Toc Toc, bussa il Vortice Polare. Meteo da Neve asfissiante da Nord a Sud


di  Redazione, 15-02-2025 ore 09:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Con molta probabilità, nell’ultima decade di febbraio – o meglio, nell’ultima settimana, visto che si tratta del mese più corto dell’anno – il vortice polare farà sentire la sua presenza sull’Italia in modo deciso. La configurazione barica che si sta delineando lascia intendere che freddo e neve potrebbero riuscire a farsi spazio con prepotenza, portando condizioni meteo particolarmente invernali su gran parte della Penisola. Gli aggiornamenti modellistici confermano sempre più la possibilità che un’irruzione di aria gelida di origine artica o addirittura siberiana possa impattare sul nostro territorio, con effetti che potrebbero risultare significativi.

Ciò che rende questo scenario particolarmente interessante è la dinamica con cui il vortice polare sta interagendo con le correnti atmosferiche. Sappiamo che il vortice è stato messo a dura prova negli ultimi mesi, subendo continue sollecitazioni e indebolimenti che hanno permesso a masse d’aria molto fredde di scivolare verso latitudini più meridionali. Ora, l’ultima parte di febbraio potrebbe essere il momento in cui il freddo, accumulatosi per settimane sull’Europa orientale, trovi finalmente un varco per entrare anche sull’Italia.

Secondo le ultime elaborazioni, a partire dal 20-21 febbraio le temperature potrebbero subire un drastico calo su tutto il territorio nazionale, con un raffreddamento che sarebbe più accentuato sulle regioni settentrionali e lungo il versante adriatico.
Secondo i principali modelli di previsione, le regioni maggiormente a rischio neve potrebbero essere inizialmente quelle del Nord e del medio-basso Adriatico, dove l’aria fredda riuscirebbe a interagire con l’umidità in risalita dal Mediterraneo, generando precipitazioni nevose fino a quote pianeggianti. Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia potrebbero ritrovarsi sotto una fitta coltre bianca, mentre sul versante adriatico si prefigurano accumuli importanti su Marche, Abruzzo, Molise e Puglia. Anche il Centro-Sud potrebbe essere coinvolto più avanti, soprattutto con l’eventuale formazione di un minimo depressionario sul Tirreno, che potrebbe spingere la neve fin sulle coste di Campania, Basilicata e Calabria.

Le termiche previste in quota sono da grande evento, con isoterme che potrebbero toccare valori estremi per il periodo. A 850 hPa, ossia circa 1500 metri di altezza, le temperature potrebbero scendere fino a -10/-12°C, mentre a 500 hPa, circa 5500 metri di altitudine, il nucleo più gelido potrebbe far registrare valori intorno ai -35°C. Questo significherebbe un raffreddamento drastico anche nei bassi strati, con minime abbondantemente sotto lo zero anche in pianura e massime che faticherebbero a superare i 2-3°C su molte città del Centro-Nord.

Il grande interrogativo resta la durata di questa fase invernale. Alcuni scenari indicano che il vortice polare potrebbe rimanere debole e frammentato per più giorni, favorendo nuovi afflussi di aria gelida anche nella prima parte di marzo. In questo caso, il mese che solitamente segna l’inizio della primavera meteorologica potrebbe invece presentarsi con caratteristiche pienamente invernali, con nuovi episodi di neve fino a quote molto basse e temperature ben al di sotto della media stagionale.

Ovviamente, trattandosi di una previsione a medio termine, bisognerà attendere ulteriori aggiornamenti per capire se questa irruzione gelida riuscirà davvero a concretizzarsi o se subirà variazioni di traiettoria. I prossimi run dei modelli numerici saranno fondamentali per delineare con maggiore precisione i dettagli di questa possibile ondata di freddo e neve, ma una cosa è certa: il vortice polare è pronto a bussare e l’Italia potrebbe trovarsi in prima linea per accoglierlo. Restiamo dunque in attesa di conferme o eventuali ribaltoni modellistici, con la consapevolezza che il finale di questo inverno potrebbe ancora riservare sorprese gelide e nevose.

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