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L’inverno sembra deciso a mostrare i muscoli e lo farà proprio nel mese di febbraio, che potrebbe rivelarsi il più freddo e nevoso degli ultimi anni. Gli ultimi aggiornamenti dei modelli matematici iniziano a tracciare una tendenza che ricorda da vicino gli eventi storici del 1956, quando l’Italia venne investita da una delle ondate di gelo più intense del XX secolo. Le dinamiche atmosferiche in gioco sono molto simili a quelle di allora: il Vortice Polare è fortemente disturbato, il freddo siberiano si sta accumulando e l’anticiclone russo-siberiano sembra pronto a spingere l’aria gelida verso l’Europa e il Mediterraneo. Ma cosa potrebbe succedere nei prossimi giorni? Il freddo prende il comando: le mosse dell’inverno L’elemento chiave di questa situazione è l’anticiclone russo-siberiano, un’enorme area di alta pressione che si sta consolidando sulle steppe della Russia e che nei prossimi giorni potrebbe indirizzare masse d’aria gelida verso l’Europa centrale e meridionale. La prima conseguenza di questo assetto barico sarà il crollo delle temperature in tutta l’Europa orientale, con valori fino a -30°C tra Russia e Ucraina e neve abbondante su Polonia, Germania e Balcani. Tuttavia, la vera domanda è: l’Italia sarà coinvolta? Secondo le ultime elaborazioni, le probabilità che il gelo investa il nostro Paese stanno aumentando e potrebbero concretizzarsi dopo il 6 febbraio, con il rischio di nevicate in pianura su diverse regioni. Il precedente del 1956: cosa accadde? Se parliamo di freddo e neve in Italia, non si può non citare il febbraio del 1956, che viene ricordato come uno degli inverni più rigidi mai registrati. Ecco alcuni eventi significativi di quell’epoca: Tutto ciò accadde a causa di un possente afflusso di aria siberiana, che entrò nel Mediterraneo portando un’ondata di gelo senza precedenti. Oggi, le dinamiche in gioco sono molto simili e c’è il rischio concreto che una situazione analoga possa ripetersi. Quali sono le zone più a rischio? Se il freddo riuscirà ad entrare con decisione, le regioni che potrebbero essere maggiormente colpite dalla neve sono: Anche il versante tirrenico potrebbe essere coinvolto, con il rischio che Roma, Firenze e persino Napoli vedano fiocchi bianchi scendere fino in città. Temperature in picchiata: cosa dicono i modelli? Le proiezioni attuali indicano un possibile crollo termico di 8-10°C rispetto alla media stagionale, con valori che potrebbero portare gelo esteso su tutta la Penisola. Ecco alcune stime preliminari: L’elemento chiave: il mix perfetto per la neve Affinché l’Italia possa vivere un evento di neve importante, servono due elementi fondamentali: Se questi due fattori dovessero combinarsi nella maniera giusta, potremmo assistere a nevicate storiche in diverse regioni. Cosa aspettarsi nei prossimi giorni? Nei prossimi aggiornamenti sarà fondamentale capire se e quando l’aria gelida riuscirà a penetrare nel Mediterraneo. Ecco i principali scenari possibili: Conclusione: ci aspetta un febbraio gelido e nevoso? Le premesse per un febbraio di grande gelo e neve ci sono tutte, ma molto dipenderà dagli sviluppi nei prossimi giorni. Gli ultimi aggiornamenti indicano un’evoluzione molto interessante anche se con tempistiche più allungate, con possibilità di neve anche in pianura e sulle coste, come accadde nel 1956. Se le condizioni dovessero allinearsi nel modo giusto, potremmo vivere un evento storico, con nevicate che potrebbero interessare grandi città e regioni solitamente poco abituate a fenomeni simili. Non resta che seguire con attenzione i prossimi aggiornamenti: l’inverno potrebbe essere pronto a scrivere un’altra pagina di storia meteorologica! Leggi anche: Blocco zonale e Neve che arriverà all'improvviso Leggi anche: Arriva il freddo dalla Russia, si avvicina la Neve Leggi anche: La stratosfera si infiamma, Vortice Polare a pezzi Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI
• Roma venne sommersa da oltre 30 cm di neve, un evento rarissimo per la Capitale
• Milano e Torino registrarono temperature minime fino a -15°C
• Napoli e Bari imbiancate da una coltre nevosa, con accumuli anche sulle spiagge
• Venezia con i canali ghiacciati e l’Adriatico parzialmente coperto da banchi di ghiaccio
• I fiumi Tevere e Arno gelarono, con immagini che sembrano uscite da un’altra epoca
• Le regioni del Nord, specialmente la Pianura Padana, dove potrebbe verificarsi un mix perfetto tra aria gelida e umidità atlantica, dando vita a nevicate estese
• Le regioni del Centro, in particolare il versante adriatico, dove la neve potrebbe arrivare fino in pianura su Marche, Abruzzo e Molise
• Il Sud, con Puglia, Basilicata e Calabria a rischio neve fino alle coste
• Milano: minime fino a -3°C, possibile neve entro il 10 febbraio
• Bologna: minime di -4°C, con rischio di nevicate
• Roma: minime vicine allo zero e possibilità di neve entro metà febbraio
• Napoli e Bari: temperature intorno a 2°C, con possibile neve se si formeranno minimi depressionari nel Tirreno o nell’Adriatico
1. Aria fredda di matrice continentale, che sembra ormai in movimento verso l’Europa
2. Un minimo di bassa pressione sul Mediterraneo, che possa innescare nevicate anche a bassa quota
• Scenario 1: freddo intenso, ma senza neve – Se l’aria gelida rimane “secca”, avremo giornate di gelo intenso ma con scarse precipitazioni
• Scenario 2: neve diffusa anche in pianura – Se il freddo incontra una depressione sul Mediterraneo, potrebbero verificarsi nevicate anche su città come Roma, Firenze e Milano
• Scenario 3: il gelo resta bloccato sui Balcani – Se l’anticiclone atlantico dovesse spingere troppo, il freddo potrebbe rimanere bloccato a est, senza grandi conseguenze per l’Italia