Meteo: l’Italia attende l’ondata di freddo più forte dell’inverno a marzo. Ecco perché


di  Redazione, 02-03-2025 ore 19:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Un inverno che si risveglia tardi: il gelo potrebbe arrivare a marzo

L’Italia potrebbe essere prossima a vivere l’ondata di freddo più intensa dell’intera stagione, proprio quando il calendario segna già l’inizio della primavera meteorologica. Dopo un febbraio anomalo, caratterizzato da temperature sopra media e assenza di vere incursioni invernali, i modelli meteorologici iniziano a delineare uno scenario radicalmente diverso per la seconda metà di marzo. Il colpevole di questo possibile ribaltone è lo stratwarming, il forte riscaldamento della stratosfera avvenuto nei primi giorni del mese, che potrebbe propagarsi in troposfera e modificare drasticamente la circolazione atmosferica sull’Europa.

Stratwarming e impatto sul meteo di marzo

Lo stratwarming è un fenomeno che avviene nella stratosfera e può avere conseguenze significative sulla troposfera, la parte dell’atmosfera dove si sviluppano le condizioni meteo che percepiamo. Quando il Vortice Polare viene destabilizzato, l’aria gelida accumulata nelle zone artiche può scendere verso latitudini più basse, portando con sé freddo intenso e neve fuori stagione.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, gli effetti di questo stratwarming inizieranno a farsi sentire dopo il 12 marzo, con una possibile irruzione artica che potrebbe colpire direttamente l’Europa e l’Italia. Questo potrebbe portare un brusco abbassamento delle temperature e favorire la formazione di condizioni ideali per nevicate tardive anche a quote basse.

Dove potrebbe colpire il freddo e quali regioni rischiano la neve?

Gli scenari meteo per la seconda metà di marzo restano ancora da confermare nei dettagli, ma le aree che potrebbero essere maggiormente coinvolte dal gelo e dalle precipitazioni nevose sono:
    •    Nord Italia: le regioni settentrionali potrebbero sperimentare un crollo termico significativo, con la possibilità di neve a quote collinari e forse fino in pianura tra Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.
    •    Centro Italia: Abruzzo, Umbria e Marche potrebbero trovarsi in una posizione favorevole per nevicate fino a quote molto basse, mentre Toscana e Lazio potrebbero vedere un calo termico importante ma con precipitazioni più sporadiche.
    •    Sud Italia: se l’irruzione fredda fosse intensa, l’aria gelida potrebbe raggiungere anche la Puglia, la Basilicata e la Campania, con neve in Appennino e localmente a quote più basse lungo il versante adriatico.

L’ipotesi di fiocchi fino alle coste dell’Adriatico non è da escludere, soprattutto se il richiamo di aria fredda sarà accompagnato da instabilità e precipitazioni più diffuse.

Quando potrebbe verificarsi l’ondata di freddo?

Le date da monitorare con attenzione sono:
    •    12-14 marzo: prime avvisaglie di un cambio di circolazione, con possibile calo termico e aumento dell’instabilità atmosferica.
    •    15-20 marzo: fase clou dell’evento freddo, con temperature sotto media e possibili nevicate anche a bassa quota.
    •    Dopo il 20 marzo: l’evoluzione resta incerta, ma il freddo potrebbe persistere per alcuni giorni, ritardando l’arrivo della primavera.

Le conseguenze di un’ondata di gelo tardiva

Se questo evento freddo dovesse concretizzarsi, le ripercussioni non sarebbero solo meteorologiche. Un’ondata di gelo a marzo può avere effetti significativi su vari aspetti della vita quotidiana e dell’economia:
    •    Agricoltura a rischio: il freddo tardivo può causare danni ai raccolti, soprattutto per alberi da frutto e colture in fase di fioritura.
    •    Escursioni termiche elevate: il passaggio da temperature miti a valori sotto lo zero in pochi giorni può rappresentare uno shock termico per l’organismo.
    •    Possibili disagi alla viabilità: se la neve dovesse spingersi fino a bassa quota, potrebbero verificarsi problemi per la circolazione stradale, soprattutto nelle zone collinari e montuose.

Marzo si trasformerà in pieno inverno?

L’ipotesi di un marzo dal sapore invernale sta prendendo sempre più piede, grazie agli effetti dello stratwarming in atto. Tuttavia, la distanza temporale impone ancora cautela: l’evoluzione è tutta da scrivere e i modelli meteorologici dovranno essere seguiti attentamente nei prossimi giorni per capire se davvero l’Italia si troverà a fronteggiare l’ondata di freddo più intensa della stagione.

Se l’irruzione artica dovesse confermarsi, marzo potrebbe diventare un mese da ricordare, con un inverno che decide di tornare proprio quando tutti pensavano fosse ormai finito.

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