Meteo in fibrillazione, neve in pianura sull’Italia. Città colpite, molte


di  Redazione, 03-02-2025 ore 17:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


L’attenzione è tutta puntata sul prossimo peggioramento che potrebbe portare la neve in pianura su diverse zone del Nord Italia. I modelli matematici iniziano a delineare con maggiore precisione la dinamica che potrebbe concretizzarsi tra venerdì 7 e sabato 8 febbraio, quando l’Italia verrà interessata da un afflusso di aria fredda da est, mentre infiltrazioni umide da sud-ovest si faranno spazio nel cuore del Mediterraneo.

Una combinazione che potrebbe risultare perfetta per assistere a nevicate a quote molto basse, con diverse città del Nord a rischio fiocchi. Gli ultimi aggiornamenti confermano la possibilità che il Piemonte e la Lombardia siano tra le regioni più esposte, ma attenzione anche a Piacenza, Parma e le pianure emiliane, dove il rischio neve non è affatto trascurabile.

Afflusso freddo da est: il fattore chiave per la neve in pianura

Perché si sta parlando con insistenza di un possibile evento nevoso? La chiave di tutto sarà l’ingresso di aria fredda continentale dai Balcani, che inizierà a infiltrarsi progressivamente nel bacino del Mediterraneo già nei prossimi giorni.

Se la massa d’aria gelida riuscirà a penetrare con decisione, allora il freddo si accumulerà nei bassi strati, creando il substrato ideale per la formazione della neve fino a quote di pianura. A rendere ancora più interessante la previsione è l’ingresso di aria più umida da sud-ovest, che potrebbe generare precipitazioni e favorire l’avvicinamento della neve anche alle città del Nord.

Gli ultimi aggiornamenti modellistici confermano che la convergenza tra questi due flussi potrebbe avvenire proprio tra il 7 e l’8 febbraio, e sarà proprio questa sovrapposizione a determinare se e dove la neve riuscirà a cadere fino al piano.

Le città a rischio neve: il Nord trema

Stando alle proiezioni attuali, il Piemonte sembra essere la regione con il rischio maggiore, soprattutto nella zona di Torino e sulle città del basso Piemonte. Le possibilità di vedere i fiocchi aumentano anche sulla Lombardia, dove Milano potrebbe ritrovarsi ai margini del peggioramento, ma con buone probabilità di essere coinvolta se il freddo in arrivo al suolo sarà sufficiente a garantire la giusta tenuta termica.

Altre città a rischio neve sono:
    •    Torino e tutta l’area metropolitana
    •    Cuneo, Asti, Alessandria
    •    Milano (da confermare l’intensità dell’afflusso freddo al suolo)
    •    Pavia, Lodi e Cremona
    •    Piacenza e Parma, che potrebbero rientrare in una zona critica con nevicate anche moderate

Al momento, la quota neve potrebbe risultare molto bassa o addirittura in pianura, ma sarà determinante monitorare le prossime emissioni modellistiche per comprendere quanto freddo sarà disponibile al suolo.

Accumuli e dettagli: è ancora presto per una stima precisa

Ad ora, è ancora prematuro parlare di accumuli certi, poiché il tutto dipenderà da quanto riuscirà a raffreddarsi il cuscino di aria fredda preesistente nei bassi strati.

Se l’afflusso continentale riuscirà a penetrare con decisione, allora il mix perfetto tra freddo e umidità potrebbe dar vita a nevicate con accumuli anche sulle pianure del Nord-Ovest, specialmente tra basso Piemonte ed Emilia occidentale.

La città di Milano rimane nel limbo, perché si troverà al confine tra aria fredda e flussi più umidi, e in questi casi basta uno spostamento minimo della perturbazione per avere una nevicata storica o una semplice pioggia fredda.

Il resto d’Italia: freddo ma senza neve (per ora)

Se il Nord si prepara a vivere un evento potenzialmente nevoso, nel resto della Penisola le temperature rimarranno basse, ma senza particolari occasioni per la neve, almeno nel breve termine.
    •    Il Centro vedrà un calo termico, ma senza precipitazioni significative.
    •    Al Sud il freddo si farà sentire, specialmente sui versanti adriatici, ma la possibilità di neve resterà confinata solo alle zone montuose.

Tuttavia, va ricordato che febbraio è un mese estremamente dinamico, e le sorprese possono arrivare anche all’improvviso.

Meteo in fibrillazione: cresce l’attesa per la neve

Con una configurazione simile, l’attesa è alta, perché la neve in pianura resta uno degli eventi meteorologici più affascinanti per il Nord Italia.

Entro le prossime 48-72 ore avremo più certezze sulla dinamica, ma la possibilità di assistere a una nevicata diffusa tra il 7 e l’8 febbraio rimane concreta.

Ora non resta che monitorare gli aggiornamenti, perché basta una piccola variazione nelle dinamiche atmosferiche per avere una nevicata memorabile o, al contrario, una delusione.

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