di Redazione, 29-01-2025 ore 23:40 |
Gli ultimi aggiornamenti dei modelli numerici stanno delineando uno scenario invernale di rara intensità per l’Italia, in particolare per il versante adriatico. Secondo l’ultimo run di GFS, a partire dal 6 febbraio, una retrogressione gelida di matrice continentale potrebbe impattare in pieno l’Adriatico centrale e meridionale, con conseguenze potenzialmente eccezionali: neve fino in pianura e sulle coste tra Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia. Il cuore gelido di questa irruzione mostra temperature davvero estreme in quota: tra -5°C e -9°C a 850 hPa e valori inferiori a -35°C a 500 hPa. Se questo scenario venisse confermato, ci troveremmo di fronte a un’ondata di gelo capace di portare nevicate diffuse e persistenti anche su città che solitamente vedono la neve molto raramente, come Bari, Brindisi, Lecce e Taranto. Un colpo di scena nei modelli: cosa sta succedendo? Fino a pochi giorni fa, le proiezioni indicavano una fase invernale fredda ma senza eccessi, con un possibile coinvolgimento parziale dell’Italia. Ora, con il nuovo aggiornamento, lo scenario cambia radicalmente. Il motivo? Una discesa d’aria gelida dall’Europa orientale che, invece di limitarsi a colpire i Balcani e la Grecia, riuscirebbe a sfondare in maniera decisa nel Mediterraneo centrale. Questo perché l’anticiclone delle Azzorre, posizionato sull’oceano, favorirebbe una spinta retrograda dell’aria fredda direttamente dalla Russia verso il cuore dell’Italia, colpendo in particolare il versante adriatico. L’elemento chiave di questa configurazione è il posizionamento del minimo di bassa pressione, che si formerebbe sui mari italiani, intensificando ulteriormente le precipitazioni nevose. Se il minimo si collocasse nel basso Adriatico, avremmo una situazione perfetta per vedere nevicate copiose su Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia, con accumuli significativi anche sulle città costiere. Temperature in caduta libera: sarà gelo vero L’irruzione gelida sarà accompagnata da un crollo termico impressionante. I valori previsti sono nettamente sotto la media stagionale, portando l’inverno ai suoi massimi livelli: • Abruzzo e Molise: minime fino a -8/-10°C nelle zone interne, -4/-6°C sulle coste • Puglia e Basilicata: temperature vicine allo zero anche lungo il litorale, con punte di -6°C nelle zone interne • Valori a 850 hPa (circa 1500 metri di quota): tra -5°C e -9°C, condizioni ideali per la neve fino al livello del mare In questo contesto, anche il fattore vento sarà determinante: raffiche di tramontana e grecale, oltre a rendere le temperature percepite ancora più basse, potrebbero favorire bufere di neve improvvise, specialmente nelle zone più esposte dell’Adriatico. Neve fino alle coste? Lo scenario diventa concreto Secondo le ultime elaborazioni di GFS, il quadro barico sembra perfetto per portare neve fino alle coste. In particolare, le città di Foggia, Bari, Brindisi, Taranto e Lecce potrebbero vedere fiocchi abbondanti, con possibilità di accumuli che, in alcuni casi, potrebbero superare i 10-15 cm anche in riva al mare. Perché tutto questo sia possibile, occorrono tre fattori fondamentali: 1. Una massa d’aria sufficientemente fredda (-5°C/-9°C a 850 hPa) 2. Un tasso di umidità adeguato per favorire le precipitazioni 3. Un minimo di bassa pressione ben posizionato nel basso Adriatico Se questi elementi dovessero incastrarsi nel modo giusto, l’evento nevoso potrebbe risultare davvero rilevante, con città imbiancate dalla Romagna fino alla Puglia, passando per Abruzzo, Molise e Basilicata. Conferme o smentite? Cosa aspettarsi nei prossimi giorni Come sempre, quando si tratta di previsioni a medio termine, la cautela è d’obbligo. Sebbene l’aggiornamento di GFS sia entusiasmante per gli amanti della neve, è fondamentale attendere le prossime corse modellistiche per capire se questa tendenza verrà confermata, ridimensionata o addirittura smentita. Ecco cosa sarà importante monitorare nei prossimi giorni: • Il posizionamento esatto del minimo depressionario • L’effettiva entità del freddo in ingresso e il suo impatto sulle temperature al suolo • Le differenze tra i vari modelli meteorologici: se anche ECMWF e ICON dovessero confermare questo scenario, le probabilità di un’ondata di neve fino alle coste aumenterebbero sensibilmente Per ora, le carte in tavola indicano una possibilità concreta di un evento nevoso importante tra il 6 e l’8 febbraio. Se lo scenario attuale venisse confermato, potremmo trovarci di fronte a una delle nevicate più intense degli ultimi anni su molte zone del centro-sud. L’inverno, dopo un gennaio senza troppi sussulti, sembra pronto a mostrare il suo volto più crudo. Resta solo da attendere le prossime evoluzioni modellistiche, perché quello che si prospetta potrebbe essere davvero un evento da ricordare. Leggi anche: Ondata siberiana dalla Romagna alla Puglia Leggi anche: Gelo e Neve su Milano e Val Padana Leggi anche: Gelo russo alle porte del Mediterraneo pronto a colpire l'Italia Meteopuglia raddoppia! è ATTIVO anche www.meteoitalianews.it un ulteriore portale con meteo a 360 gradi a livello nazionale, seguilo anche tu: CLICCA QUI