Meteo: forte raffreddamento in atto. Gelo pronto a colpire dalla Pianura Padana alla Puglia


di  Redazione, 08-02-2025 ore 17:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


L’inverno sembra pronto a mostrare il suo volto più crudo. Un forte raffreddamento è già in atto nelle zone settentrionali europee, e nei prossimi giorni il gelo avanzerà rapidamente verso sud, puntando con decisione l’Europa centrale e il Mediterraneo. A questo punto, l’Italia si troverà con il freddo a due passi, in attesa di capire se la configurazione barica favorirà una vera e propria irruzione gelida con conseguenti nevicate dalla Pianura Padana alla Puglia.

L’ipotesi non è affatto da escludere: gli ultimi aggiornamenti modellistici iniziano a mostrare un’evoluzione potenzialmente esplosiva tra il 15 e il 22 febbraio, periodo in cui il gelo potrebbe sfondare anche sull’Italia, portando temperature ben al di sotto della media e la possibilità concreta di neve fino in pianura.

Forte raffreddamento in atto: cosa sta succedendo?

L’aria fredda ha già iniziato a conquistare il Nord Europa, con temperature ampiamente sottozero in Scandinavia, Germania e Polonia. Questo raffreddamento è il segnale chiaro di un movimento più ampio, con una massa d’aria artico-continentale che si prepara a scendere in modo progressivo verso latitudini più meridionali.

Il gelo, infatti, non si limiterà a rimanere confinato sulle regioni settentrionali, ma tenterà di guadagnare terreno grazie a una possibile manovra atmosferica ben nota agli appassionati di meteorologia: lo sfondamento dell’aria siberiana verso l’Europa centro-meridionale.

La grande domanda, dunque, è una sola: riuscirà il gelo a colpire l’Italia?

Gelo pronto a colpire: il quadro per l’Italia

L’Italia è in bilico, come spesso accade in queste situazioni. Molto dipenderà dalla posizione e dall’intensità delle alte pressioni, in particolare dell’anticiclone russo-siberiano, che potrebbe spingere il freddo verso il Mediterraneo.

Secondo le ultime emissioni modellistiche, ci troviamo di fronte a due possibili scenari:
    1.    Lo sfondamento totale del gelo in Italia: in questo caso, una massa d’aria gelida di origine siberiana riuscirebbe a entrare in maniera decisa sulla nostra Penisola, con temperature in crollo e nevicate in pianura su molte regioni.
    2.    Un coinvolgimento parziale, con il freddo che resterebbe più confinato a est, lambendo l’Italia senza impattare in modo significativo.

Dalla Pianura Padana alla Puglia: chi rischia la neve?

Se il gelo riuscisse a sfondare nel modo corretto, le nevicate potrebbero tornare su diverse zone italiane.
    •    Pianura Padana: la Val Padana potrebbe essere una delle zone più colpite, con nevicate possibili tra Torino, Milano, Bologna e Verona, a seconda della traiettoria della massa d’aria fredda.
    •    Adriatico e Centro-Sud: le regioni adriatiche sono particolarmente a rischio in queste configurazioni. Se il freddo da est riuscisse ad interagire con l’umidità mediterranea, potrebbero vedersi nevicate anche sulle coste, da Rimini fino a Pescara, Termoli, Bari e Lecce.
    •    Puglia: anche questa regione potrebbe essere coinvolta, con nevicate fino a bassa quota se la temperatura a 850 hPa (circa 1500 metri di quota) dovesse scendere tra -7°C e -10°C.

Tendenza per la seconda metà di febbraio: cosa aspettarsi?

Se le proiezioni attuali venissero confermate, la fase più fredda potrebbe arrivare intorno al 15-22 febbraio. Durante questa finestra temporale, il Burian potrebbe tentare un’incursione diretta sull’Italia, facendo crollare le temperature e portando nevicate diffuse anche in pianura.

I modelli matematici iniziano a delineare un mese di febbraio davvero movimentato, con potenziali ondate di gelo molto intense, ma come sempre sarà fondamentale monitorare gli aggiornamenti per capire l’evoluzione esatta delle masse d’aria.

Possibili analogie con eventi passati

Se questo scenario dovesse realizzarsi, potremmo assistere a un episodio invernale degno di essere paragonato a eventi storici come il 2012 e il 1956.
    •    Nel febbraio 2012, una retrogressione gelida colpì l’Europa e l’Italia, portando nevicate record su Roma, Napoli e Bari.
    •    Il 1956, invece, fu uno degli inverni più gelidi di sempre, con temperature ampiamente sottozero e accumuli nevosi impressionanti su tutto il Paese.

Non possiamo ancora dire con certezza se lo scenario sarà simile, ma il fatto che il freddo sia già in atto e in fase di avanzamento è un segnale chiaro da tenere in considerazione.

Conclusioni: prepariamoci a un possibile evento gelido

Con il forte raffreddamento già in atto e il gelo pronto a colpire, l’inverno sembra pronto a dare il meglio (o il peggio) di sé.
    •    Entro la metà di febbraio, capiremo se il gelo riuscirà a sfondare definitivamente sull’Italia.
    •    Se la configurazione giusta si paleserà, avremo nevicate dalla Pianura Padana alla Puglia, con coinvolgimento di molte città.
    •    Le regioni più esposte saranno quelle del Nord, le aree adriatiche e il Centro-Sud, ma ancora è presto per dettagli precisi sugli accumuli.

In ogni caso, la seconda parte di febbraio sarà da seguire con grande attenzione, perché potremmo essere di fronte a un evento meteorologico davvero significativo.

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