Marzo, precipitazioni abbondanti e contrasti termici accesi? La causa è lo stratwarming


di  Redazione, 02-03-2025 ore 15:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Un marzo instabile tra piogge abbondanti e contrasti termici estremi

Il mese di marzo è storicamente noto per la sua variabilità meteorologica, con alternanza tra fasi miti e improvvise irruzioni fredde. Tuttavia, quest’anno la situazione potrebbe essere ancora più estrema a causa dello stratwarming, il fenomeno di riscaldamento improvviso della stratosfera che potrebbe avere un impatto diretto sul Vortice Polare, destabilizzandolo e creando condizioni meteorologiche particolarmente instabili sull’Europa e sul Mediterraneo.

Gli ultimi aggiornamenti dei modelli numerici confermano che, nelle prossime settimane, potremmo assistere a precipitazioni abbondanti e contrasti termici molto accesi, soprattutto a causa della lotta tra l’aria fredda in discesa dal Nord Europa e le prime risalite di aria calda dal Nord Africa. Questo mix esplosivo potrebbe generare perturbazioni molto intense, con piogge abbondanti, nevicate sui rilievi e sbalzi di temperatura molto marcati.

Cos’è lo stratwarming e perché può influenzare il meteo di marzo?

Lo stratwarming è un fenomeno che si verifica nella stratosfera, la parte dell’atmosfera compresa tra i 10 e i 50 km di altitudine. Quando avviene un riscaldamento stratosferico improvviso, l’equilibrio del Vortice Polare viene alterato, provocando un suo indebolimento o addirittura una divisione in più nuclei separati. Questo porta spesso a discese di aria fredda verso le medie latitudini, generando anomalie meteorologiche anche a distanza di settimane dall’evento iniziale.

L’effetto principale dello stratwarming è la creazione di forti contrasti termici. Mentre l’aria fredda tende a scendere verso Sud, le masse d’aria più calde in risalita dal Mediterraneo creano scontri atmosferici particolarmente intensi. È proprio in queste situazioni che si formano perturbazioni più violente, con piogge abbondanti, temporali e nevicate a quote basse.

Quali effetti possiamo aspettarci sull’Italia?

Secondo le attuali proiezioni meteorologiche, il mese di marzo potrebbe essere caratterizzato da:
    •    Piogge abbondanti e temporali intensi: la presenza di aria umida e instabile potrebbe favorire accumuli di pioggia sopra la media stagionale, con particolare coinvolgimento delle regioni tirreniche e del Nord Italia.
    •    Nevicate tardive: sulle Alpi e sugli Appennini la neve potrebbe tornare protagonista, anche a quote relativamente basse, specie se il freddo riuscisse a spingersi più a Sud del previsto.
    •    Sbalzi termici molto marcati: temperature che potrebbero alternarsi rapidamente tra valori sotto la media e impennate improvvise, creando un quadro meteorologico decisamente instabile.
    •    Venti forti: l’alternanza tra basse e alte pressioni potrebbe generare venti intensi su molte regioni, con possibili raffiche superiori ai 100 km/h nelle zone più esposte.

Le regioni più a rischio per precipitazioni abbondanti e freddo tardivo

Le aree maggiormente interessate da questa dinamicità atmosferica potrebbero essere:
    •    Nord Italia: rischio elevato di piogge abbondanti, specie tra Liguria, Piemonte e Lombardia. Possibili nevicate fino in pianura in caso di incursioni fredde più decise.
    •    Centro Italia: forte instabilità sulle regioni tirreniche, con temporali intensi su Toscana, Lazio e Umbria. Nevicate in Appennino con possibili accumuli abbondanti.
    •    Sud Italia e isole: alternanza tra fasi miti e momenti di freddo improvviso. Possibili fenomeni violenti tra Campania, Calabria e Sicilia, con rischio di nubifragi localizzati.

Quando potrebbe avvenire la fase più instabile?

Gli esperti stanno monitorando con attenzione l’evoluzione atmosferica, ma il periodo più a rischio per precipitazioni abbondanti e forti contrasti termici sembra essere quello compreso tra il 10 e il 20 marzo. È proprio in questa fase che potrebbe concretizzarsi un vero e proprio ribaltone meteo, con una lotta tra il freddo tardivo e le prime ondate di caldo africano.

Gli aggiornamenti più recenti dei modelli suggeriscono che:
    •    Intorno alla seconda decade di marzo, potremmo assistere a un’ondata di freddo tardiva, con un possibile afflusso di aria gelida dai Balcani o dall’Europa orientale.
    •    Tra il 20 e il 25 marzo, non si esclude una risalita prepotente dell’anticiclone africano, che potrebbe portare temperature ben sopra la media del periodo, in particolare al Centro-Sud.

Cosa aspettarsi nelle prossime settimane?

La situazione resta ancora molto incerta, e le prossime emissioni modellistiche saranno fondamentali per capire se il rischio di un marzo estremamente dinamico e perturbato si concretizzerà. Gli elementi principali da tenere d’occhio saranno:
    •    L’evoluzione dello stratwarming, e gli effetti che potrà avere sulla circolazione atmosferica europea.
    •    Le dinamiche del Vortice Polare, per capire se il freddo riuscirà a imporsi fino al Mediterraneo.
    •    L’intensità delle perturbazioni, che potrebbero portare precipitazioni record in alcune regioni.

Conclusione: un marzo carico di sorprese

Se le attuali previsioni verranno confermate, il mese di marzo potrebbe essere uno dei più movimentati degli ultimi anni, con precipitazioni abbondanti, sbalzi termici importanti e possibili eventi di neve tardiva. L’Italia si troverà nel mezzo di un braccio di ferro tra masse d’aria molto diverse, e questo renderà il meteo particolarmente instabile.

Le prossime settimane saranno cruciali per capire se lo stratwarming in corso riuscirà a influenzare pesantemente anche il Mediterraneo, oppure se l’anticiclone riuscirà a prendere il sopravvento portando un finale di mese più stabile e mite. Per ora, le prospettive indicano un marzo molto dinamico e imprevedibile, tutto da seguire.

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