di Redazione, 31-01-2025 ore 09:00 |
Il mese di febbraio inizia con una situazione meteorologica in grande fermento. Dopo un gennaio altalenante, i modelli matematici stanno iniziando a delineare un quadro che potrebbe portare a un vero e proprio colpo di scena invernale. Un’ondata di gelo di matrice russa potrebbe dirigersi verso l’Europa e puntare dritto all’Italia, con effetti più marcati sulle regioni del versante adriatico e meridionale. Secondo le ultime proiezioni, l’aria fredda comincerà a fare la sua comparsa già dalla prossima settimana, intorno al 3/4 febbraio, ma si tratterà probabilmente solo di un primo assaggio. Un antipasto, per così dire, che porterà un calo delle temperature ma senza effetti troppo marcati sulle precipitazioni nevose, se non a quote medio-alte. Le dinamiche atmosferiche, però, potrebbero evolversi rapidamente, con un rafforzamento dell’aria continentale dopo il 5/6 febbraio. L’aria fredda russa si fa strada L’elemento chiave di questa evoluzione è la progressiva spinta dell’anticiclone russo-siberiano, che potrebbe favorire un afflusso di correnti gelide verso l’Europa centrale e l’Italia. In particolare, i modelli stanno evidenziando un rientro continentale sempre più insistente, con un asse favorevole a colpire in modo deciso le regioni adriatiche e parte del Sud. Le temperature caleranno progressivamente, con valori che, dopo il 6 febbraio, potrebbero scendere ben sotto la media del periodo. Le regioni maggiormente esposte al flusso gelido saranno Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia, dove la combinazione tra freddo intenso e possibili precipitazioni potrebbe portare alla formazione di nevicate anche in pianura. Neve anche sulle coste? Uno scenario possibile Se l’irruzione fredda si concretizzerà come indicato da alcuni modelli, ci saranno buone probabilità che la neve possa scendere fino a quote bassissime, raggiungendo perfino le coste. Non sarebbe un evento eccezionale, ma sicuramente raro, soprattutto negli ultimi anni in cui l’inverno ha spesso mostrato il fianco a fasi miti e instabili. Le città di Pescara, Campobasso, Potenza, Foggia, Bari, Brindisi e Lecce potrebbero essere coinvolte da rovesci nevosi intermittenti, a seconda della collocazione esatta dei minimi di bassa pressione che si formeranno in risposta all’ingresso dell’aria gelida. Se la traiettoria dell’afflusso continentale dovesse risultare più meridionale, la possibilità di neve in pianura crescerebbe ulteriormente. Uno scenario ancora in evoluzione Nonostante l’evoluzione generale sembri favorevole a un’ondata di gelo importante, ci sono ancora diversi elementi da valutare. I modelli meteorologici stanno faticando a inquadrare con precisione l’intensità e la traiettoria dell’irruzione fredda, a causa delle numerose variabili in gioco. Una piccola modifica nell’assetto barico potrebbe infatti influenzare in modo significativo l’impatto sulle regioni italiane. Quello che è certo è che l’inverno sta tornando a fare la voce grossa, e il periodo successivo al 5/6 febbraio potrebbe essere quello più interessante dal punto di vista nevoso. Le prossime emissioni dei modelli numerici saranno fondamentali per capire l’entità dell’ondata di freddo e le zone più colpite. Attenzione agli aggiornamenti Il quadro resta dunque aperto, con la necessità di monitorare costantemente gli sviluppi per confermare o smentire questa possibile svolta invernale. Se i modelli confermeranno questa tendenza nei prossimi giorni, allora l’Italia, e in particolare il versante adriatico e il Sud, potrebbero vivere una delle fasi più fredde e nevose degli ultimi anni. Gli occhi restano puntati sui prossimi aggiornamenti, perché dopo il 5 febbraio il meteo potrebbe riservare una sorpresa gelida a gran parte del Paese. Leggi anche: Neve in pianura, l'elenco delle città che vedranno la neve Leggi anche: Freddo dalla Russia con gelo e neve Leggi anche: Neve dall'Abruzzo alla Puglia Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI