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Marzo gelido? Il riscaldamento stratosferico cambia le carte in tavola Le ultime elaborazioni meteo indicano un forte riscaldamento stratosferico in atto, un fenomeno che potrebbe sconvolgere la circolazione atmosferica globale. Il vortice polare, normalmente compatto e concentrato sulle latitudini artiche, potrebbe essere destabilizzato o addirittura diviso in più lobi, con effetti che potrebbero ripercuotersi anche sull’Europa e sull’Italia. Sebbene non esista una relazione diretta e immediata tra un riscaldamento stratosferico improvviso (SSW - Sudden Stratospheric Warming) e l’arrivo del gelo sull’Italia, la storia meteo ci insegna che, in molti casi, questi eventi hanno portato a ondate di freddo tardive e nevicate fino a bassa quota nel mese di marzo. Cos’è un riscaldamento stratosferico e perché è importante? Il riscaldamento stratosferico improvviso è un’anomalia che si verifica nella stratosfera, lo strato dell’atmosfera situato sopra la troposfera, a circa 30 km di altitudine. In condizioni normali, il vortice polare stratosferico è una gigantesca circolazione di bassa pressione che ruota in senso antiorario attorno al Polo Nord, mantenendo il freddo confinato alle alte latitudini. Quando si verifica un forte riscaldamento stratosferico, le temperature nella stratosfera aumentano bruscamente di decine di gradi in pochi giorni, causando l’indebolimento o la frammentazione del vortice polare. Questo cambiamento può riflettersi sulla troposfera, influenzando il meteo di marzo e portando ondate di gelo su alcune zone del pianeta. Conseguenze del riscaldamento stratosferico L’Italia sarà colpita dal gelo? Non sempre un riscaldamento stratosferico si traduce automaticamente in un’ondata di gelo in Italia. Tuttavia, le probabilità che marzo possa riservare un colpo di coda invernale aumentano sensibilmente. Le configurazioni più probabili al momento indicano: Se il lobo freddo del vortice polare dovesse scivolare più a ovest, allora anche l’Italia potrebbe essere interessata da un’ondata di freddo tardivo, con possibilità di neve fino in pianura soprattutto sul versante adriatico e al Sud. Le regioni più a rischio per il gelo di marzo Sebbene sia ancora presto per definire con certezza gli effetti sul nostro Paese, alcuni scenari individuano le zone più esposte in caso di discesa fredda tardiva. Nord Italia: rischio freddo ma poche nevicate Centro Italia: più esposto alle irruzioni fredde Sud Italia: maggior rischio di neve tardiva Se la dinamica prevista dovesse concretizzarsi, potremmo assistere a un marzo dal sapore pienamente invernale, con fasi alterne tra gelo e temperature primaverili. Le prossime settimane saranno decisive L’evoluzione dell’atmosfera nelle prossime settimane sarà determinante per capire se il forte riscaldamento stratosferico porterà effetti concreti sull’Italia o se il freddo si limiterà all’Europa orientale. I modelli meteorologici indicano una crescente possibilità di discese fredde a partire dalla fine di febbraio, con il rischio di: La situazione rimane aperta a diverse interpretazioni, ma l’incertezza è elevata. Monitoreremo gli aggiornamenti per capire se il meteo di marzo sarà davvero segnato dal gelo o se l’Italia riuscirà a schivare l’ennesima irruzione fredda tardiva. Leggi anche: Split del Vortice Polare, marzo da Neve e Gelo Leggi anche: Neve a Milano? A marzo molto probabile Leggi anche: Neve alla conquista dell'Italia a marzo, ecco perchè Trovaci anche sul canale WHATSAPP! CLICCA QUI siamo anche su Facebook e Instagram - cerca METEO PUGLIA Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI
• Vortice polare disturbato o diviso in più lobi
• Possibile discesa di aria gelida su Europa, Nord America e Asia
• Maggiore instabilità atmosferica con fenomeni estremi
• Possibilità di neve tardiva anche a basse quote
• Possibile discesa di aria artica sull’Europa orientale con impatti diretti su paesi come Russia, Ucraina, Balcani e Grecia
• Italia in bilico tra anticiclone e freddo, con maggiore esposizione per le regioni adriatiche
• Alternanza tra fasi miti e improvvisi cali termici, tipici delle primavere instabili
• Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia: temperature sotto media ma fenomeni scarsi
• Emilia-Romagna: possibilità di neve sulle pianure interne se il freddo dovesse incontrare umidità atlantica
• Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio: possibilità di neve fino a quote collinari, con fiocchi in pianura in caso di affondi più marcati
• Toscana: eventuale coinvolgimento solo nelle zone interne e appenniniche
• Molise, Puglia, Basilicata e Calabria: le aree più esposte a irruzioni gelide con possibile neve fino in pianura
• Sicilia e Sardegna: freddo meno incisivo ma con possibili fiocchi sulle cime più alte
• Giornate particolarmente fredde e ventose
• Nevicate tardive su alcune regioni
• Forti sbalzi termici con rapide risalite di temperatura