Ad un passo dalla Storia meteo. Marzo da Neve forte. Le date


di  Redazione, 01-03-2025 ore 13:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Marzo potrebbe riscrivere la storia del meteo: neve forte in arrivo?

L’inverno potrebbe non essere finito e il mese di marzo potrebbe ancora stupire con un’ondata di neve tardiva e temperature sottozero. Dopo settimane in cui le dinamiche atmosferiche sembravano favorire un graduale passaggio alla primavera, i modelli numerici stanno iniziando a delineare un nuovo scenario invernale per la seconda metà del mese. Se le attuali tendenze venissero confermate, l’Italia potrebbe trovarsi davanti a un evento di neve forte e diffusa, con accumuli importanti anche in pianura.

Cosa sta accadendo? Il ruolo del Vortice Polare

La causa principale di questo possibile ribaltone meteo risiede nel comportamento del Vortice Polare, che negli ultimi giorni sta mostrando segnali di debolezza e frammentazione. Se questo scenario dovesse concretizzarsi, si aprirebbe la strada a un’ondata di gelo tardiva, in grado di riportare condizioni pienamente invernali su buona parte d’Europa e dell’Italia.

Le dinamiche in gioco suggeriscono un possibile affondo di aria fredda dal Nord Europa o dalla Russia verso il Mediterraneo, con conseguenze ancora tutte da definire. Questo potrebbe tradursi in un’ondata di freddo capace di portare nevicate fino in pianura su diverse regioni italiane, in particolare lungo il versante adriatico e al Sud.

Le date più a rischio: quando potrebbe arrivare la neve?

Secondo le ultime elaborazioni modellistiche, la finestra temporale più favorevole per un’irruzione fredda significativa si colloca tra il 15 e il 22 marzo. Tuttavia, si tratta di una tendenza ancora in fase di valutazione, e solo nei prossimi giorni si potrà avere un quadro più chiaro sulle date esatte e sulle regioni maggiormente colpite.

Se il freddo dovesse davvero arrivare, i giorni cruciali potrebbero essere:
    •    15-17 marzo: prime infiltrazioni fredde da Nord, con un possibile calo termico significativo
    •    18-20 marzo: fase più intensa, con possibilità di nevicate a bassa quota o in pianura, specie lungo il versante adriatico
    •    21-22 marzo: permanenza dell’aria fredda con fenomeni ancora da valutare

Quali regioni potrebbero essere coinvolte?

Se lo scenario attuale venisse confermato, le zone più a rischio neve sarebbero:
    •    Nord Italia: possibili nevicate sulle pianure del Piemonte, della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, specie nella prima fase dell’irruzione
    •    Centro Italia: l’Appennino potrebbe ricevere accumuli consistenti, con possibili episodi nevosi fino a quote collinari su Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo
    •    Sud Italia: la Puglia potrebbe ritrovarsi nuovamente sotto la neve, con possibilità di fiocchi fino a quote molto basse su Molise, Basilicata e Campania interna

Quanto potrebbe essere intensa l’ondata di freddo?

Gli ultimi aggiornamenti lasciano aperte diverse ipotesi. Se l’irruzione fredda fosse di origine artico-marittima, potrebbe trattarsi di un evento intenso ma di breve durata, con precipitazioni nevose più diffuse ma meno durature. Se invece il freddo dovesse arrivare da est, con una componente continentale, allora il gelo potrebbe risultare più secco e persistente, favorendo nevicate più localizzate ma con accumuli più consistenti.

Le temperature potrebbero subire un brusco calo, con valori minimi ben al di sotto della media stagionale. Non sarebbe da escludere il ritorno di gelate diffuse, soprattutto nelle zone interne e nelle pianure del Centro-Sud, con minime fino a -4/-5°C nelle aree più fredde della Puglia e della Basilicata.

Ci sono precedenti storici di neve forte a marzo?

Marzo è spesso un mese imprevedibile dal punto di vista meteorologico. Il 1987 e il 2018 sono due esempi emblematici, quando ondate di freddo tardive portarono neve fino in pianura in diverse regioni italiane.
    •    Marzo 1987: storica nevicata nel Centro-Sud, con accumuli record sulla Puglia
    •    Marzo 2018: Burian tardivo, neve in pianura su Emilia-Romagna e Adriatiche

Se lo scenario attuale trovasse conferma, potremmo essere di fronte a un evento simile, con potenziali nevicate anche su città di pianura e coste adriatiche.

Conclusioni: tutto da confermare, ma il rischio aumenta

Sebbene sia ancora presto per avere certezze, il rischio di un evento di neve forte a metà marzo sta aumentando. Le prossime emissioni dei modelli saranno decisive per capire se l’irruzione fredda riuscirà a concretizzarsi e quali zone saranno maggiormente colpite.

Nei prossimi giorni sarà fondamentale seguire con attenzione gli aggiornamenti, perché la seconda metà di marzo potrebbe riservare un colpo di scena meteorologico che entrerebbe di diritto nella storia del meteo italiano.

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