di Redazione, 03-02-2025 ore 19:00 |
L’inverno non ha intenzione di mollare la presa, e l’Italia potrebbe presto trovarsi alle prese con una rastrellata siberiana capace di spazzare via ogni resistenza anticiclonica. Secondo gli ultimi aggiornamenti, l’anticiclone sarà abbattuto più velocemente del previsto, lasciando spazio a un’irruzione gelida di origine siberiana, pronta a colpire l’Italia dopo il 10/11 febbraio. Rastrellata siberiana in arrivo: perché il gelo potrebbe avanzare rapidamente Gli ultimi aggiornamenti mostrano chiaramente che l’anticiclone russo-siberiano sta acquisendo una forza impressionante. Si tratta di una delle figure bariche più influenti dell’inverno, in grado di determinare le sorti del freddo e della neve in Europa. Quando questo colosso della pressione si rafforza, può spingere aria gelida in direzione dell’Europa occidentale, influenzando direttamente anche l’Italia. Attualmente, la previsione mostra un anticiclone europeo che inizierà a cedere, lasciando spazio a una rastrellata siberiana che potrebbe rimescolare completamente il quadro meteorologico. Le temperature potrebbero crollare in modo drastico, con l’Italia che passerebbe da un periodo relativamente stabile a un’ondata di gelo e neve imponente. Neve spazza tutto: il rischio di un’irruzione storica Le proiezioni modellistiche confermano che tra il 10 e il 15 febbraio il gelo siberiano potrebbe sfondare sul Mediterraneo, portando nevicate diffuse e temperature abbondantemente sotto lo zero. Se la dinamica si confermasse, potremmo assistere a una delle ondate di freddo più significative degli ultimi anni, con la neve pronta a spazzare intere regioni. Le zone più a rischio, al momento, sembrano essere: L’anticiclone russo-siberiano cambia le carte in tavola L’elemento chiave di questa evoluzione è proprio l’anticiclone russo-siberiano, una figura meteorologica che, quando si espande verso ovest, può innescare forti ondate di gelo in Europa e in Italia. Attualmente, sembra che le dinamiche atmosferiche siano favorevoli a una spinta fredda piuttosto intensa, con l’anticiclone che potrebbe canalizzare aria gelida direttamente dalla Siberia verso il Mediterraneo. Se questa dinamica dovesse realizzarsi appieno, ci troveremmo di fronte a una vera e propria rastrellata siberiana, con neve pronta a spazzare città e pianure, trasformando il mese di febbraio in un autentico scenario invernale. Le incognite: quanto freddo arriverà e dove colpirà la neve? Nonostante le tendenze siano piuttosto chiare, ci sono ancora alcuni aspetti da monitorare con attenzione: Italia sotto il gelo: una seconda metà di febbraio tutta da scrivere Se i modelli continueranno a confermare questa tendenza, ci troveremo davanti a una fase meteorologica di grande impatto, con il rischio di neve diffusa e temperature rigide per molti giorni. Gli aggiornamenti nelle prossime 48-72 ore saranno cruciali per capire quanto l’anticiclone russo-siberiano sarà capace di cambiare le carte in tavola, determinando l’esatta traiettoria della rastrellata siberiana. Una cosa è certa: l’inverno non è affatto finito e potrebbe riservare sorprese spettacolari, con la neve pronta a spazzare via l’ultima resistenza anticiclonica. Resta solo da vedere quale sarà l’impatto reale sull’Italia e quali città verranno maggiormente coinvolte. Leggi anche: Ecco la tendenza per febbraio e marzo, gelide novità in vista Leggi anche: Scatta l'allerta meteo al Nord per la Neve Leggi anche: Ecco la Neve perfetta a Roma e Firenze Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI
• Nord Italia, in particolare la Val Padana
• Versante adriatico, dalle Marche alla Puglia
• Appennino centrale e meridionale
• Possibile coinvolgimento anche delle città tirreniche, tra cui Firenze e Roma
1. L’intensità dell’anticiclone russo-siberiano: se dovesse rafforzarsi ulteriormente, l’afflusso gelido potrebbe essere ancora più intenso.
2. La traiettoria dell’irruzione: a seconda della disposizione delle figure bariche, l’aria fredda potrebbe colpire più il Nord Italia o concentrarsi sulle regioni centro-meridionali.
3. Le precipitazioni associate: per avere nevicate in pianura è necessario che ci sia anche un adeguato apporto umido, il che dipenderà dall’eventuale formazione di depressioni nel Mediterraneo.