenze di un’ondata fredda tardiva Un’irruzione gelida a marzo può avere effetti importanti sia dal punto di vista climatico che economico: Previsioni ancora da confermare, ma attenzione ai prossimi aggiornamenti Sebbene le possibilità di un’ondata fredda dopo il 13/14 marzo siano in aumento, l’evoluzione deve essere ancora confermata nei prossimi giorni. I modelli previsionali dovranno affinare le traiettorie dell’aria gelida e verificare il reale impatto sull’Italia. Il meteo potrebbe ancora riservare sorprese, con la possibilità di un affondo freddo più deciso o di una traiettoria più attenuata. Restiamo quindi in attesa di ulteriori conferme, ma una cosa è certa: il mese di marzo potrebbe non concludersi senza un ultimo colpo di scena invernale. Leggi anche: Puglia, Neve a marzo come il 1987? Non sarebbe una novità Leggi anche: Stratwarming? Rischio di Gelo e Neve sull'Italia Leggi anche: Aria africana ad aprile? Pasqua bollente? La tendenza Trovaci anche sul canale WHATSAPP! CLICCA QUI siamo anche su Facebook e Instagram - cerca METEO PUGLIA Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI
• Indebolimento del vortice polare, con spostamento delle masse d’aria artica verso l’Europa
• Blocco anticiclonico atlantico, che potrebbe favorire la discesa di aria fredda su Italia e Mediterraneo
• Flussi retrogradi dalla Russia e dalla Siberia, con eventuali irruzioni di gelo continentale
• Nord Italia, con temperature in forte calo e possibili gelate tardive fino in pianura
• Regioni adriatiche (Marche, Abruzzo, Molise, Puglia), le più esposte a irruzioni fredde continentali
• Centro-Sud e Appennino, dove non è da escludere il ritorno della neve a quote basse
• Marzo 1971: gelo tardivo e neve fino in pianura su molte regioni
• Marzo 1987: una delle ondate fredde più intense, con temperature fino a -10°C e neve abbondante sull’Adriatico
• Marzo 2005: ritorno dell’inverno con gelo e neve in diverse città italiane
• Danni all’agricoltura: le fioriture primaverili potrebbero essere compromesse dalle gelate notturne
• Impatto sulla rete elettrica: un’ondata di freddo potrebbe aumentare la domanda energetica
• Effetti sulla viabilità: possibili nevicate e formazione di ghiaccio potrebbero creare disagi sulle strade