di Redazione, 01-02-2025 ore 06:50 |
L’inverno potrebbe essere pronto a giocare la sua carta più estrema e spettacolare. Durante il mese di febbraio, gli aggiornamenti dei principali modelli matematici iniziano a mostrare segnali di una possibile svolta storica per la meteorologia europea e italiana. Il protagonista assoluto potrebbe essere uno stratospheric warming (riscaldamento stratosferico) particolarmente intenso, in grado di spezzare il Vortice Polare e scatenare ondate di gelo e neve di portata eccezionale. Cos’è un riscaldamento stratosferico e perché può cambiare tutto Per comprendere l’importanza di questo evento, è necessario capire come funziona la stratosfera. La stratosfera è uno degli strati più alti dell’atmosfera terrestre, situato tra i 10 e i 50 km di altitudine. Al suo interno si trova il Vortice Polare, una gigantesca depressione di aria fredda che, nei mesi invernali, ruota in senso antiorario attorno al Polo Nord, mantenendo il freddo confinato nelle regioni artiche. Quando si verifica un riscaldamento stratosferico improvviso, la temperatura nella stratosfera aumenta di 40-50°C in pochi giorni, causando una destabilizzazione del Vortice Polare. Se il riscaldamento è abbastanza intenso, il vortice può subire uno split, ovvero una vera e propria rottura che lo suddivide in più lobi. A seconda di dove si dirige uno di questi lobi, le conseguenze possono essere disastrose per l’Europa e l’Italia, con l’arrivo di ondate di gelo e nevicate intense anche a quote bassissime. Lo split del Vortice Polare in arrivo: una configurazione esplosiva I modelli meteorologici iniziano a convergere verso uno scenario davvero interessante: tra la seconda e la terza decade di febbraio, un forte riscaldamento stratosferico potrebbe portare alla rottura del Vortice Polare. Questa volta il riscaldamento sembra collocarsi sull’asse siberiano, una configurazione che in passato ha portato ondate di gelo memorabili su Europa e Italia. La dinamica è chiara: l’anticiclone russo-siberiano sta esercitando un ruolo sempre più dominante nella circolazione atmosferica invernale. La sua forza sta creando attriti con il Vortice Polare, rendendolo instabile e vulnerabile alla frantumazione. Se questa evoluzione venisse confermata, una parte del vortice potrebbe precipitare direttamente sull’Europa, determinando un’ondata di gelo e neve di portata eccezionale. Neve siderale e gelo estremo: l’Italia potrebbe essere coinvolta? La grande domanda che tutti si pongono è: questo split porterà freddo e neve anche in Italia? La risposta non è immediata, perché un riscaldamento stratosferico non significa automaticamente gelo e neve per il nostro Paese. Tuttavia, con un vortice polare così compromesso e con l’asse siberiano in primo piano, le probabilità che l’Italia venga investita da un’ondata di gelo storica aumentano notevolmente. Se l’aria fredda scendesse direttamente dal cuore della Siberia, il nostro Paese potrebbe vivere nevicate storiche fino in pianura, con temperature ben al di sotto dello zero per giorni. Uno scenario simile a quello del 1956, quando il gelo siberiano portò nevicate eccezionali su molte città italiane, tra cui Roma, Firenze, Milano e Napoli. Al momento, i modelli matematici mostrano diverse opzioni, ma l’ipotesi più probabile è un affondo gelido a partire dalla metà di febbraio, che potrebbe coinvolgere: • Nord Italia: possibilità di neve fino in pianura, specie tra Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. • Centro Italia: rischio neve anche sulle coste dell’Adriatico, da Rimini ad Ancona, fino a Pescara e Termoli. • Sud Italia: coinvolgimento possibile di Molise, Campania, Basilicata e Puglia, con neve che potrebbe raggiungere anche Bari, Brindisi, Lecce e Taranto. Quanto durerà il freddo? Gli effetti di uno split del Vortice Polare possono durare a lungo, anche diverse settimane. Se l’evento venisse confermato, l’Italia potrebbe vivere un febbraio estremamente gelido, con possibilità di nuove incursioni fredde anche a marzo. Va ricordato che la stratosfera ha una dinamica più prevedibile rispetto alla troposfera, quindi gli effetti di un riscaldamento stratosferico si vedono con qualche settimana di ritardo rispetto al momento in cui avviene. Se l’evento si concretizzasse nella seconda decade di febbraio, il gelo potrebbe insistere fino a fine mese e forse anche nei primi giorni di marzo. Verso una fase storica per la meteorologia italiana? Siamo di fronte a una configurazione potenzialmente storica. L’inverno potrebbe riscrivere le pagine della meteorologia italiana, regalando scenari che non si vedevano da decenni. Ovviamente, l’evoluzione è ancora da confermare, ma se i modelli matematici avessero ragione, ci troveremmo di fronte a una delle ondate di freddo più potenti degli ultimi 20-30 anni. Restiamo in attesa dei prossimi aggiornamenti, perché questo febbraio potrebbe regalarci colpi di scena incredibili. Se tutto dovesse andare come previsto, la neve potrebbe imbiancare persino le coste e le città che raramente vedono fiocchi bianchi. Staremo a vedere: la meteorologia ci ha insegnato che nulla è mai scontato, ma questa volta potremmo davvero essere vicini a riscrivere la storia del clima in Italia. Leggi anche: Vortice polare a pezzi, febbraio nevoso e gelido Leggi anche: Buran e neve a Milano e Val Padana Leggi anche: Fiocchi in pianura sulla Puglia Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI