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Uno stratwarming tardivo cambia le carte in tavola L’inverno sembrava destinato a concludersi senza particolari scossoni, con un febbraio piuttosto anonimo e dominato da fasi miti intervallate solo da sporadiche incursioni fredde. Ma la situazione potrebbe cambiare drasticamente proprio a marzo, mese che, secondo le ultime elaborazioni meteo, potrebbe rivelarsi molto più invernale di quanto ci si aspetti. Il motivo? Uno stratwarming tardivo, ossia un riscaldamento improvviso della stratosfera sopra il Polo Nord, che potrebbe destabilizzare il vortice polare e favorire discese di aria gelida verso l’Europa e il Mediterraneo. Un fenomeno simile si è verificato nel passato con esiti molto diversi: a volte ha portato ondate di gelo e neve tardive, altre volte ha avuto effetti limitati. Tuttavia, con un vortice polare già particolarmente debole e frammentato, le possibilità di un impatto significativo sul meteo di marzo stanno aumentando. Freddo e neve tardiva, quali regioni potrebbero essere colpite? Se l’irruzione fredda dovesse concretizzarsi, il suo impatto sull’Italia dipenderebbe dalla traiettoria dell’aria gelida. Al momento, le ipotesi più accreditate suggeriscono che il freddo potrebbe colpire principalmente il Centro-Sud e il versante adriatico, ma non si possono escludere effetti anche al Nord. Ecco le aree potenzialmente più esposte: Il fattore chiave sarà la dinamica atmosferica che si instaurerà dopo lo stratwarming. Se il vortice polare si frammenterà e scenderà verso sud, il rischio di ondate fredde tardive sarà concreto. Perché marzo potrebbe somigliare a febbraio? Marzo è notoriamente un mese di transizione, dove le giornate iniziano ad allungarsi e le temperature dovrebbero gradualmente aumentare. Tuttavia, in alcune annate particolari, può presentare caratteristiche decisamente più invernali che primaverili. Il 1987 e il 2005 sono esempi emblematici, con irruzioni fredde che hanno portato nevicate anche a bassa quota fino al Sud Italia. Ecco i motivi per cui marzo 2025 potrebbe seguire un trend simile: Quando potrebbe avvenire l’irruzione fredda? Le proiezioni attuali indicano che il periodo più a rischio potrebbe essere tra la seconda e la terza decade di marzo, ma già nei primi giorni del mese potrebbero verificarsi i primi segnali di cambiamento. I modelli mostrano diversi scenari possibili: Neve a marzo: un’eventualità non così rara Molti potrebbero pensare che la neve a marzo sia un evento insolito, ma la storia meteo dimostra che non è così raro vedere nevicate tardive, specialmente al Centro-Sud. Ecco alcune annate memorabili con neve tardiva in Italia: L’ipotesi di un marzo 2025 freddo e nevoso è quindi da prendere in seria considerazione, anche se per le conferme definitive occorrerà attendere i prossimi aggiornamenti. Conclusione: attenzione al meteo di marzo, tutto ancora da scrivere Con lo stratwarming in corso, il meteo di marzo si preannuncia incerto e potenzialmente sorprendente. Se il vortice polare dovesse effettivamente collassare, le probabilità di un marzo freddo e nevoso aumenterebbero, invertendo i ruoli con febbraio e regalando all’Italia un finale d’inverno fuori stagione. Tuttavia, è ancora presto per avere certezze assolute: l’evoluzione atmosferica dovrà essere monitorata con attenzione nei prossimi giorni. Gli appassionati di neve potrebbero avere ancora qualche speranza, mentre chi attende l’arrivo della primavera potrebbe dover pazientare più del previsto. Restiamo in attesa di ulteriori aggiornamenti per capire se davvero marzo sarà più simile a febbraio o se invece l’inverno deciderà di lasciare definitivamente spazio alla bella stagione. Leggi anche: Split del Vortic Polare, marzo da Neve e Gelo Leggi anche: Neve a Milano? A marzo molto probabile Leggi anche: Neve alla conquista dell'Italia a marzo, ecco perchè Trovaci anche sul canale WHATSAPP! CLICCA QUI siamo anche su Facebook e Instagram - cerca METEO PUGLIA Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI
• Nord Italia: eventuali afflussi freddi potrebbero determinare gelate notturne diffuse e, se accompagnati da perturbazioni atlantiche, la formazione di neve fino in pianura su Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.
• Centro Italia: possibilità di neve a quote collinari su Toscana, Umbria e Lazio, con fenomeni più intensi lungo l’Appennino centrale.
• Versante Adriatico: l’ingresso di aria fredda dai Balcani potrebbe portare precipitazioni nevose su Marche, Abruzzo e Molise, con possibili accumuli anche a quote medio-basse.
• Sud Italia: Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia potrebbero sperimentare un raffreddamento notevole, con neve sui rilievi e possibili sorprese anche in pianura nelle aree interne.
• Indebolimento del vortice polare: con lo stratwarming in atto, il vortice potrebbe spezzarsi, favorendo discese di aria fredda fino al Mediterraneo.
• Alta pressione sull’Atlantico: se l’anticiclone delle Azzorre si posizionasse a ovest, potrebbe creare le condizioni perfette per l’arrivo di correnti fredde da nord-est.
• Temperature sotto media: l’eventuale afflusso di aria gelida potrebbe far scendere le temperature anche di 8-10°C sotto le medie del periodo, favorendo episodi di neve tardiva.
• Se il freddo si concretizza, l’Italia potrebbe vivere un marzo con temperature da pieno inverno e un ritorno della neve fino in pianura in alcune regioni.
• Se invece il vortice polare si riorganizza, l’effetto dello stratwarming potrebbe essere limitato, con il freddo che resterebbe confinato sul Nord Europa.
• Marzo 1987: un’ondata di gelo colpì l’Adriatico con nevicate abbondanti fino in pianura.
• Marzo 2005: neve diffusa su molte regioni italiane, con accumuli significativi anche su Roma.
• Marzo 2018: il cosiddetto “Burian bis” portò nevicate fino a Napoli e Bari.