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L’inverno non è ancora pronto a lasciare spazio alla primavera e la situazione meteorologica sull’Europa continua a evolversi in modo molto interessante. L’attenzione è tutta rivolta al possibile arrivo del Burian, il vento gelido che soffia dalle steppe siberiane e che potrebbe cambiare le sorti di febbraio anche per l’Italia. Dall’Abruzzo alla Puglia, le proiezioni dei modelli meteorologici indicano che la colata d’aria continentale è in fase di sviluppo e che potrebbe raggiungere il nostro paese intorno alla metà del mese o poco dopo, con conseguenze che potrebbero portare neve fino in pianura e sulle coste. La dinamica di questa irruzione fredda dipende da diversi fattori, ma il punto chiave è la rottura del Vortice Polare, che sta subendo un attacco deciso da parte delle alte pressioni. Quando il vortice polare si indebolisce, l’aria gelida che normalmente resta confinata nelle zone artiche può scendere molto più a sud, portando temperature sotto la media e condizioni invernali estreme. Ed è proprio quello che potrebbe accadere nei prossimi giorni. Se le ultime proiezioni venissero confermate, dopo il 15 febbraio una vera e propria massa d’aria siberiana potrebbe investire l’Europa orientale e successivamente scivolare verso l’Italia, colpendo in pieno il versante adriatico. Dall’Abruzzo alla Puglia, questo significherebbe un drastico calo delle temperature e la concreta possibilità di nevicate fino a quote bassissime, con accumuli che potrebbero interessare anche le principali città costiere. Storicamente, quando il Burian entra nel Mediterraneo, le regioni esposte alle correnti da nord-est sono le prime a essere coinvolte, e in questo caso le condizioni sembrano favorevoli affinché l’aria gelida riesca a raggiungere l’Italia senza incontrare ostacoli significativi. Tuttavia, ci sono ancora alcune incertezze da considerare. I modelli numerici stanno mostrando scenari contrastanti, alternando configurazioni in cui il Burian arriva in pieno sull’Italia a ipotesi in cui il grosso del gelo resta confinato più a est. La chiave sarà capire se l’alta pressione atlantica riuscirà a spingere il flusso freddo direttamente nel Mediterraneo o se l’aria continentale verrà deviata. Al momento, le possibilità di un evento gelido e nevoso per l’Abruzzo, il Molise, la Basilicata e la Puglia sono in crescita, ma serve ancora qualche aggiornamento per avere certezze. Se tutto dovesse andare come indicato dai modelli più estremi, la fase più critica potrebbe collocarsi tra il 16 e il 22 febbraio, quando l’aria fredda potrebbe raggiungere il suo massimo potenziale e generare condizioni di neve in pianura e lungo le coste. Questo scenario non è affatto inedito per l’Italia: basta ricordare il febbraio del 1956 o più recentemente il marzo del 1987, quando nevicate record colpirono tutto il versante adriatico, con accumuli di 30-40 cm anche in riva al mare. L’evoluzione sarà seguita con grande attenzione nei prossimi giorni perché siamo di fronte a una dinamica potenzialmente esplosiva, capace di riportare un inverno vero e proprio anche sulle regioni meridionali. Se il Burian dovesse davvero sfondare, prepariamoci a un crollo termico importante, forti venti da nord-est e nevicate che potrebbero spingersi fin sulle coste di Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia. L’evento potrebbe essere di portata storica, ma come sempre sarà necessario attendere gli aggiornamenti per conferme definitive. Leggi anche: Burian siberiano assale Europa e Italia. Date Leggi anche: Rischio di gelo siberiano come il 2012 Leggi anche: Meteo da ondata storica dall'Abruzzo alla Puglia Trovaci anche sul canale WHATSAPP! CLICCA QUI siamo anche su Facebook e Instagram - cerca METEO PUGLIA Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI