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Dopo un inverno che sembrava aver promesso temperature miti e pochi episodi di freddo, l’Europa orientale sta vivendo un brusco cambio di scenario. Un rigido fronte di gelo ha interessato l’intera regione, portando un abbassamento termico repentino e marcato, tanto da sembrare quasi una punizione tardiva dopo un inverno quasi inesistente. Negli scorsi mesi, molti paesi dell’Est europeo hanno assistito a condizioni climatiche atipiche per la stagione invernale. A testimonianza di questo clima mite e addirittura primaverile, Mosca ha registrato, nella seconda parte di gennaio e nei primi giorni di febbraio, episodi di pioggia a temperature che raggiungevano gli 8°C. Un dato che per una metropoli notoriamente fredda come quella russa è un segnale di un inverno in ritardo, quasi dimenticato. Tuttavia, proprio quando si cominciava a credere che il gelo si fosse riservato per un’altra stagione, le temperature a Mosca e in altre zone dell’Europa orientale hanno fatto un brusco ribaltone: il termometro è sceso abbondantemente sotto lo zero, lasciando la città e le regioni circostanti a confrontarsi con un freddo intenso e penetrante. Questo drastico cambiamento di regime termico è il risultato dell’arrivo di un’onda di aria artica che, dopo mesi di relativa calma, ha deciso di fare capolino sulla scena. L’aria fredda, proveniente dalle regioni polari, ha finalmente trovato il suo percorso verso est, colpendo con forza e rapidità territori abituati a condizioni meno estreme. Il passaggio di questo fronte freddo non è limitato all’Europa orientale: le previsioni indicano che il rigido anticiclone continuerà a spingersi verso sud-est, raggiungendo persino il Golfo della Sirte. In quest’ultima area, per lo più conosciuta per un clima caldo e secco, sono attese nevicate inusuali, un fenomeno raro che porterà un'impronta decisamente insolita sulla mappa meteorologica della regione. Il ghiaccio che ora imperversa in Europa orientale, pur essendo estremamente intenso, non dovrebbe durare a lungo. Le analisi dei modelli meteorologici indicano infatti che le correnti forti provenienti dall’ovest, tipiche delle dinamiche atlantiche, interverranno a breve per “spazzare via” questa massa di aria fredda. Queste correnti, molto energiche e in costante movimento, agiranno come una sorta di risciacquo, sostituendo il freddo estremo con condizioni più temperate. Tuttavia, il clima rimane tutt’altro che stabile. Già a marzo, gli esperti di meteorologia prevedono l’insorgenza di una nuova potente ondulazione di Rossby a carico della wave atlantica. Questa configurazione dinamica, caratterizzata da ampie ondulazioni del flusso a getto, potrebbe portare, contro ogni aspettativa, una nuova ondata di gelo anche sul territorio italiano. È paradossale pensare che, seppur in primavera, l’Italia possa essere investita da un freddo così intenso da ricordare i rigori dell’inverno. Il detto barese "c a marz a vol fa, l'ogn 'i pir t fasc scattà" racchiude perfettamente questo spirito: se a marzo la situazione si fa davvero estrema, il freddo saprà farsi sentire in modo inaspettato, tanto da far "scattare" persino l'unghia dei piedi! Il proverbio, ormai divenuto quasi un monito popolare, riassume la perplessità e l’allegria tipica della tradizione locale, che sa prendere con ironia anche le avversità meteorologiche. Nonostante la scienza e la tecnologia permettano di prevedere con sempre maggiore precisione l’evolversi degli eventi, il clima continua a riservare sorprese e a infrangere le regole, ricordandoci quanto sia complesso e imprevedibile il sistema atmosferico. Nel frattempo, le popolazioni dell’Europa orientale si stanno preparando a fronteggiare questo temporaneo ma intenso episodio di gelo. Le autorità locali hanno emesso allerte meteo e stanno predisponendo misure di emergenza per garantire la sicurezza stradale, proteggere le infrastrutture e assistere le persone più vulnerabili. È un momento in cui la solidarietà e la cooperazione si fanno fondamentali, soprattutto in regioni che, dopo un inverno quasi dimenticato, devono improvvisamente fare i conti con le conseguenze di un freddo che sembra aver recuperato tutto il tempo perduto. Anche se la raffica gelida attuale dovrebbe cedere il passo a condizioni più miti a breve, l’attenzione rimane alta per la prospettiva di un nuovo intervento atmosferico a marzo. La possibilità che un’altra spinta di freddo investa il nostro Paese, portando a un inverno "primaverile" all’insegna del gelo, fa riflettere sull’importanza di monitorare costantemente i modelli climatici, soprattutto in un’epoca in cui il global warming e le dinamiche atmosferiche interconnesse continuano a sorprendere e a modificare il quadro meteorologico tradizionale. In conclusione, l’intenso gelo che oggi avvolge l’Europa orientale rappresenta un episodio breve ma significativo, un “colpo di scena” dopo un inverno quasi inesistente, che potrebbe lasciare il segno anche sul Mediterraneo, fino al Golfo della Sirte. Tuttavia, le forze della natura non si fermano qui, e già si preannuncia una nuova sfida per marzo, ricordandoci che, come dice il proverbio barese, in primavera “se la vuole fare l’unghia dei piedi, ti fa saltare”. Un promemoria ironico e al tempo stesso serio, della capacità della natura di sorprenderci quando meno ce lo aspettiamo. Ecco le previsioni nel dettaglio delle principali città della Puglia: