Meteo: attacco artico gelido diretto sull’Europa. Marzo da forte segnale


di  Redazione, 28-02-2025 ore 11:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Un vortice polare instabile potrebbe cambiare le sorti del mese di marzo

L’inverno sembra non voler cedere il passo alla primavera, e i segnali che arrivano dai modelli numerici lasciano spazio a scenari di grande interesse. Marzo potrebbe essere segnato da un attacco artico gelido con conseguenze ancora tutte da definire per l’Europa e l’Italia. Il motivo? La possibile frammentazione del vortice polare, uno scenario noto come split che, se confermato, potrebbe portare ondate di freddo intense verso il continente europeo.

Cos’è lo split del vortice polare e perché potrebbe sconvolgere il meteo di marzo?

Il vortice polare è una vasta area di bassa pressione che si forma sopra il Polo Nord e racchiude il freddo estremo. Normalmente, questa struttura si mantiene compatta e tiene il gelo confinato alle alte latitudini. Tuttavia, quando subisce un riscaldamento stratosferico improvviso (SSW - Sudden Stratospheric Warming), può dividersi in più lobi che si muovono verso sud, portando condizioni invernali anche su latitudini più basse. Alcuni modelli iniziano a suggerire che proprio nei primi giorni di marzo potremmo assistere a una divisione del vortice polare, con uno di questi nuclei gelidi diretto verso l’Europa.

Quali potrebbero essere le conseguenze di un attacco artico in Europa?

Se questo scenario dovesse realizzarsi, potremmo assistere a un ritorno dell’inverno in pieno marzo, con temperature sotto la media e nevicate diffuse fino a bassa quota. Le aree più esposte sarebbero quelle dell’Europa orientale, dei Balcani e probabilmente anche parte dell’Italia. Ma tutto dipenderà dalla traiettoria delle correnti fredde.

Regioni europee a rischio ondata gelida
    •    Europa centro-orientale: Germania, Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria potrebbero vedere temperature ben al di sotto della media
    •    Balcani: rischio elevato di nevicate su Serbia, Romania, Bulgaria e Grecia settentrionale
    •    Italia: le regioni più esposte sarebbero quelle adriatiche e del Sud, ma dipenderà dalla posizione del lobo gelido

Cosa potrebbe accadere in Italia?

L’Italia si troverebbe ancora una volta in una posizione di “terra di mezzo”, con due possibili scenari principali:
    •    1️⃣ Gelo in arrivo con neve a quote basse: Se il lobo artico dovesse riuscire a sfondare fino al Mediterraneo, potremmo avere un’ondata di freddo tardiva con nevicate anche a bassa quota, specie sulle regioni adriatiche e del Sud
    •    2️⃣ Freddo più attenuato con alta pressione ad ovest: Se l’anticiclone delle Azzorre dovesse posizionarsi in modo più invadente, l’Italia potrebbe essere parzialmente protetta, con solo un calo termico e qualche episodio di instabilità sulle regioni più esposte

Quando potrebbe verificarsi l’ondata artica?

Al momento, i modelli iniziano a ipotizzare un raffreddamento significativo intorno ai primi dieci giorni di marzo, ma la situazione resta fluida. Le date da tenere d’occhio sarebbero il periodo tra il 5 e il 12 marzo, quando il flusso artico potrebbe colpire con maggiore decisione l’Europa e, forse, l’Italia.

Ci sarà davvero un marzo gelido e nevoso?

È ancora presto per dirlo con certezza, ma i segnali che arrivano dagli ultimi aggiornamenti meteorologici lasciano aperta questa possibilità. La chiave sarà capire se lo split del vortice polare si concretizzerà e quale sarà la sua traiettoria principale. Ciò che è certo è che marzo potrebbe lasciare il segno, con un colpo di scena invernale che potrebbe smentire chi già pregustava un inizio di primavera mite.

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