La Neve sull’Adriatico. Ecco l’ASE con nubi imponenti e precipitazioni forti


di  Redazione, 27-02-2025 ore 10:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Cos’è l’ASE e perché è un fenomeno così importante?

L’Adriatic Snow Effect, noto con l’acronimo ASE, è un fenomeno meteorologico che si verifica quando aria fredda di origine artica o siberiana scorre sulle acque più miti del Mar Adriatico. Questo processo innesca la formazione di nubi imponenti, spesso cariche di precipitazioni intense, che possono tradursi in piogge abbondanti e, nei casi più estremi, in nevicate fino alle coste delle regioni adriatiche.

L’ASE è un meccanismo analogo al ben più noto Lake Effect Snow, che si verifica nei Grandi Laghi del Nord America e porta bufere di neve molto intense. Anche sull’Adriatico il principio è lo stesso: l’aria gelida, proveniente da est o nord-est, incontra le superfici marine più calde, generando forti contrasti termici che favoriscono lo sviluppo di celle temporalesche cariche di umidità.

Quando si forma l’ASE e quali sono le condizioni necessarie?

Affinché si attivi un episodio di Adriatic Snow Effect, servono alcune condizioni ben precise:
    •    Aria fredda continentale: deve provenire da est o nord-est, quindi dalla Russia o dai Balcani, con temperature molto basse a 850 hPa (circa 1500 metri di quota), generalmente comprese tra -8 e -12°C.
    •    Superficie marina più calda: il Mar Adriatico deve avere temperature dell’acqua superiori a quelle dell’aria in arrivo, creando un gradiente termico verticale importante. Più grande è la differenza di temperatura, più sarà intenso l’effetto.
    •    Venti orientali sostenuti: la ventilazione da nord-est è essenziale per trasportare l’aria fredda lungo il bacino adriatico e innescare la formazione di nubi convettive capaci di generare precipitazioni intense.

Dove colpisce maggiormente l’Adriatic Snow Effect?

Le regioni italiane più esposte a questo fenomeno sono quelle che si affacciano direttamente sull’Adriatico, in particolare:
    •    Romagna: tra il riminese e il cesenate si possono verificare nevicate abbondanti, anche fino alle spiagge.
    •    Marche: da Pesaro fino ad Ancona, con accumuli più abbondanti nelle zone interne.
    •    Abruzzo: Pescara e Chieti possono essere interessate da nevicate intense, con fenomeni particolarmente forti sulle colline e nelle aree interne.
    •    Molise: il tratto costiero tra Termoli e Campobasso è spesso coinvolto con accumuli anche considerevoli.
    •    Puglia: nel foggiano e nel barese il fenomeno può portare neve fino alle coste, mentre nel Salento gli effetti sono più attenuati.

La neve da ASE è generalmente più probabile tra dicembre e febbraio, ma in alcuni casi può verificarsi anche a marzo, specialmente se il vortice polare risulta instabile e permette la discesa di aria gelida siberiana sull’Europa orientale.

Effetti e peculiarità dell’ASE: perché è così temuto?

Uno degli aspetti più interessanti dell’ASE è che le precipitazioni non si distribuiscono in modo uniforme. Questo significa che alcune località possono essere colpite da vere e proprie bufere di neve con accumuli rapidi, mentre a pochi chilometri di distanza può nevicare solo debolmente o addirittura non nevicare affatto.

Alcuni degli effetti tipici dell’Adriatic Snow Effect includono:
    •    Neve a larghe falde e intensa: gli accumuli possono crescere rapidamente, fino a 30-40 cm in poche ore.
    •    Visibilità ridotta: le forti nevicate associate all’ASE possono rendere difficili gli spostamenti su strada.
    •    Accumuli irregolari: alcune zone possono essere sommerse da neve, mentre altre rimangono quasi all’asciutto.

Questa caratteristica rende il fenomeno difficile da prevedere con precisione, perché la localizzazione esatta delle nevicate dipende molto dalla traiettoria delle correnti e dalla temperatura dell’Adriatico.

Conclusione: l’ASE è un fenomeno da non sottovalutare

L’Adriatic Snow Effect è una delle configurazioni più affascinanti e insidiose che possono caratterizzare l’inverno sulle regioni adriatiche. Quando si verifica, può portare nevicate sorprendenti e imprevedibili, spesso con accumuli importanti in pochissimo tempo. La chiave per comprendere e prevedere il fenomeno sta nel monitorare attentamente le condizioni meteorologiche, specialmente l’arrivo di aria fredda da est e la temperatura della superficie marina. Anche se si tratta di un evento tipicamente invernale, alcuni episodi storici hanno mostrato che l’ASE può attivarsi anche a marzo, regalando ultimi colpi di coda invernali quando ormai si pensa alla primavera.

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