Botta gelida siberiana pronta ad investire l’Italia. Bis del 56 con meteo da Neve forte


di  Redazione, 06-02-2025 ore 13:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Le carte meteorologiche iniziano a disegnare un possibile scenario da grande inverno per la seconda metà di febbraio. Una massa d’aria gelida di matrice siberiana potrebbe mettersi in moto verso sud-ovest, puntando dritto verso l’Europa centrale e l’Italia. Se questo scenario dovesse concretizzarsi, il mese potrebbe assumere connotati storici, facendo riecheggiare nella memoria collettiva quanto accadde nel febbraio del 1956, uno degli inverni più freddi e nevosi del XX secolo.

La chiave di questa evoluzione risiederebbe nello split o bilobazione del Vortice Polare, un evento che, se confermato, potrebbe innescare un’irruzione gelida di proporzioni eccezionali. La dinamica resta ancora da definire nei dettagli, ma i modelli iniziano a intravedere la possibilità che l’Italia venga investita da una botta gelida siberiana con neve forte anche in pianura.

Cosa succede al Vortice Polare e perché potrebbe portare gelo?

Il Vortice Polare (VP) è un’enorme struttura di bassa pressione che si posiziona sul Polo Nord, circondato da forti correnti zonali che mantengono l’aria gelida confinata nelle regioni artiche. Quando il VP è compatto, l’aria fredda rimane relegata in alto, senza scossoni significativi per le latitudini più meridionali. Tuttavia, in alcune occasioni, il vortice può indebolirsi, suddividendosi in più lobi, provocando lo scivolamento di masse d’aria gelida verso latitudini più basse.

Questa suddivisione del VP è conosciuta come split o bilobazione, e può avvenire in seguito a un riscaldamento stratosferico improvviso (SSW - Sudden Stratospheric Warming). Un evento simile avvenne nel febbraio 1956, quando un crollo del VP portò una delle ondate di gelo più intense mai registrate in Italia.

Secondo le ultime proiezioni, potremmo trovarci di fronte a un copione simile: il VP sta mostrando segnali di indebolimento e, se il riscaldamento stratosferico andrà a buon fine, potrebbe verificarsi una spaccatura con una colata artica diretta verso l’Europa.

Una botta gelida siberiana in arrivo: cosa aspettarsi?

Se lo scenario descritto dovesse trovare conferma nei prossimi giorni, il freddo che investirebbe l’Italia non sarebbe una semplice irruzione artica, ma una vera e propria ondata di gelo di matrice siberiana.

L’aria in arrivo dalla Siberia è definita “pellicolare” perché molto densa e pesante, capace di muoversi rapidamente verso le pianure senza disperdere troppo calore lungo il percorso. Questo significa che il freddo potrebbe risultare intenso e persistente, con temperature che crollerebbero ben al di sotto dello zero su molte regioni italiane.

In uno scenario del genere, la neve potrebbe spingersi fino alle coste, interessando non solo il versante adriatico, ma potenzialmente anche le regioni tirreniche, come accadde nel febbraio 1956. Città come Roma, Firenze, Napoli e Bari potrebbero essere a rischio di un evento nevoso importante, anche se, come sempre, sarà determinante l’interazione tra l’aria fredda e i centri di bassa pressione sul Mediterraneo.

Possibile bis del febbraio 1956? Le somiglianze con il passato

Il febbraio del 1956 è stato uno degli inverni più freddi mai registrati in Italia. In quell’occasione, l’aria gelida proveniente dalla Siberia travolse l’Europa e portò nevicate storiche fino a Roma e Napoli, con temperature minime che in alcune località scivolarono fino a -20°C.

Oggi, le somiglianze con quell’evento sono notevoli:
    •    Il VP mostra segnali di forte indebolimento, proprio come avvenne nel 1956.
    •    Il SSW potrebbe favorire una suddivisione del vortice, spingendo aria gelida verso l’Europa.
    •    La presenza di un anticiclone russo-siberiano molto potente potrebbe agevolare la discesa del freddo verso l’Italia.

Ovviamente, ogni evento meteorologico è unico e le condizioni devono essere monitorate passo dopo passo. Tuttavia, la possibilità di un febbraio gelido e nevoso appare sempre più concreta.

Quando potrebbe arrivare il gelo siberiano?

Le tempistiche restano ancora incerte, ma le finestre più probabili per una discesa gelida significativa sembrano essere:
    •    Intorno alla metà del mese, tra il 13 e il 15 febbraio, quando potrebbero verificarsi i primi effetti del Vortice Polare destabilizzato.
    •    Dopo il 17/18 febbraio, con una seconda possibile irruzione fredda che potrebbe risultare ancor più intensa.

Cosa aspettarsi nei prossimi giorni?

Gli aggiornamenti dei modelli matematici saranno fondamentali per capire se questa tendenza troverà conferma.
    •    GFS e ECMWF continuano a mostrare una crescente possibilità di un’ondata di freddo siberiana, ma l’intensità e la traiettoria sono ancora soggette a variazioni.
    •    L’anticiclone russo-siberiano rimane molto forte, e questo potrebbe favorire un affondo freddo più deciso.
    •    Se il VP si dividerà, il gelo potrebbe colpire duramente l’Europa e l’Italia, con possibili nevicate diffuse.

Conclusione: inverno finito? Tutt’altro!

Chi pensava che l’inverno avesse già dato il meglio di sé dovrà ricredersi. Gli scenari che si stanno delineando indicano che febbraio potrebbe riservare sorprese gelide, con la possibilità di neve forte e temperature sotto zero in molte zone del Paese.

La botta gelida siberiana resta un’ipotesi molto concreta, ma sarà necessario monitorare attentamente le prossime emissioni dei modelli per capire quanto freddo arriverà e dove colpirà con più intensità.

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Se tutto andrà come indicato, potremmo trovarci di fronte a un evento storico, un bis del febbraio 1956, che lascerebbe il segno nella memoria meteorologica italiana.




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