Il gelo siberiano invade l’Italia: meteo da Neve in Pianura e sulle Coste


di  Redazione, 31-01-2025 ore 06:00      Condividi su facebook  Condividi su whatsapp  


Siamo ormai entrati nella fase cruciale dell’inverno e, dopo settimane di incertezza modellistica, la tendenza meteorologica sembra prendere una piega sempre più chiara. Dopo il 4 febbraio, l’inverno potrebbe tornare in grande stile con l’ingresso prepotente del gelo siberiano sull’Europa e, a seguire, sull’Italia. I modelli matematici, con particolare attenzione alle emissioni di ECMWF e GFS, stanno tracciando un quadro in cui l’aria gelida di matrice continentale potrebbe spingersi con decisione verso ovest, raggiungendo dapprima i Paesi dell’Est e poi il nostro Paese, portando neve a bassa quota, fino in pianura e sulle coste.

Le prime zone a essere coinvolte da questa imponente irruzione gelida sarebbero quelle dell’Europa orientale, con un raffreddamento significativo già entro il 4-5 febbraio. Il flusso siberiano si muoverebbe rapidamente verso ovest, raggiungendo i Balcani e iniziando a lambire l’Adriatico, un segnale chiaro che l’aria gelida punta dritto verso il Mediterraneo. E qui inizia il discorso sull’Italia: quali saranno le regioni più colpite e quali le zone che vedranno la neve fino in pianura?

Le regioni più a rischio neve

Come spesso accade in queste dinamiche, le regioni adriatiche appaiono le più esposte all’arrivo del gelo e delle precipitazioni nevose. Marche, Abruzzo, Molise e Puglia potrebbero vedere neve fin sulle coste, a causa del contrasto tra l’aria gelida in arrivo e le temperature ancora più miti del mare Adriatico. Questo potrebbe innescare fenomeni nevosi anche di una certa intensità, specie nelle fasi iniziali dell’irruzione fredda.

Non è da escludere, però, un coinvolgimento del Nord. L’aria fredda potrebbe scivolare verso la Pianura Padana e, in concomitanza con l’arrivo di una perturbazione atlantica, attivare il classico mix perfetto per nevicate anche in città come Torino, Milano, Bologna e Verona. Qui il fattore chiave sarà la presenza di un minimo di pressione tra il Ligure e l’alto Tirreno: se si formerà, allora la neve potrebbe tornare a cadere con convinzione anche al Nord, specie tra il 6 e l’8 febbraio.

Il ruolo del Mediterraneo e gli aggiornamenti successivi

Un elemento chiave da monitorare sarà la reazione del Mediterraneo all’ingresso di questa massa d’aria gelida. Se il vortice polare continuerà a perdere pezzi e l’anticiclone russo-siberiano spingerà ulteriormente verso l’Europa centro-meridionale, il gelo potrebbe insistere più a lungo di quanto previsto inizialmente. Questo scenario aprirebbe la strada a una seconda fase invernale ancora più intensa dopo il 10 febbraio, con nuove possibilità nevose anche per il versante tirrenico.

Tutto da confermare: attesa per i prossimi aggiornamenti

Al momento, il quadro resta in evoluzione. L’irruzione gelida sembra ormai certa, ma restano ancora molte variabili in gioco che potranno determinare la traiettoria finale e l’intensità degli effetti sul nostro Paese. Gli occhi sono puntati sui prossimi aggiornamenti dei modelli matematici, che nelle prossime 48 ore potrebbero fornire indicazioni decisive su accumuli, temperature e durata del gelo.

Se le ultime emissioni saranno confermate, ci aspetta una settimana decisamente movimentata, con scenari che potrebbero riportare l’inverno in Italia come non lo si vedeva da anni. L’attenzione resta massima, perché dopo il 4 febbraio il meteo potrebbe davvero stravolgersi, portando gelo e neve in zone in cui non si vedevano fiocchi da tempo.

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