Neve ovunque! Scatta l’allerta per un febbraio storico come nel 2012


di  Redazione, 12-02-2025 ore 20:30      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Febbraio si prepara a lasciare il segno con un’ondata di gelo che potrebbe riportare la neve ovunque, facendo scattare l’allerta per un evento meteo che potrebbe ricordare il 2012. Gli ultimi aggiornamenti modellistici mostrano una dinamica sempre più chiara: dopo il 16 febbraio il freddo inizierà a spingere con più forza dall’Est Europa, con un impatto che potrebbe essere notevole anche sull’Italia. Se tutto dovesse confermarsi, lo scenario che si delineerebbe sarebbe quello di un febbraio storico, con un’ondata di gelo capace di imbiancare buona parte della penisola e temperature che potrebbero crollare ben sotto le medie stagionali.

Il Burian è in agguato e il vortice polare sembra ormai destinato a una netta separazione, con uno dei suoi lobi pronto a scivolare verso l’Europa centro-meridionale. Questo significa che l’Italia potrebbe ritrovarsi nel mirino di correnti gelide, capaci di trasformare il paesaggio in una cartolina invernale. Dopo il 17/18 febbraio, l’afflusso di aria siberiana potrebbe diventare via via più intenso, coinvolgendo inizialmente il Nord-Est per poi scendere rapidamente lungo il versante adriatico e il resto della penisola. La neve potrebbe cadere a quote molto basse e, se la dinamica dovesse essere simile a quella del 2012, anche le coste potrebbero essere imbiancate.

L’evento del 2012 resta un punto di riferimento per gli appassionati di meteorologia. In quell’anno, il gelo siberiano colpì duramente l’Italia, portando nevicate epocali in molte regioni, con accumuli straordinari su Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo e Molise. Anche Roma fu interessata da un’abbondante nevicata, cosa che potrebbe accadere anche in questo febbraio 2025 se le proiezioni venissero confermate. Oltre alle regioni del Centro-Nord, anche il Sud potrebbe essere coinvolto, con la possibilità di neve su Puglia, Basilicata e Calabria, fino a sfiorare la Sicilia settentrionale.

Il rischio di un febbraio storico è dunque concreto, specialmente nella terza decade (anche se ridotta). La chiave di tutto sarà il posizionamento delle figure bariche: se l’alta pressione atlantica si alzerà verso nord, bloccando l’aria mite e umida e permettendo al gelo di sfondare senza ostacoli, l’Italia potrebbe trovarsi di fronte a un evento di portata eccezionale. Gli accumuli nevosi potrebbero essere importanti soprattutto sulle regioni settentrionali e sul medio versante adriatico, mentre il resto del Paese vivrebbe un tracollo termico notevole, con temperature minime abbondantemente sotto lo zero anche nelle città di pianura.

L’impatto di un’ondata di gelo di questa portata non sarebbe da sottovalutare. Oltre alle difficoltà nei trasporti e alla gestione della viabilità in molte città, il rischio più grande sarebbe rappresentato dalle gelate prolungate. L’agricoltura potrebbe subire danni significativi, soprattutto nelle regioni meridionali, dove il freddo intenso potrebbe colpire le colture in fase di crescita. Inoltre, il forte abbassamento delle temperature potrebbe portare problemi anche agli impianti idrici e ai sistemi energetici, con un aumento della domanda di riscaldamento e possibili criticità nelle forniture.

Ciò che rende questo evento meteorologico ancora più interessante è l’incertezza che ancora avvolge i dettagli dell’evoluzione atmosferica. Sebbene il quadro generale stia diventando sempre più chiaro, resta da capire con esattezza quali saranno le regioni più colpite e con quale intensità. Gli ultimi aggiornamenti dei modelli mostrano una tendenza a un maggiore coinvolgimento dell’Italia rispetto ai giorni scorsi, ma il margine di incertezza è ancora elevato. Tutto dipenderà da come si muoveranno le masse d’aria fredda e da eventuali interazioni con le perturbazioni atlantiche, che potrebbero amplificare ulteriormente gli effetti di questa irruzione siberiana.

I prossimi giorni saranno fondamentali per capire se l’Italia si troverà davvero di fronte a un febbraio storico come nel 2012. Il rischio è reale e le possibilità di neve diffusa su tutta la penisola sono in aumento. Se le condizioni sinottiche si allineeranno nel modo giusto, potremmo assistere a un evento di grande impatto, con gelo e nevicate che potrebbero lasciare il segno su questa seconda parte dell’inverno. Attenzione massima, quindi, agli aggiornamenti dei prossimi giorni, perché lo scenario potrebbe riservare sorprese e conferme importanti.

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