Meteo: Il Gelo manda in tilt. Situazione da ondata storica e ribaltoni. Grosse sorprese in vista


di  Redazione, 12-02-2025 ore 07:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


La situazione meteorologica attuale è in pieno fermento e sta mettendo a dura prova anche i modelli numerici più rinomati. Le proiezioni oltre le 120 ore mostrano scenari altamente instabili, con una grande incertezza sulla possibile evoluzione del gelo nei prossimi giorni. Sappiamo che inizialmente l’Italia sarà solo sfiorata dal freddo, ma ciò che accadrà successivamente resta un vero e proprio rebus.

Al momento ci troviamo di fronte a un vortice polare in pieno sconquasso, una condizione che porta a ripetuti ribaltoni modellistici. Questo perché il gelo siberiano, che domina l’Europa dell’est, sta progressivamente consolidandosi al suolo, aumentando il suo peso specifico e influenzando in modo significativo le dinamiche atmosferiche. L’aria continentale, caratterizzata dalla sua elevata densità e pesantezza, continua a raffreddarsi giorno dopo giorno, rendendo sempre più probabile un colpo di scena che potrebbe cambiare radicalmente gli scenari previsti finora.

 

Il problema principale è che i modelli faticano a interpretare correttamente la dinamica di questa massa d’aria gelida. Alcuni aggiornamenti vedono l’aria fredda rimanere confinata a est, mentre altri iniziano a ipotizzare una spinta verso ovest, che potrebbe interessare anche l’Italia. Ed è proprio qui che il quadro previsionale diventa complicato: quando una massa d’aria così estesa inizia a interagire con le correnti occidentali, possono crearsi forti divergenze che portano a improvvisi stravolgimenti nelle previsioni.

Se osserviamo le ultime emissioni dei modelli principali, possiamo notare che ogni aggiornamento porta nuove variabili in gioco. Il modello GFS, ad esempio, in alcune corse ha iniziato a ipotizzare un cedimento della barriera anticiclonica tra Atlantico ed Europa centrale, favorendo una possibile discesa dell’aria gelida anche verso l’Italia. ECMWF invece mantiene un quadro più cauto, con un’azione fredda più limitata, ma che potrebbe comunque sfiorare le regioni adriatiche e il Sud. UKMO e GEM propongono scenari ancora differenti, il che conferma quanto sia incerta la situazione a medio-lungo termine.

 

Ciò che è certo è che la massa gelida ad est sta trovando sempre più spazio per radicarsi al suolo, creando un serbatoio freddo pronto a muoversi non appena le configurazioni atmosferiche lo permetteranno. In questo contesto, i ribaltoni dei modelli sono altamente probabili. Quello che oggi appare come un semplice afflusso marginale di aria fredda potrebbe trasformarsi rapidamente in una vera e propria irruzione storica se gli incastri barici dovessero cambiare all’improvviso.

 

L’ondata storica è dunque ancora un’opzione sul tavolo, anche se al momento manca la certezza assoluta del suo coinvolgimento diretto sull’Italia. Tuttavia, i segnali da monitorare sono chiari: il gelo è ad un passo, il vortice polare è in bilico e i prossimi aggiornamenti potrebbero essere decisivi per capire se l’aria fredda riuscirà a sfondare con decisione anche nel Mediterraneo. Il consiglio è di non dare nulla per scontato e seguire con attenzione l’evolversi della situazione, perché il meteo ci ha già abituati a colpi di scena inaspettati.

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