Possibile clamorosa svolta gelida. Burian a marzo? Freddo da record


di  Redazione, 03-03-2025 ore 17:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Burian in arrivo? Le possibilità aumentano dopo il 12/13 marzo

Le ultime emissioni dei modelli matematici stanno iniziando a delineare una tendenza che potrebbe portare a un vero e proprio colpo di scena meteorologico. Dopo un inizio di marzo con un clima relativamente mite su molte zone d’Europa e dell’Italia, si fa sempre più concreta la possibilità di una svolta gelida con il ritorno del Burian, un evento che potrebbe riportare condizioni invernali da record, anche a metà mese.

L’ipotesi che prende piede è quella di una colata d’aria gelida di origine siberiana capace di raggiungere il cuore dell’Europa e successivamente l’Italia. Se questa previsione dovesse trovare conferma nei prossimi giorni, ci troveremmo di fronte a un evento raro per la seconda metà di marzo, con temperature in picchiata e nevicate fino a quote basse su diverse regioni.

Il ruolo chiave dello stratwarming e del Vortice Polare

L’elemento principale che potrebbe scatenare questa ondata di gelo è il cosiddetto stratwarming, ovvero il forte riscaldamento della stratosfera che, una volta propagatosi nella troposfera, è in grado di destabilizzare il Vortice Polare. Quando questo fenomeno si verifica, il freddo accumulato nelle regioni artiche può essere spinto verso le latitudini più meridionali, scatenando irruzioni gelide.

Secondo le ultime analisi, lo stratwarming registrato nei primi giorni di marzo sta già mostrando i primi effetti, con il Vortice Polare che sembra sempre più disturbato. Il rischio è che tra il 12 e il 15 marzo si possa verificare una rottura della circolazione atmosferica che favorirebbe la discesa di aria siberiana sull’Europa centro-orientale, con ripercussioni anche sull’Italia.

Le zone più esposte al possibile arrivo del Burian

Se questa dinamica dovesse concretizzarsi, l’Italia potrebbe essere colpita da una massa d’aria molto fredda e secca, tipica delle ondate di Burian. Le regioni più a rischio di un crollo termico e di nevicate a bassa quota sarebbero principalmente quelle adriatiche e del Sud Italia, che già in passato hanno vissuto eventi simili. Le aree da monitorare con maggiore attenzione sono:
    •    Abruzzo e Molise, con possibilità di neve fino alle coste
    •    Marche, che potrebbero vedere accumuli importanti già a quote collinari
    •    Puglia, dove il freddo potrebbe portare fiocchi fino alle zone costiere, come accaduto nel 2018
    •    Basilicata e Calabria, con possibili nevicate fino a quote molto basse
    •    Campania e Lazio, dove l’ingresso del gelo potrebbe portare forti contrasti e fenomeni nevosi sulle zone interne

Al Nord Italia il rischio neve sarebbe più limitato, ma l’ingresso di venti gelidi potrebbe comunque portare temperature sottozero anche in pianura, specialmente in Pianura Padana.

Temperature in picchiata: quanto freddo potrebbe arrivare?

Se lo scenario del Burian dovesse trovare conferma, ci troveremmo di fronte a un evento gelido da record per il mese di marzo. In passato, irruzioni di questo tipo hanno portato temperature minime fino a -10°C nelle zone interne del Centro-Sud e della Pianura Padana, con punte anche inferiori nelle aree più esposte.

Secondo le attuali proiezioni, in caso di Burian le temperature potrebbero scendere ben al di sotto delle medie del periodo:
    •    Nord Italia: minime tra -4°C e -8°C nelle pianure interne, massime sotto i 5°C
    •    Centro Italia: gelate diffuse, con minime anche di -5°C nelle zone interne dell’Appennino
    •    Sud Italia e Adriatico: possibili minime sottozero, con temperature che potrebbero arrivare a -2°C/-3°C persino sulle coste adriatiche

Una configurazione di questo tipo potrebbe anche riportare la neve in città come Roma, Napoli e Bari, rendendo marzo un mese con caratteristiche più invernali che primaverili.

Marzo invernale o colpo di scena? Tutto ancora da confermare

Nonostante le prospettive di un possibile evento di Burian a marzo, è ancora presto per avere certezze assolute. La distanza temporale e la complessità della dinamica atmosferica rendono necessaria un’analisi dettagliata nei prossimi giorni. I modelli potrebbero ancora aggiustare il tiro e cambiare leggermente la traiettoria dell’aria fredda.

Ciò che appare certo è che il mese di marzo 2025 sta mostrando segnali di grande dinamicità, con il rischio concreto di un’irruzione gelida tardiva che potrebbe sconvolgere la primavera meteorologica appena iniziata. Nei prossimi aggiornamenti sarà fondamentale capire l’evoluzione dello stratwarming e il comportamento del Vortice Polare, due elementi chiave per determinare se il Burian colpirà davvero l’Italia o se rimarrà confinato sull’Europa orientale.

Il consiglio è di seguire attentamente gli aggiornamenti meteo nei prossimi giorni, perché le sorprese potrebbero essere dietro l’angolo. Il freddo estremo di marzo non è un’eventualità così rara, e questa volta potrebbe davvero lasciare il segno con temperature da record e nevicate sorprendenti fino a bassa quota.

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