Meteo: la Neve avvolge l’Italia nella nuova data. Arriva l’orso polare russo


di  Redazione, 06-02-2025 ore 19:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Ci siamo, l’inverno torna a ruggire e stavolta lo fa con un’impronta gelida che potrebbe segnare la storia meteorologica di questo febbraio. Tra il 15 e il 22 febbraio, l’Italia potrebbe essere investita da masse d’aria molto fredde di origine siberiana, in una dinamica che richiama alla mente i grandi eventi invernali del passato. La neve potrebbe avvolgere l’Italia, e gli ultimi aggiornamenti dei modelli numerici non lasciano spazio a molti dubbi: l’orso polare russo è pronto a scendere in campo.

Le configurazioni atmosferiche che si stanno delineando fanno pensare a un evento di portata notevole, paragonabile in intensità al febbraio 2012 o, addirittura, al leggendario febbraio 1956. Se le attuali proiezioni dovessero essere confermate, potremmo assistere a un’ondata di gelo e neve che colpirebbe gran parte del Paese, con effetti significativi sia al Nord che al Centro-Sud.

Neve e gelo in arrivo: quali sono le dinamiche?

La possibile irruzione gelida che potrebbe colpire l’Italia tra il 15 e il 22 febbraio trova la sua origine in un fenomeno ben preciso: una dislocazione del Vortice Polare, con conseguente espansione dell’anticiclone russo-siberiano verso l’Europa centrale e meridionale. Quando questa massa d’aria artico-continentale riesce a scendere in latitudine, i suoi effetti possono risultare devastanti, sia per le temperature che per le precipitazioni.

Le proiezioni modellistiche sono abbastanza chiare nel delineare una discesa d’aria gelida sull’Europa orientale già nei giorni precedenti al 15 febbraio. Successivamente, il freddo potrebbe raggiungere l’Italia in maniera diretta, con effetti molto incisivi sulle temperature e sul rischio nevoso anche a quote molto basse.

Neve avvolge l’Italia: chi sarà colpito per primo?

Se questa dinamica venisse confermata, potremmo assistere a un’evoluzione simile a quella del febbraio 2012, quando l’Italia fu investita da un’ondata di gelo e neve che mise in ginocchio diverse regioni. Oppure, se la configurazione dovesse richiamare il 1956, potremmo trovarci di fronte a un evento più lungo e persistente, con nevicate diffuse su molte regioni italiane.

In una prima fase, il Nord Italia potrebbe essere il primo a risentire degli effetti dell’aria gelida, con temperature che crollerebbero ben sotto lo zero. L’elemento chiave, però, sarà la formazione di un minimo di bassa pressione sul Mediterraneo occidentale, che potrebbe esaltare il rischio di nevicate anche al Centro e al Sud.

Tra le città più a rischio neve, secondo le attuali proiezioni, troviamo:
    •    Al Nord: Torino, Milano, Bologna, Piacenza, Parma, Verona
    •    Al Centro: Firenze, Perugia, Roma, l’Appennino marchigiano e abruzzese
    •    Al Sud: Campobasso, Potenza, Foggia, Bari e forse anche Napoli

L’elemento da tenere in considerazione è che la traiettoria della colata gelida non è ancora del tutto definita. Se l’irruzione fosse troppo orientale, l’Italia potrebbe solo sfiorare il gelo siberiano, con effetti più marcati sui Balcani e sul Mediterraneo orientale. Se invece la massa fredda dovesse sfondare con decisione verso ovest, il nostro Paese potrebbe vivere uno degli episodi invernali più importanti degli ultimi anni.

Freddo e gelo, ma per quanto tempo?

La durata di questo episodio freddo è ancora una variabile difficile da stabilire. Tuttavia, se l’aria siberiana dovesse effettivamente invadere l’Europa e l’Italia tra il 15 e il 22 febbraio, è probabile che gli effetti del gelo possano protrarsi anche nei giorni successivi, con possibili repliche fino a fine mese.

Molti modelli iniziano a parlare di un evento invernale duraturo, che potrebbe mantenere le temperature molto basse fino agli ultimi giorni di febbraio. Il segnale principale arriva dallo split del Vortice Polare, un fenomeno che spesso porta a ripetute ondate di freddo nel medio-lungo termine.

Orso polare russo in arrivo: conferme o smentite?

A oggi, le proiezioni dei modelli numerici sembrano abbastanza concordi nell’indicare un’evoluzione gelida per la seconda metà di febbraio. Tuttavia, essendo ancora a distanza di diversi giorni, sarà fondamentale monitorare gli aggiornamenti per capire se questa dinamica verrà confermata o ridimensionata.

Il consiglio è di seguire con attenzione i prossimi aggiornamenti, perché ci troviamo di fronte a una configurazione atmosferica di grande impatto, in grado di portare freddo intenso e nevicate su molte regioni italiane. Se l’orso polare russo dovesse davvero dirigersi verso il nostro Paese, potremmo assistere a un evento invernale di quelli che restano nella memoria.

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