di Redazione, 02-02-2025 ore 13:00 |
Febbraio è appena iniziato, ma l’inverno potrebbe riservare il suo colpo di scena più atteso proprio nelle prossime settimane. Dopo un gennaio con fasi dinamiche ma senza episodi nevosi rilevanti sulle grandi città del Nord, i modelli meteorologici iniziano a convergere su uno scenario che potrebbe portare la neve in pianura, con particolare attenzione su Torino e Milano. Le date da segnare sul calendario vanno dall’8 al 14 febbraio, un periodo in cui la configurazione atmosferica potrebbe creare il mix perfetto per una nevicata di quelle che restano nella memoria. Ma andiamo con ordine, perché lo scenario si sta delineando proprio in queste ore e richiede un’analisi più approfondita. Il quadro generale: aria fredda in arrivo da est I principali modelli matematici, tra cui GFS, ECMWF e GEM, stanno evidenziando la possibilità di un afflusso di aria molto fredda di matrice continentale, in arrivo dalla Russia e dall’Europa orientale. Questo raffreddamento potrebbe risultare decisivo per creare un cuscino gelido sulla Pianura Padana, condizione essenziale per garantire che eventuali precipitazioni possano trasformarsi in neve fino al piano. Ma attenzione: il solo freddo non basta. Serve l’innesco giusto, e qui entrano in gioco due possibili dinamiche. Scenario 1: minimo sul Golfo di Genova e neve diffusa su Piemonte e Lombardia Se il nucleo gelido riuscirà a raggiungere l’Italia con sufficiente intensità, potrebbe favorire la formazione di un minimo depressionario sul Golfo di Genova. Questo tipo di configurazione è quella più favorevole per le nevicate diffuse in pianura al Nord-Ovest, inclusi Torino, Milano, Vercelli, Novara, Alessandria e Bergamo. Le temperature in quota, previste tra -8 e -10°C a 850 hPa, sarebbero perfette per nevicate abbondanti, anche di tipo persistente, grazie al richiamo di umidità dal Mediterraneo. Sarebbe uno scenario simile a quello di alcune delle nevicate più intense degli ultimi decenni, in grado di accumulare diversi centimetri di neve anche nelle grandi città. Scenario 2: ingresso freddo meno incisivo, ma possibilità di neve fino in pianura Se invece l’aria fredda dovesse rimanere più confinata sull’Adriatico, limitando l’espansione del cuscino gelido sulla Val Padana, allora le nevicate sarebbero meno diffuse, ma comunque possibili. In questo caso, il coinvolgimento di Milano e Torino dipenderebbe dall’interazione con eventuali perturbazioni atlantiche, che potrebbero attivarsi intorno al 10-12 febbraio. Le possibilità di neve in questo secondo scenario sarebbero più basse, ma non assenti: basterebbe un modesto affondo perturbato da ovest per innescare fiocchi fino al piano, magari in concomitanza con un’irruzione secondaria di aria gelida. Quanto freddo farà? Uno degli elementi chiave per capire se e quanto nevicherà è la tenuta del cuscino freddo sulla Pianura Padana. In base agli attuali aggiornamenti, le temperature potrebbero scendere ben al di sotto dello zero tra l’8 e il 12 febbraio, con valori fino a -3/-5°C nelle ore notturne e attorno allo zero durante il giorno. Se queste previsioni saranno confermate, allora il freddo sarà sufficiente per garantire neve al suolo e accumuli anche nelle aree urbane, cosa che a Torino e Milano non succede con facilità negli ultimi anni. Le città più a rischio neve Se lo scenario nevoso dovesse realizzarsi, le città con le maggiori possibilità di vedere fiocchi e accumuli al suolo sarebbero: Ovviamente, tutto dipenderà dall’effettiva traiettoria della perturbazione e dalla capacità dell’aria fredda di persistere sulla Val Padana prima dell’arrivo delle precipitazioni. Nevicata storica in arrivo? I segnali ci sono Sebbene sia ancora presto per parlare con certezza di una nevicata da record, gli ingredienti per un evento di rilievo ci sono tutti. Non dimentichiamo che alcune delle nevicate più abbondanti della storia recente si sono verificate proprio con situazioni simili, come accadde nel dicembre 2009 e nel gennaio 2012, quando Torino e Milano furono coperte da accumuli superiori ai 20 cm. Se il quadro meteorologico continuerà a confermarsi nei prossimi aggiornamenti, potremmo davvero trovarci di fronte a un evento che mancava da anni. Conclusione: giorni decisivi per gli aggiornamenti Mancano pochi giorni alla possibile fase più interessante di questo inverno, e le attenzioni sono tutte rivolte agli aggiornamenti modellistici delle prossime 48-72 ore. La finestra temporale compresa tra l’8 e il 14 febbraio resta la più accreditata per un evento nevoso di portata significativa su Torino, Milano e l’intera Val Padana occidentale. Al momento, la neve non è ancora una certezza assoluta, ma le possibilità stanno aumentando. Nei prossimi giorni capiremo se e con quale intensità arriverà il grande gelo e la neve in pianura. Gli appassionati della neve possono iniziare a sperare, ma senza dimenticare che la dinamica atmosferica è ancora in bilico. Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti, perché le sorprese potrebbero essere dietro l’angolo. Leggi anche: Blocco zonale e Neve che arriverà all'improvviso Leggi anche: Arriva il freddo dalla Russia, si avvicina la Neve Leggi anche: La stratosfera si infiamma, Vortice Polare a pezzi Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI
• Torino e cintura metropolitana (possibili accumuli tra i 5 e i 15 cm)
• Milano e hinterland (accumuli variabili tra i 3 e i 10 cm)
• Aree di pianura tra Piemonte e Lombardia (fiocchi possibili su Pavia, Vercelli, Novara, Lodi, Como e Lecco)
• Piacenza e parte dell’Emilia occidentale