di Redazione, 07-02-2025 ore 06:45 |
L’inverno sta per entrare nella sua fase più interessante, eppure i modelli matematici continuano a mostrare incertezze, lasciando spazio a interpretazioni e scenari molto differenti tra loro. Se da un lato alcuni aggiornamenti sembrano favorire ancora le correnti atlantiche, dall’altro alcuni modelli come GEM e GFS iniziano a intravedere scenari da Burian, con gelo e neve da sfondamento, potenzialmente molto intensa. Il periodo di riferimento è la metà di febbraio e i giorni successivi, quando si deciderà il destino invernale dell’Europa e dell’Italia. Tuttavia, il quadro rimane estremamente complesso e lo si capisce proprio dall’andamento delle elaborazioni numeriche: la confusione regna sovrana, ma spesso è proprio quando i modelli non si allineano subito che i grandi eventi meteo si preparano dietro le quinte. Modelli contrastanti e scenari aperti: cosa sta succedendo? Si stanno monitorando costantemente le nuove emissioni dei modelli globali, cercando di trovare un filo conduttore tra le varie soluzioni proposte. Ebbene, al momento le previsioni mostrano un’enorme incertezza: • Alcuni scenari vedono un persistente flusso zonale atlantico, che manterrebbe l’Italia in una situazione più mite e instabile, con perturbazioni in arrivo dall’oceano e un clima relativamente più temperato. • Altri modelli, come GEM e in parte GFS, iniziano invece a puntare su una dinamica di sfondamento del gelo continentale. Questo significherebbe un’irruzione di aria artica o addirittura siberiana, con un vero e proprio Burian capace di travolgere l’Europa e l’Italia. • Il ruolo del vortice polare è ancora determinante, e proprio la sua attuale fase di destabilizzazione potrebbe risultare decisiva nel determinare se il gelo riuscirà a sfondare o meno. Ma attenzione: proprio questa disomogeneità nei modelli potrebbe essere un segnale chiaro di un evento importante in arrivo. Quando i modelli non riescono a inquadrare una situazione con largo anticipo, significa che ci sono forzanti atmosferiche ancora in fase di sviluppo, ed è proprio in queste circostanze che le sorprese possono arrivare all’improvviso. Burian pronto a colpire? Quale modello ha ragione? A fronte di questa grande incertezza, alcune proiezioni modellistiche mostrano scenari che lasciano poco spazio ai dubbi: il Burian potrebbe essere alle porte. Il modello GEM, ad esempio, continua a insistere sulla prevalenza dell’aria fredda continentale. Se questa visione venisse confermata, potremmo trovarci di fronte a uno scenario da gelo e neve da sfondamento, con le seguenti conseguenze: • Crollo termico su tutta l’Europa centro-orientale, con temperature ben al di sotto della media stagionale. • Rischio di nevicate estese fino in pianura anche su Italia, con la parte più esposta che sarebbe quella dell’Adriatico e del Sud. • Possibilità di formazione di un minimo depressionario nel Mediterraneo, capace di esaltare gli effetti nevosi anche sulle regioni tirreniche e persino su alcune zone del Nord. Se invece dovessero avere ragione i modelli più “zonali”, allora l’inverno potrebbe perdere forza e lasciare spazio a una situazione più dinamica ma meno estrema, con l’Atlantico che potrebbe prendere il sopravvento e portare piogge, vento e un clima più variabile. Tendenza per la seconda metà di febbraio: gelo in arrivo? Ci troviamo in un momento chiave della stagione invernale: se il Burian dovesse davvero sfondare, la seconda parte di febbraio potrebbe essere estremamente fredda e nevosa. Le zone più esposte alle incursioni siberiane sarebbero: • Nord Italia, con possibili nevicate anche in pianura se la massa gelida riuscisse a spingersi fino alla Pianura Padana. • Regioni adriatiche, da Marche, Abruzzo e Molise fino a Puglia, Basilicata e Calabria, che spesso subiscono gli effetti più diretti delle irruzioni gelide da est. • Centro-Sud, soprattutto se dovesse formarsi una depressione sul Mediterraneo in grado di interagire con il freddo e di portare neve anche su coste e pianure. Le ultime emissioni modellistiche non escludono colpi di scena: il gelo siberiano potrebbe colpire con forza, ma allo stesso tempo esiste la possibilità che l’Atlantico riesca a respingere l’assalto in extremis. Tutto dipenderà dalla disposizione delle alte e basse pressioni nei prossimi giorni. Conclusioni: la lotta tra gelo e Atlantico è appena iniziata A oggi, l’unica certezza è che la confusione tra i modelli è massima, ed è proprio in questi casi che bisogna prestare la massima attenzione. Se il Burian riuscisse davvero a sfondare, ci troveremmo di fronte a un evento di gelo e neve da sfondamento, potenzialmente molto intenso. D’altra parte, se l’Atlantico dovesse prendere il sopravvento, allora potremmo assistere a un cambio repentino di scenario, con un inverno che potrebbe addirittura chiudere in anticipo. Nei prossimi giorni, gli aggiornamenti dei modelli saranno fondamentali per capire quale delle due opzioni prevarrà. La lotta tra correnti fredde siberiane e flussi zonali atlantici è appena iniziata, e solo il tempo ci dirà quale sarà il destino meteorologico dell’Italia e dell’Europa. 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