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Dopo un inverno caratterizzato da temperature più miti del previsto, il mese di marzo potrebbe riservare una sorpresa: il ritorno di un'ondata di freddo intenso. Le dinamiche atmosferiche, infatti, mostrano segnali di un possibile rallentamento delle correnti atlantiche, le stesse che finora hanno impedito l'afflusso di aria gelida sull'Italia. Se queste correnti fossero state meno intense, ci saremmo già trovati sotto una pesante ondata di gelo, ma il rischio potrebbe non essere del tutto scongiurato: il freddo potrebbe semplicemente essere stato rimandato di qualche settimana. L’inverno 2024-2025 è stato segnato dalla predominanza di correnti occidentali, che hanno trasportato masse d’aria temperata e umida dall’Oceano Atlantico verso il continente europeo. Questo ha impedito all'aria polare di raggiungere le medie latitudini con la stessa irruenza degli inverni più rigidi. Tuttavia, questa configurazione non è destinata a durare per sempre: la situazione potrebbe cambiare radicalmente nella seconda metà di marzo. Le ultime tendenze meteorologiche indicano un possibile indebolimento del flusso atlantico, con un conseguente calo delle velocità zonali. Questo potrebbe aprire la strada a correnti fredde in discesa da nord-est, portando un netto cambiamento delle condizioni atmosferiche. Marzo è un mese di transizione, spesso soggetto a colpi di coda invernali, soprattutto quando il Vortice Polare, ossia la grande struttura di bassa pressione che governa le masse d’aria fredda alle alte latitudini, mostra segni di indebolimento. Se questa struttura si frammenta, l’aria gelida può sfuggire dalle regioni polari e raggiungere latitudini più basse, colpendo anche l’Italia. In questo scenario, le correnti fredde provenienti dall’Europa orientale potrebbero irrompere sul nostro Paese, trovando terreno fertile per scatenare un’ondata di gelo tardiva. Sebbene saremo già a marzo inoltrato, le temperature potrebbero subire un calo significativo, con valori ben al di sotto della media stagionale. Se le previsioni verranno confermate, le regioni più colpite da questo ritorno del freddo saranno quelle del versante adriatico e il Sud Italia, dove l’aria fredda in arrivo dai Balcani incontrerà le correnti umide del Mediterraneo. Questo mix potrebbe generare nevicate a quote molto basse, persino fino in pianura in alcune zone, come già accaduto in passato durante eventi simili. Il Nord Italia, pur meno esposto a queste correnti, potrebbe comunque sperimentare un abbassamento delle temperature e qualche episodio nevoso sulle aree appenniniche e pedemontane. Al Centro-Sud, invece, potrebbero verificarsi nevicate fin sulle colline, con accumuli più significativi nelle aree interne. Un’ondata di freddo tardiva a marzo non è un evento così raro, ma potrebbe avere ripercussioni su diversi settori. In agricoltura, ad esempio, un calo brusco delle temperature potrebbe danneggiare le colture già in fase di germogliazione, con possibili perdite economiche per gli agricoltori. Anche i consumi energetici potrebbero risentirne, con un aumento della domanda di riscaldamento proprio quando molte famiglie iniziano a ridurre l’uso dei termosifoni. Dal punto di vista dei trasporti, la neve e il gelo potrebbero creare disagi, soprattutto nelle aree montuose e nelle strade di collegamento tra le regioni interne. Per questo motivo, è importante monitorare attentamente l’evoluzione delle condizioni meteorologiche e prepararsi a un possibile ritorno dell’inverno, anche quando il calendario indicherà l’avvicinarsi della primavera. Anche se finora l'inverno è stato dominato dalle correnti atlantiche, il quadro meteorologico potrebbe cambiare con l’indebolimento di questi venti occidentali. Se il freddo non è riuscito a imporsi fino ad ora, potrebbe farlo con forza nella seconda metà di marzo, portando un’ondata di gelo tardiva e nevicate a bassa quota, soprattutto al Centro-Sud e lungo l’Adriatico. Per sapere con certezza cosa accadrà, bisognerà attendere ulteriori aggiornamenti, ma gli indizi ci sono: il freddo potrebbe essere solo stato posticipato e non scongiurato. L’inverno potrebbe dunque avere ancora qualcosa da dire, anche quando la primavera sembrerà ormai alle porte. Ecco le previsioni nel dettaglio delle principali città della Puglia: Un inverno anomalo e il ruolo dell'Atlantico
Perché il freddo potrebbe arrivare a marzo?
Effetti sull’Italia: freddo e neve a bassa quota
Possibili conseguenze e cosa aspettarsi
Conclusioni