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Stratwarming in atto: le ripercussioni sul meteo di marzo Le dinamiche atmosferiche di questo periodo sono sempre più caotiche e complesse, con un inverno che sembra essersi preso una lunga pausa a febbraio per poi tornare in scena con decisione nel mese di marzo. La causa principale di questa possibile inversione di tendenza è legata allo stratwarming, ovvero il forte riscaldamento della stratosfera avvenuto nei primi giorni di marzo, che potrebbe avere ripercussioni troposferiche a partire dal 12 marzo circa. Se questa tendenza dovesse essere confermata, potremmo assistere a un colpo di scena meteorologico con il ritorno del gelo e della neve proprio quando la primavera meteorologica è già ufficialmente iniziata. Cos’è lo stratwarming e perché potrebbe portare freddo tardivo? Lo stratwarming è un fenomeno che si verifica nella stratosfera, uno strato atmosferico posto tra i 10 e i 50 km di altitudine. Quando si verifica un forte riscaldamento improvviso della stratosfera, il Vortice Polare si indebolisce e può dividersi in più nuclei separati, provocando un cambiamento significativo nella circolazione atmosferica. Questo cambiamento può determinare la discesa di aria gelida verso latitudini più basse, con effetti che possono durare anche diverse settimane. L’evento di stratwarming in corso potrebbe risultare uno dei più intensi degli ultimi anni, con possibili effetti a partire dalla seconda decade di marzo. Ciò significa che, dopo una prima parte del mese ancora incerta, il freddo tardivo potrebbe colpire con decisione l’Europa e l’Italia, portando la neve dove a febbraio era mancata. Dove potrebbe arrivare la neve e quali saranno le zone più colpite? Secondo i modelli meteorologici attuali, se il freddo riuscisse a imporsi sul Mediterraneo, potremmo avere scenari di neve tardiva che coinvolgerebbero diverse regioni. Le aree più a rischio sarebbero: Non si esclude, inoltre, la possibilità di fiocchi sulle coste adriatiche, come accaduto in passato in presenza di forti irruzioni di aria continentale. Quando potrebbe verificarsi l’ondata di gelo? L’evoluzione atmosferica è ancora in fase di studio, ma gli ultimi aggiornamenti indicano che: Ovviamente, trattandosi di una previsione a medio-lungo termine, è necessario attendere ulteriori conferme dai modelli, ma la tendenza sembra sempre più orientata verso un marzo estremamente dinamico e potenzialmente gelido. Freddo tardivo: quali conseguenze per l’Italia? Se questa irruzione fredda dovesse confermarsi, le conseguenze potrebbero essere molto rilevanti sia dal punto di vista meteorologico che per gli effetti sul territorio. Marzo sarà un mese da ricordare? Gli ingredienti per un mese anomalo e pieno di sorprese sembrano esserci tutti. L’Italia potrebbe trovarsi nel mezzo di un braccio di ferro tra massa d’aria gelida in discesa da Nord e correnti più miti in risalita dal Mediterraneo, con effetti tutti da monitorare. Ciò che è certo è che lo stratwarming in atto potrebbe riscrivere la storia del mese di marzo, regalando un colpo di scena meteorologico che nessuno si aspettava dopo un febbraio così privo di eventi invernali significativi. Le prossime settimane saranno decisive per capire se davvero tutta la neve mancata a febbraio arriverà a marzo, e se il freddo tardivo sarà abbastanza intenso da lasciare un segno indelebile in questa stagione. Un marzo che potrebbe assumere connotati pienamente invernali, quando invece il calendario segna già l’inizio della primavera meteorologica. Tutto da seguire. Leggi anche: Split del Vortice Polare, marzo da Neve e Gelo Leggi anche: Neve a Milano? A marzo molto probabile Leggi anche: Neve alla conquista dell'Italia a marzo, ecco perchè Trovaci anche sul canale WHATSAPP! CLICCA QUI siamo anche su Facebook e Instagram - cerca METEO PUGLIA Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI
• Nord Italia: possibile coinvolgimento del Piemonte, della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, con neve che potrebbe cadere anche in pianura in caso di afflusso di aria gelida sufficientemente intenso.
• Centro Italia: attenzione particolare a Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo, con nevicate a quote medio-basse e possibilità di fenomeni più intensi in Appennino.
• Sud Italia: se l’aria fredda dovesse affondare con decisione, potrebbero verificarsi nevicate anche in Puglia, Basilicata, Campania e Calabria, specie nelle zone interne.
• Tra il 10 e il 12 marzo potrebbe verificarsi un primo calo termico, con i primi segnali dell’aria fredda in ingresso dall’Europa orientale.
• Dopo il 12 marzo il gelo potrebbe intensificarsi e coinvolgere in modo più esteso il Mediterraneo, portando possibili nevicate tardive su diverse regioni italiane.
• Dal 15 al 20 marzo si potrebbe assistere al picco dell’evento freddo, con temperature ben sotto la media del periodo e precipitazioni nevose fino a quote molto basse.
• Agricoltura a rischio: un ritorno del gelo a marzo potrebbe causare danni alle coltivazioni, specialmente per alberi da frutto e vigneti già in fase di ripresa vegetativa.
• Nevicate tardive: il rischio di neve fuori stagione potrebbe creare disagi alla viabilità, soprattutto in caso di accumuli in pianura.
• Escursioni termiche elevate: passare da temperature miti a valori sotto lo zero in pochi giorni potrebbe creare problemi anche alla salute delle persone più sensibili.