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Modelli in tilt, il gelo siberiano continua a creare incertezze e la seconda metà di febbraio potrebbe riservare grosse sorprese meteo. I centri di calcolo stanno facendo i conti con una situazione estremamente dinamica, dove la presenza di una vasta massa d’aria gelida sull’Europa dell’Est e il braccio di ferro con le correnti atlantiche rendono impossibile emettere sentenze definitive oltre le 120 ore. Le elaborazioni modellistiche sono soggette a continui cambiamenti, e ogni emissione potrebbe ribaltare completamente lo scenario previsto in precedenza. Questo è un chiaro segnale che l’atmosfera è in una fase delicata e che tutto può ancora cambiare rapidamente. L’elemento chiave in questo meteo in evoluzione è il comportamento del vortice polare, che sta vivendo un momento di forte stress. La suddivisione in due tronconi principali è ormai confermata, con una parte che si muove verso il Nord America e l’altra che punta verso l’Europa. Tuttavia, non basta che il gelo siberiano sia presente per determinare un impatto diretto sull’Italia, perché serve che le configurazioni bariche siano favorevoli alla sua discesa nel Mediterraneo. Ecco perché le ultime emissioni dei modelli numerici stanno mostrando scenari molto diversi tra loro, alternando fasi di gelo intenso a possibili ingressi più miti di origine atlantica. Il risultato? Previsioni in bilico e possibilità di ribaltoni improvvisi. Gli ultimi aggiornamenti hanno evidenziato che il freddo potrebbe stazionare sull’Europa orientale per un periodo più lungo del previsto, senza sfondare subito verso l’Italia. Questo non significa però che il nostro Paese sia fuori dai giochi, anzi. L’enorme quantità di aria gelida accumulata nei settori orientali rappresenta una minaccia costante, pronta a muoversi al minimo cambiamento delle correnti. Ecco perché gli esperti sottolineano che nulla è ancora deciso e che la seconda metà di febbraio potrebbe ancora portare grosse sorprese meteo, con possibilità di neve anche a quote basse o addirittura in pianura. Un altro aspetto fondamentale riguarda la difficoltà dei modelli nel gestire eventi così estremi. Quando si ha a che fare con gelo siberiano e movimenti di grandi masse d’aria, le elaborazioni numeriche tendono a essere meno affidabili, soprattutto oltre le 120 ore. Ecco perché oggi i calcoli potrebbero indicare una situazione e domani l’esatto contrario. È un comportamento tipico in questi contesti, ed è per questo che non bisogna dare nulla per scontato. L’esperienza insegna che le svolte definitive avvengono spesso a ridosso degli eventi, e in questo caso potrebbe accadere lo stesso. In conclusione, i modelli sono in tilt e le prospettive per la seconda metà di febbraio restano aperte a diverse possibilità. Il gelo siberiano è un elemento che non può essere ignorato e potrebbe ancora sorprendere con un’irruzione tardiva sull’Italia. Tuttavia, serve ancora tempo per capire quale sarà la reale traiettoria di questa massa d’aria gelida e se riuscirà a sfondare nel Mediterraneo. Per ora, ogni aggiornamento potrebbe cambiare radicalmente la situazione, e questo rende il meteo un vero enigma da decifrare giorno dopo giorno. Leggi anche: RIBALTONI in vista, il GELO scombussola tutto Leggi anche: Il BURIAN sta per colpire l'ITALIA Leggi anche: NEVE in arrivo dall'EMILIA all'ABRUZZO Trovaci anche sul canale WHATSAPP! CLICCA QUI siamo anche su Facebook e Instagram - cerca METEO PUGLIA Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI