Marzo non finirà senza un sussulto di Freddo e Neve. Ecco quando


di  Redazione, 05-03-2025 ore 09:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Una nuova irruzione di freddo e neve potrebbe sorprendere l’Italia

L’inverno non sembra voler cedere il passo alla primavera senza prima lasciare un ultimo segno. Dopo una prima parte di marzo caratterizzata da sbalzi termici e qualche episodio di instabilità, le ultime tendenze modellistiche mostrano un possibile colpo di scena dopo il 13-14 marzo, con un’irruzione fredda che potrebbe riportare condizioni invernali su diverse regioni italiane. Questo ritorno del freddo tardivo potrebbe riversare masse d’aria artica sull’Europa centro-meridionale, con effetti anche sulla nostra penisola.

Stratwarming in atto: il motore di una possibile svolta invernale tardiva

Alla base di questa nuova possibile irruzione gelida c’è lo stratwarming avvenuto nei primi giorni di marzo, che potrebbe ora cominciare a mostrare le sue ripercussioni nella circolazione atmosferica troposferica. Quando un forte riscaldamento stratosferico si verifica, il Vortice Polare subisce uno scompenso nella sua struttura, favorendo discese di aria fredda verso sud. E proprio tra il 14 e il 20 marzo, il freddo potrebbe bussare nuovamente alla porta dell’Europa e dell’Italia, con una dinamica che potrebbe assumere connotati decisamente invernali.

Dove potrebbe colpire il freddo e quali sono le regioni più esposte?

Se i modelli confermeranno questa evoluzione, l’Italia potrebbe essere raggiunta da un’irruzione di aria artica marittima con conseguenze ben precise:
    •    Nord Italia: temperature in netto calo, possibili nevicate fino a quote basse sulle Alpi e localmente in pianura tra Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna in caso di interazione con l’aria umida atlantica
    •    Centro Italia: rischio neve fino a quote collinari tra Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo, con possibilità di accumuli più consistenti nelle zone interne
    •    Sud Italia: calo termico marcato con possibili fiocchi di neve fino a bassa quota su Molise, Basilicata e Puglia, con le aree adriatiche tra le più esposte

Quanto potrebbe durare questa fase invernale tardiva?

Le prime indicazioni suggeriscono che l’ondata di freddo potrebbe persistere per alcuni giorni, con il rischio di gelate tardive e condizioni atmosferiche molto diverse da quelle tipiche di fine marzo. La fase più intensa potrebbe collocarsi tra il 14 e il 20 marzo, ma molto dipenderà dall’intensità della discesa fredda e da eventuali contrasti termici con masse d’aria più miti.

Marzo sorprende sempre: precedenti storici di neve tardiva

Non sarebbe la prima volta che marzo regala sorprese invernali quando ormai si pensa alla primavera. Episodi simili sono già accaduti in passato, con il caso eclatante di marzo 1987, che portò nevicate abbondanti fino a bassa quota su molte regioni del Centro-Sud. Anche nel 2018, con il famigerato evento di “Burian Bis”, il mese di marzo registrò temperature ampiamente sotto la media e persino nevicate in pianura su alcune regioni.

Possibile interazione con l’Atlantico: ipotesi di neve in pianura?

Se l’aria fredda in arrivo dovesse interagire con correnti umide di origine atlantica, potremmo assistere a un’interessante configurazione nevosa. I modelli evidenziano infatti la possibilità di una bassa pressione in formazione sul Tirreno, che potrebbe innescare precipitazioni diffuse con neve fino in pianura al Nord e sulle zone interne del Centro-Sud. Se confermato, questo scenario porterebbe accumuli consistenti in alcune zone, specie sulle regioni adriatiche e sulla dorsale appenninica.

Cosa aspettarsi: tutto dipende dagli aggiornamenti dei prossimi giorni

L’incertezza è ancora elevata e sarà fondamentale seguire gli aggiornamenti modellistici per capire l’esatta traiettoria della possibile irruzione fredda. Ad oggi, i principali centri di calcolo stanno delineando un marzo che potrebbe ancora sorprendere, con il rischio concreto che il freddo possa tornare a colpire diverse regioni italiane. Sarà dunque fondamentale monitorare l’evoluzione della situazione, perché l’inverno sembra intenzionato a lasciare il segno fino all’ultimo giorno utile.

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