Arriva il Potente Anticiclone russo-siberiano. Ecco come influenzerà il meteo in Europa


di  Redazione, 01-02-2025 ore 09:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


L’inverno si prepara a un colpo di scena che potrebbe cambiare radicalmente lo scenario meteorologico in Europa e, con buone probabilità, anche in Italia. L’anticiclone russo-siberiano, una delle figure più potenti e temute della meteorologia invernale, si sta irrobustendo sui suoi territori di competenza, assumendo una struttura di alta pressione monstre con valori che potrebbero raggiungere addirittura 1065 hPa.

Quando una struttura barica di questa portata si espande, gli effetti non tardano a farsi sentire. L’aria gelida accumulata sulle steppe russe e siberiane viene compressa e costretta a muoversi verso ovest, avanzando in blocco verso il cuore dell’Europa. Questo meccanismo è stato alla base di molte delle più grandi ondate di gelo della storia, e gli ultimi aggiornamenti modellistici suggeriscono che potremmo essere alla vigilia di un evento simile.

Cos’è l’anticiclone russo-siberiano e come si forma?

Si tratta di una potentissima alta pressione che si sviluppa nei mesi invernali sull’Eurasia, a partire dalla Siberia. La sua formazione è legata alla perdita di calore del suolo: durante l’autunno e l’inizio dell’inverno, il suolo siberiano si raffredda in modo estremo a causa delle lunghe notti e della scarsissima radiazione solare. Questo raffreddamento porta alla creazione di un’enorme bolla d’aria fredda e densa, che rimane intrappolata sopra il continente asiatico, creando un’area di altissima pressione.

Più questo anticiclone si rafforza, più diventa capace di influenzare il clima di tutta l’Europa. Se riesce a spingere il freddo verso occidente, le sue conseguenze possono essere devastanti: gelate estreme, temperature abbondantemente sottozero e nevicate abbondanti anche in pianura.

Pressione monstre e gelo in marcia: cosa aspettarsi?

Gli ultimi aggiornamenti mostrano un anticiclone in crescita esponenziale, con una pressione che potrebbe raggiungere valori record di 1065 hPa. Questo significa una cosa sola: aria gelida in accumulo pronta a spostarsi verso le zone limitrofe.

L’Europa dell’est sarà la prima a fare i conti con gli effetti di questa espansione gelida: Polonia, Ucraina, Bielorussia, Repubblica Ceca e Romania vedranno temperature crollare anche sotto i -20°C, con neve diffusa fino in pianura.

Il gelo potrebbe poi spingersi sempre più verso ovest, con la Francia, la Germania e l’Italia nel mirino di un possibile scivolamento dell’aria gelida continentale. L’Italia sarà coinvolta? Al momento, le previsioni lasciano più di una porta aperta, ma tutto dipenderà dalla resistenza dell’anticiclone atlantico e dalla traiettoria esatta della massa d’aria fredda.

Le grandi ondate di freddo della storia e il ruolo dell’anticiclone russo-siberiano

Non è la prima volta che il gigante siberiano decide di irrompere sulla scena invernale con il suo carico di gelo. Eventi storici come il febbraio 1929, il gennaio 1956, il gennaio 1985 e il febbraio 2012 hanno visto l’anticiclone russo spingere masse d’aria gelida fino al Mediterraneo, portando temperature da record e nevicate memorabili.
    •    Febbraio 1929: uno degli inverni più rigidi della storia europea, con temperature fino a -40°C nell’Europa dell’est e neve abbondante anche in Italia.
    •    Gennaio 1956: l’aria gelida siberiana si spinse fino alle coste tirreniche, portando temperature sottozero in tutta Italia e neve a Roma e Napoli.
    •    Gennaio 1985: un’ondata di gelo che mise in ginocchio tutta l’Europa occidentale, con la neve che coprì Milano, Torino, Bologna e Firenze.
    •    Febbraio 2012: il Burian colpì Adriatico e Sud Italia, con nevicate eccezionali su Marche, Abruzzo, Molise e Puglia.

E l’Italia? Possibile neve in pianura nei prossimi giorni?

Secondo le ultime elaborazioni modellistiche, il gelo potrebbe raggiungere il nostro Paese dopo il 5/6 febbraio, con una traiettoria che sembra favorire le regioni adriatiche e il Sud Italia.

Ecco le zone più a rischio neve in base agli ultimi aggiornamenti:
    •    Nord-Est (Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia)
    •    Adriatiche (Marche, Abruzzo, Molise, Puglia)
    •    Appennino centro-meridionale (con neve fino in pianura in alcuni casi)

Ancora incerto il coinvolgimento del Nord-Ovest e delle regioni tirreniche, che dipenderà dall’eventuale formazione di depressioni nel Mediterraneo in grado di richiamare l’aria fredda siberiana verso l’Italia occidentale.

Conclusione: una fase meteo da monitorare attentamente

Se l’anticiclone russo-siberiano continuerà a rafforzarsi, sarà solo questione di giorni prima che il suo respiro gelido possa raggiungere l’Europa occidentale e il Mediterraneo. Tutto dipenderà dalla resistenza dell’anticiclone atlantico e dalla traiettoria precisa dell’aria fredda.

Al momento, i segnali di un coinvolgimento anche dell’Italia sono concreti, ma serviranno ulteriori conferme per stabilire con precisione tempistiche e zone colpite. L’inverno sembra avere ancora molto da dire: teniamoci pronti!

Leggi anche: Vortice polare a pezzi, febbraio nevoso e gelido

Leggi anche: Buran e neve a Milano e Val Padana

Leggi anche: Fiocchi in pianura sulla Puglia

Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI




LEGGI ANCHE