Alito freddo devastante per un meteo ghiacciato in Arrivo. Termiche da -20


di  Redazione, 13-02-2025 ore 13:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


L’alito freddo devastante proveniente dalla Siberia è ormai pronto a invadere l’Europa, e il meteo ghiacciato che ne deriverà potrebbe segnare un periodo di gelo intenso e persistente. Le ultime analisi modellistiche indicano un’ondata di freddo con caratteristiche particolarmente aggressive, sia per estensione che per durata, capace di condizionare il meteo per lunghi giorni, forse settimane. Gli effetti di questa massa d’aria siberiana si faranno sentire non solo sull’Europa centro-orientale, ma anche sull’Italia, che potrebbe essere investita a più riprese dal gelo e dalla neve.

Le termiche siberiane previste all’interno del core gelido sono impressionanti: si parla di valori di -20°C a 850 hPa, ossia a circa 1500 metri di altezza. Questo significa che l’aria in quota sarà estremamente fredda, ma la vera particolarità di queste irruzioni siberiane è la loro capacità di propagarsi fino al suolo, portando minime rigidissime e nevicate diffuse anche a bassa quota. L’aria pellicolare che accompagna queste discese fredde è infatti molto pesante e densa, in grado di scivolare facilmente sulla superficie terrestre senza mescolarsi con masse d’aria più miti. Questo tipo di configurazione porta a un raffreddamento costante e prolungato nel tempo, con la possibilità di episodi nevosi in diverse aree d’Europa e, potenzialmente, anche in Italia.

L’assetto barico che si sta delineando nei modelli numerici è da manuale per una colata fredda di grande portata. Il vortice polare, sottoposto a un forte stress da parte delle alte pressioni, si sta suddividendo in più tronconi, con una parte di esso destinata a riversarsi sul continente europeo. Questa manovra, combinata con l’espansione dell’anticiclone russo-siberiano, sta creando le condizioni ideali per una discesa gelida diretta dalla Siberia verso l’Europa centrale. Da qui, il passo successivo sarà il possibile coinvolgimento dell’Italia, dove il meteo ghiacciato potrebbe farsi sentire soprattutto dopo il 16-17 febbraio, con termiche in ulteriore calo e possibili nevicate su più regioni.

Le regioni più esposte al possibile ingresso del freddo siberiano sarebbero inizialmente quelle adriatiche e le aree interne del Centro-Sud, ma la dinamica è ancora in fase di studio. Se il gelo dovesse spingersi più a ovest, potrebbero verificarsi nevicate diffuse anche sulla Pianura Padana e su parte del versante tirrenico, dove la combinazione tra aria fredda e perturbazioni atlantiche potrebbe dare vita a scenari invernali particolarmente intensi. La caratteristica principale di questo tipo di ondate gelide è la loro capacità di permanenza: una volta che l’aria fredda si insedia, difficilmente viene scalzata rapidamente. Questo apre la possibilità a più episodi nevosi nel corso della seconda metà di febbraio e persino a inizio marzo.

Le simulazioni dei principali centri di calcolo, tra cui ECMWF e GFS, mostrano scenari che alternano fasi di gelo intenso a possibili interazioni tra il freddo siberiano e le perturbazioni in arrivo dall’Atlantico. Questo potrebbe tradursi in nevicate estese e prolungate, soprattutto sulle regioni più esposte ai venti orientali. Il fattore chiave sarà la resistenza della barriera anticiclonica sull’Europa occidentale: se questa dovesse rimanere stabile, il flusso gelido continuerà a riversarsi verso il Mediterraneo, favorendo un periodo di meteo ghiacciato e nevoso che potrebbe protrarsi ben oltre il mese di febbraio.

Uno degli aspetti più interessanti di questa ondata fredda è la struttura compatta del gelo siberiano, che si distingue da altre irruzioni artiche per la sua capacità di propagarsi a tutte le quote atmosferiche. Questo significa che non solo le temperature in quota saranno molto basse, ma anche i valori al suolo potrebbero scendere in modo significativo, con minime abbondantemente sotto lo zero su gran parte del continente europeo. Se questo scenario dovesse concretizzarsi, assisteremmo a una delle fasi invernali più rilevanti degli ultimi anni, con la possibilità di record di freddo e di nevicate intense su molte regioni.

L’Italia, come spesso accade in queste configurazioni, si trova in una posizione di equilibrio precario tra il gelo intenso e le influenze più miti dell’Atlantico. Tuttavia, la tendenza attuale suggerisce che il meteo ghiacciato potrebbe imporsi con decisione anche sulla nostra Penisola, portando episodi nevosi fino a quote molto basse. Il periodo da tenere sotto stretta osservazione è quello compreso tra il 16 e il 25 febbraio, quando il gelo potrebbe colpire con maggiore intensità, coinvolgendo sia il Nord che il Centro-Sud in un evento invernale di grande portata.

L’attesa per questa evoluzione è altissima, e gli aggiornamenti dei prossimi giorni saranno decisivi per comprendere l’esatta traiettoria della massa d’aria siberiana. Se il gelo dovesse confermarsi nei modelli numerici, potremmo trovarci di fronte a una delle più intense ondate di freddo degli ultimi anni, con la possibilità di neve diffusa su molte zone d’Italia. La situazione è in continua evoluzione, e ogni nuovo run dei modelli potrebbe portare conferme o ribaltamenti delle previsioni. Tuttavia, il quadro generale appare sempre più orientato verso un finale d’inverno dominato dal freddo e dalla neve.

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