di Redazione, 01-02-2025 ore 17:00 |
L’inizio di febbraio promette un quadro meteorologico decisamente invernale per gran parte dell’Europa centro-orientale. Le masse d’aria gelida di origine russo-siberiana inizieranno a dominare la scena, spingendosi verso occidente e colpendo a più riprese paesi come Polonia, Germania, Ucraina, Romania e Ungheria, dove le nevicate potrebbero risultare davvero copiose e persistenti. Ma tutto questo cosa significa per Milano e la Val Padana? È qui che entra in gioco un possibile mix perfetto, capace di trasformare il paesaggio settentrionale italiano in una cartolina invernale. Neve a Milano e in Val Padana? Ecco perché le possibilità salgono Fino ai primi giorni di febbraio, il grosso dell’aria gelida rimarrà confinato sull’Europa orientale, con effetti marginali sul Nord Italia. Tuttavia, qualcosa potrebbe cambiare dopo l’8 febbraio, quando una nuova dinamica atmosferica potrebbe aprire le porte a un evento nevoso importante su Milano e su tutta la Val Padana. Ecco i fattori principali che potrebbero trasformare questa ipotesi in realtà: Quanto è alta la probabilità di una nevicata perfetta? Parlare di percentuali certe è ancora prematuro, ma l’ultima tendenza modellistica evidenzia una crescita delle possibilità nevose per il Nord Italia. I due scenari principali che potrebbero verificarsi sono i seguenti: Le città coinvolte: dove potrebbe nevicare? Se il mix perfetto dovesse concretizzarsi, Milano sarebbe tra le città più coinvolte dall’evento nevoso, insieme a: A seconda della traiettoria della perturbazione, anche Venezia e Trieste potrebbero vedere nevicate, soprattutto se l’aria fredda da est dovesse mantenersi molto persistente. Conclusioni: tutto ancora da verificare, ma la strada sembra quella giusta Gli ingredienti per una nevicata importante su Milano e sulla Val Padana ci sono tutti, ma serve ancora qualche conferma nei prossimi giorni. L’equilibrio tra aria gelida e umidità atlantica è sempre molto delicato, e piccoli cambiamenti nella posizione del minimo depressionario possono fare la differenza tra una nevicata da manuale e un semplice episodio di pioggia gelata o nevischio. Quello che possiamo dire con certezza è che il meteo di febbraio sembra voler giocare tutte le carte dell’inverno. Milano e la Val Padana potrebbero vivere un ritorno della neve in grande stile, dopo anni di attesa per una vera nevicata da manuale. Restate aggiornati, perché l’inverno potrebbe avere in serbo emozioni bianche per il Nord Italia. Leggi anche: Vortice polare a pezzi, febbraio nevoso e gelido Leggi anche: Buran e neve a Milano e Val Padana Leggi anche: Fiocchi in pianura sulla Puglia Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI
1. Afflusso di aria gelida da est – Le ondate di gelo continentale non si fermano mai sul confine alpino. Quando l’aria fredda scivola verso l’Europa centrale, parte di essa può infiltrarsi nella Pianura Padana attraverso la Porta della Bora o attraverso la valle del Rodano.
2. Possibile interazione con perturbazioni atlantiche – Per vedere la neve in Val Padana non basta solo il freddo. Serve un’interazione con correnti umide atlantiche, capaci di generare precipitazioni. Ed è proprio questo il punto cruciale: alcuni modelli, tra cui ECMWF e GFS, iniziano a ipotizzare la presenza di un vortice ciclonico sul Mediterraneo occidentale dopo l’8 febbraio.
3. Minimo depressionario sul Golfo di Genova – Questa è la configurazione ideale per regalare nevicate abbondanti a Milano, Torino e all’intera pianura. Un minimo sul Ligure o sul medio Tirreno richiamerebbe umidità dal mare e, con le temperature sufficientemente basse, il risultato sarebbe neve fino in pianura.
• Scenario 1 (50% di probabilità): l’aria gelida riesce a infiltrarsi in modo deciso nella Pianura Padana e l’arrivo di un impulso atlantico innesca nevicate diffuse, con accumuli significativi su tutto il Nord.
• Scenario 2 (30% di probabilità): il freddo è presente, ma la perturbazione atlantica non riesce a interagire bene con l’aria gelida, portando nevicate più deboli e localizzate solo su alcune zone del Nord.
• Scenario 3 (20% di probabilità): l’aria gelida rimane più a est e la perturbazione atlantica non riesce a inserirsi nel modo giusto, limitando l’evento a precipitazioni piovose al Nord, con neve solo sulle Alpi.
• Torino
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