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Da venerdì 14 febbraio, giorno di San Valentino, prenderà ufficialmente il via l’ondata di freddo più intensa dell’intero inverno. Le dinamiche in gioco stanno delineando una fase che potrebbe essere solo l’antipasto di un evento ancora più significativo nella seconda parte del mese. L’aria fredda che comincerà a riversarsi sull’Italia sarà solo il primo step di un processo che rischia di portare il gelo in modo prepotente. Il primo effetto tangibile si vedrà già da venerdì, quando una goccia fredda in quota impatterà sul nostro Paese coinvolgendo principalmente tre regioni con nevicate che potranno raggiungere anche quote molto basse. L’Emilia-Romagna, le Marche e l’Abruzzo saranno le prime ad essere interessate da precipitazioni che, grazie all’ingresso di aria più fredda, si trasformeranno rapidamente in neve, specie nelle zone collinari e appenniniche. Occhi puntati soprattutto sull’Emilia-Romagna, dove la quota neve potrebbe risultare particolarmente bassa. Secondo le ultime elaborazioni, la città di Bologna potrebbe ritrovarsi con fiocchi misti alla pioggia, mentre nelle aree limitrofe la neve potrebbe raggiungere anche la pianura. Situazione simile nelle Marche, dove le precipitazioni nevose si attesteranno in genere sopra i 400 metri, ma con possibili sconfinamenti più in basso nelle vallate interne. L’Abruzzo, invece, vedrà un coinvolgimento più marcato delle zone appenniniche, con accumuli più consistenti oltre i 500 metri, specie nelle province dell’Aquila e di Teramo. Questo primo afflusso freddo sarà accompagnato anche da una fase di maltempo sulle restanti regioni del Centro-Sud, con piogge sparse e un graduale calo delle temperature. Non sarà però un episodio isolato, bensì l’inizio di una dinamica più complessa che avrà il suo culmine nella seconda parte di febbraio. Infatti, mentre questa prima ondata interesserà principalmente il Centro-Nord, il vero colpo di scena potrebbe arrivare nei giorni successivi. Il gelo, attualmente confinato sull’Europa orientale, tenderà a spingersi verso ovest e potrebbe coinvolgere in maniera più diretta anche l’Italia. I modelli numerici stanno ancora cercando di inquadrare al meglio questa evoluzione, ma alcuni segnali indicano che un’irruzione più incisiva di aria continentale potrebbe concretizzarsi tra il 18 e il 25 febbraio. Se questo scenario dovesse confermarsi, l’Italia si troverebbe a vivere la fase più rigida dell’inverno, con un calo drastico delle temperature e un aumento del rischio neve fino a bassa quota, specie sulle regioni adriatiche e meridionali. L’attenzione resta quindi massima, perché ogni piccolo spostamento delle masse d’aria fredda potrebbe stravolgere le previsioni e portare sorprese inaspettate. In attesa di ulteriori conferme dai prossimi aggiornamenti, una cosa è certa: l’inverno non ha ancora finito di dire la sua, e quello che ci aspetta nei prossimi giorni potrebbe essere solo un assaggio di ciò che verrà. Il monitoraggio costante della situazione sarà fondamentale per capire se il gelo avrà davvero intenzione di colpire con tutta la sua forza. La MAPPA accumuli nevosi prevista da GFS entro sabato Leggi anche: NEVE improvvisa da DOMENICA su ABRUZZO, MOLISE, BASILICATA e PUGLIA Leggi anche: CARNEVALE 2025 con GELO e NEVE Trovaci anche sul canale WHATSAPP! CLICCA QUI siamo anche su Facebook e Instagram - cerca METEO PUGLIA Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI
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