Meteo: ondata di freddo e neve. Si allungano i tempi? Il Burian con gelo storico. Ecco tutto


di  Redazione, 05-02-2025 ore 06:45      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Gli ultimi aggiornamenti modellistici sembrano suggerire un possibile ritardo nell’arrivo della grande ondata di freddo e neve che molti attendevano con impazienza. Il motivo principale? Le correnti zonali atlantiche, che al momento stanno mantenendo un certo controllo sulla circolazione atmosferica europea, impedendo alle masse d’aria gelida di origine siberiana di muoversi con decisione verso l’Europa occidentale e l’Italia. Ma attenzione, perché il quadro meteorologico potrebbe cambiare bruscamente nelle prossime settimane.

 

Se da un lato l’ondata di freddo e neve sembra rimandata, dall’altro gli ingredienti per un’irruzione gelida restano ancora tutti presenti. I modelli non sono ancora concordi sul momento esatto in cui il Burian potrebbe colpire l’Italia, ma una cosa è certa: la seconda metà di febbraio resta una finestra aperta per un possibile attacco del gelo storico.

Cosa sta succedendo nell’atmosfera?

Attualmente, l’Europa è ancora sotto l’influenza di un flusso atlantico piuttosto teso, che sta impedendo l’avanzata diretta delle masse d’aria siberiane. Questa situazione si verifica quando la corrente a getto rimane forte, impedendo al Vortice Polare di frammentarsi completamente e permettendo all’aria fredda di scendere più a sud.

 

Tuttavia, esistono alcuni segnali importanti che fanno pensare a un cambiamento. Uno di questi è il comportamento dell’anticiclone russo-siberiano, che nelle ultime settimane ha mostrato una tendenza a rafforzarsi, un segnale spesso precursore di possibili irruzioni di aria gelida verso l’Europa.

Un altro elemento chiave è la possibile destabilizzazione del Vortice Polare, con la prospettiva di uno split (divisione in più lobi) che potrebbe facilitare l’afflusso di aria gelida continentale nel Mediterraneo. Se questo scenario dovesse concretizzarsi, l’ondata di freddo e neve potrebbe arrivare anche all’improvviso nei modelli, nel medio periodo, lasciando poco margine per prepararsi.

Quando potrebbe arrivare il Burian?

Al momento, le ultime elaborazioni dei modelli numerici suggeriscono un ritardo nell’ingresso del gelo siberiano sull’Italia. Se fino a pochi giorni fa l’ipotesi principale vedeva un’irruzione fredda già intorno al 10-12 febbraio, adesso le proiezioni si stanno spostando verso la seconda metà del mese.

• Dal 15 febbraio in poi, aumentano le probabilità che il Burian possa farsi sentire sull’Italia, con una configurazione più favorevole al trasporto di masse d’aria gelida dalla Russia verso il Mediterraneo.

• L’elemento chiave sarà la posizione dell’anticiclone russo-siberiano, che potrebbe spingere il gelo direttamente sul nostro Paese con conseguenze tutte da valutare.

• In caso di un’irruzione gelida più diretta, la neve potrebbe tornare a quote molto basse, con possibili coinvolgimenti anche delle pianure e delle coste.

Dove potrebbe nevicare?

Le zone più a rischio in caso di un’irruzione fredda a metà mese sarebbero principalmente:

• Nord Italia: Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, con neve possibile fino in pianura.

• Regioni adriatiche: Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata, che spesso vedono il massimo coinvolgimento con il freddo da est.

• Centro-Sud Italia: l’eventuale ingresso di un minimo depressionario sul Tirreno potrebbe portare la neve fino a Roma e Firenze.

 

Ovviamente, è ancora troppo presto per definire con certezza gli accumuli e la portata esatta della neve, ma l’ondata di freddo e neve non è affatto esclusa.

Occhio alle sorprese: il freddo può arrivare all’improvviso

Se è vero che i modelli stanno posticipando l’arrivo del gelo storico, è altrettanto vero che queste configurazioni possono cambiare molto rapidamente. Spesso accade che le irruzioni fredde non vengano viste con anticipo nei modelli a lungo termine, ma poi si concretizzino con poco preavviso, apparendo nei modelli numerici con poche corse di anticipo.

 

Questo perché il Burian è una massa d’aria estremamente pesante, che viaggia a bassa quota e spesso non viene intercettata correttamente nei modelli fino a quando non è ormai imminente. Per questo motivo, non si può escludere che un’ondata di freddo possa apparire all’improvviso, magari nel giro di pochi giorni.

Febbraio si prepara a un finale invernale?

Se il ritardo dell’ondata di freddo e neve dovesse essere confermato, è possibile che l’inverno possa avere un colpo di coda tardivo, con possibili episodi freddi anche a fine febbraio e inizio marzo.

 

Nel 2018, ad esempio, l’irruzione del Burian si concretizzò alla fine di febbraio, portando nevicate storiche fino a Roma e Napoli. Anche nel 2012, una delle più intense ondate di gelo si verificò nella seconda parte di febbraio.

 

Insomma, la stagione invernale è tutt’altro che finita e l’ondata di freddo e neve potrebbe ancora riservare grandi sorprese, anche quando ormai tutti sembrano pronti a salutare l’inverno.

Conclusione: attendiamo conferme, ma il gelo siberiano resta in agguato

 

Gli ultimi aggiornamenti indicano un allungamento dei tempi per l’arrivo del freddo, ma questo non significa che l’evento sia stato cancellato. Anzi, la seconda metà di febbraio potrebbe diventare il momento chiave per un’irruzione fredda degna di nota.

 

Molto dipenderà dall’evoluzione del Vortice Polare, dalla sua frammentazione e dalla posizione dell’anticiclone russo-siberiano. Se tutto dovesse allinearsi nel modo giusto, l’ondata di freddo e neve potrebbe colpire l’Italia con intensità, regalando un finale d’inverno da ricordare.

Per il momento, occhi puntati sui prossimi aggiornamenti, perché il meteo è in continua evoluzione e le sorprese non sono affatto escluse.

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